Comunicato stampa: consegna del “Sigillo della Città” ad alcuni padovani benemeriti da parte dell’Associazione Padova e il suo territorio
Si svolge lunedì 11 dicembre a partire dalle ore 17.00 al Centro Culturale Altinate San Gaetano la cerimonia di consegna del Sigillo della città di Padova ad alcuni benemeriti della cultura padovana promossa dal Comune di Padova e dall'Associazione Padova e il suo territorio. L’iniziativa vuole omaggiare coloro che nel corso della propria vita si sono distinti in ambito culturale e sociale. Gli insigniti sono individuati su suggerimento delle numerose associazioni culturali, numerose, che sostengono il periodico edito dall’Associazione.
La presidente dell’Associazione Anna Soatto sottolinea: “L’associazione Padova e il suo territorio è grata al Sindaco per il conferimento del Sigillo della Città ad alcuni cittadini benemeriti segnalati dalla rivista e dalle associazioni culturali che la sostengono, continuando nell’iniziativa promossa sin dal lontano 1986 per omaggiare coloro che hanno onorato il territorio padovano mettendo a disposizione, con passione e generosità, la loro intelligenza, la loro professionalità, la loro sensibilità e il loro cuore a beneficio della comunità. La stessa Padova a cui la rivista rivolge il suo impegno nel divulgare e promuoverne la cultura, la storia e l’arte, che costituiscono patrimonio prezioso della nostra Città”.
Il sindaco Sergio Giordani commenta: “Premiamo oggi padovani di nascita e di adozione, perché la nostra città è sempre stata un luogo accogliente che ha saputo attrarre le menti e le persone migliori che qui hanno trovato le condizioni più adatte ad esprimersi in modo libero e totale. Un’opportunità che vale qualunque sia il campo di impegno intrapreso: il volontariato, l’insegnamento, l’arte, lo sport, la ricerca scientifica e la medicina, la cultura. I sette padovani ai quali consegniamo il sigillo oggi, non possono essere più diversi tra loro per esperienze ed occupazioni. Eppure tutti hanno alcuni tratti in comune: la passione profonda per la loro attività, la forza di trasformare progetti e talvolta sogni in risultati concreti, la capacità di essere guide autorevoli e riconosciute nel proprio campo. Sono per tutti noi non solo motivo d’orgoglio per il prestigio che conferiscono al nostro territorio, ma anche esempi d’impegno, passione e generosità che è bello riconoscere”.
Sono sette le personalità che ricevono il sigillo: Gastone Gal, Stefano Merigliano, Maria Parolin, Mario Plebani, Silvio Ramat, Michele Sambin e Francesco Vallerani.
Qui a seguire i profili biografici dei benemeriti di quest’anno
Gastone Gal, nato a Padova nel 1948, laureato in Filosofia, ha insegnato Italiano e Storia negli istituti di scuola media superiore delle province di Padova e Vicenza. E’ stato uno sciabolatore di valore nazionale e maestro di scherma dell’Accademia Comini di Padova. In ricordo del padre Aldo, uno degli ufficiali internati ad Hammerstein, ha scritto il libro “Incrollabili”, nel quale ricostruisce il tessuto delle relazioni personali tra i diversi ufficiali che dopo l’8 settembre 1943, non aderendo alla Repubblica di Salò, condivisero l’esperienza della prigionia dando vita alla “Resistenza senza armi”. Collabora nella gestione del Museo Nazionale dell’Internamento di Terranegra ed è vicepresidente nazionale dell’Associazione Nazionale Ex Internati. Da esperto di storia della scherma padovana, con Maria Luigia Randi ha scritto il volume “Dal Club Savoia all’Accademia Comini 1885- 2005. Centovent’anni di scherma a Padova” e inoltre “Il Trofeo Luxardo. Una finestra illuminata nella cortina di ferro”.
Stefano Merigliano, nato a Venezia nel 1952, già cattedratico di Chirurgia Generale dell’Università di Padova, ha diretto la Chirurgia Generale dell’Ospedale S. Antonio e successivamente la Clinica Chirurgica 1 dell’Azienda Ospedale Università di Padova. Ha eseguito dal 1984 numerosissimi interventi di alta chirurgia, in particolare nell’ambito delle malattie esofagee. È stato direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e Gastroenterologiche dell’Ateneo Padovano, Direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera e Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Padova; è stato prorettore con delega all’Informatica e presidente di Padova Ricerche per il trasferimento tecnologico. Ha diretto il Centro di Chirurgia Sperimentale; ha fatto parte del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione dell’Università, della Commissione edilizia della Facoltà di Medicina e del Comitato etico della stessa. É stato membro e direttore del Centro di Calcolo di Ateneo. Nel 2023 è stato nominato Professore Onorario dell’Università degli Studi di Padova.
