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Comunicato stampa: emergenza carceri, la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali indice una terza mobilitazione generale martedì 18 giugno
17/06/24
Tipo notizia
Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 18/07/2024
Comunicato stampa del "Garante dei detenuti"
In Italia c’è ancora la pena di morte. Non si tratta ovviamente di una condanna comminata dallo stato a singoli cittadini, bensì di una misura estrema che un numero impressionante di detenuti si sta autoinfliggendo nelle carceri italiane e che sta suscitando le reazioni allarmate e il monito rivolto all’Italia dal Consiglio d’Europa. Tre mesi fa, dopo la prima ondata di casi, il Presidente della Repubblica Mattarella dichiarava in proposito che “servono interventi urgenti per il sovraffollamento e i suicidi nelle carceri”. Allora le morti autoinflitte in carcere dall’inizio dell’anno erano state 25, una quantità molto superiore a quelle registrate negli anni precedenti, cui si sommavano i suicidi di ben quattro agenti penitenziari. Oggi, tre mesi dopo, siamo arrivati a 44, gli ultimi quattro nel giro di due giorni, e nessuna misura urgente è stata avviata.
In Italia c’è ancora la pena di morte. Non si tratta ovviamente di una condanna comminata dallo stato a singoli cittadini, bensì di una misura estrema che un numero impressionante di detenuti si sta autoinfliggendo nelle carceri italiane e che sta suscitando le reazioni allarmate e il monito rivolto all’Italia dal Consiglio d’Europa. Tre mesi fa, dopo la prima ondata di casi, il Presidente della Repubblica Mattarella dichiarava in proposito che “servono interventi urgenti per il sovraffollamento e i suicidi nelle carceri”. Allora le morti autoinflitte in carcere dall’inizio dell’anno erano state 25, una quantità molto superiore a quelle registrate negli anni precedenti, cui si sommavano i suicidi di ben quattro agenti penitenziari. Oggi, tre mesi dopo, siamo arrivati a 44, gli ultimi quattro nel giro di due giorni, e nessuna misura urgente è stata avviata.
La morte in carcere avviene quasi sempre per impiccagione, più raramente per inalazione di gas. Spesso si tratta di persone giovani, arrestate da poco o anche con brevi residui di pena, con problemi psichiatrici o di tossicodipendenza, uomini e donne, a riprova che la disperazione in carcere tocca molte categorie, e non necessariamente chi ha commesso i delitti più gravi ed ha pene più pesanti.
Allargamento delle fattispecie di reato, inasprimento delle pene, sovraffollamento, isolamento, mancanza di risorse per sopravvivere, carenza di supporti psicologici e affettivi, paura del “mondo fuori”: sono tutti fattori che contribuiscono ad espandere il fenomeno rendendolo oggi un’emergenza. Se n’è accorto il Presidente Mattarella che ha lanciato l’allarme a marzo, ma pare che all’appello non siano seguite misure concrete e nei tre mesi passati da allora i suicidi sono proseguiti a ritmi mai visti prima.
Alla luce di questi fatti, la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali indice una terza mobilitazione generale martedì 18 giugno 2024, per porre all’attenzione dell’opinione pubblica lo stato critico in cui versano le nostre carceri e per denunciarne le conseguenze: solo un intervento mirato e deciso da parte di chi governa potrà arginare i suicidi e riportare gli Istituti detentivi alla loro missione costituzionale, che non è solo retributiva e securitaria, ma anche e soprattutto ispirata a criteri di trattamento umano e dignitoso, tesa al recupero delle persone detenute.
Per trattare questi argomenti, affinché si intervenga con urgenza per porre fine a questa “pena di morte de facto”, il Garante di Padova invita operatori e cittadinanza a partecipare all’incontro pubblico “Nodo alla gola”, presentazione del XX Rapporto Antigone, che si terrà mercoledì 19 giugno alle 17:30 presso la sala Paladin di Palazzo Moroni (via del Municipio, 1 - Padova).