Maria Parolin, conosciuta come suor Miriam, è fondatrice dell’associazione di volontariato “Casa Priscilla”, che supporta minori in situazioni di disagio o di abbandono, mamme senza mezzi di sussistenza, donne maltrattate e famiglie in difficoltà. Giovanissima si fa suora, dedicandosi all’insegnamento ed entrando in contatto con il mondo dell’infanzia, a cui consacra la propria vita. Senza rinunciare ai voti, inizia a porre la basi del suo progetto di accoglienza, sostenuta dalla generosità e disponibilità di privati cittadini e di istituzioni. Partita da un piccolo appartamento a Voltabarozzo, con l’aumento del numero di mamme e bambini ospitati si trasferisce nel 2001 nella sede di via Crescini; attualmente è in corso di completamento una nuova sede in un’area di 1.300 mq di via Vlacovich. Suor Miriam ha basato la sua vita su carità, condivisione e amore, concetti che trasmette a chi le si avvicina e che abbattono molte barriere.
Mario Plebani, nato a Schio nel 1950, illustre medico e docente di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare dell’Università di Padova, è stato Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dello stesso Ateneo, attivando il Corso in Medicina e Chirurgia in lingua inglese. Ha anche ricoperto il ruolo di Direttore dei Dipartimenti di Medicina di Laboratorio e di Diagnostica Integrata dell’Azienda Ospedale/Università di Padova. Sotto la sua direzione la medicina di laboratorio dell’Ente stesso ha raggiunto una posizione di eccellenza sia dal punto di vista clinico ed assistenziale che da quello delle attività scientifiche e di ricerca, come dimostrato nella pandemia da SARS-CoV-2 con lo sviluppo dei test salivari. Ha organizzato a Padova per 30 anni consecutivi la Conferenza Internazionale in Medicina di Laboratorio, facendo della città il punto di riferimento per la disciplina a livello internazionale. Eletto nel 2021 Presidente della Federazione Europea di Medicina di Laboratorio, è tra i cento patologi più influenti al mondo e ha ricevuto prestigiosi Premi a livello internazionale per le sue numerosissime pubblicazioni e per il ruolo di Editor-in-Chief di una delle più importanti riviste scientifiche del settore.
Silvio Ramat, fiorentino di nascita, ma padovano di elezione, ha attraversato da protagonista un quarantennio e più di vita cittadina. Docente ordinario di Letteratura contemporanea nella Facoltà di Lettere del nostro Ateneo, è stato per i suoi allievi un maestro e un amico. Acuto nei giudizi, cordiale nell’approccio, dotato di una salutare ironia e autoironia, ha formato generazioni di futuri insegnanti che, pur a distanza d’anni, gli sono rimasti amici. Molti di loro lavorano nei giornali locali o nelle librerie cittadine e sono fieri di dichiararsi suoi allievi, come lo sono i molti giovani poeti che nella lingua tersa delle sue poesie hanno trovato un modello di stile, una cifra lirica esemplare. La poesia per Silvio Ramat è stata una vocazione precoce e si è manifestata non solo nelle molte raccolte di versi che ha pubblicato, ma anche in un’attività di promozione che ha portato in città le voci più significative della poesia italiana degli ultimi anni.
Michele Sambin, nato a Padova nel 1951, musicista, pittore, regista, diplomatosi a Venezia in musica elettronica, ha focalizzato la ricerca sul rapporto immagine/suono prima attraverso il mezzo cinematografico, poi con l’impiego del computer e la realizzazione di videotape. Nel 1980 fonda Tam Teatromusica col quale prosegue nell’interpolazione teatro/musica per arrivare ad un personale “teatro totale” le cui produzioni sono state presentate a livello internazionale. Nel 1994 col progetto “Meditazioni” coinvolge i carcerati di Padova nella sperimentazione, alla quale si affianca l’ensemble Tam/Oikos/East Rodeo fondato nel 2003 per la ricerca su nuove soluzioni teatrali attraverso l’utilizzo di tecnologie quali la “pittura digitale”. Dal 2005 al 2015 ha insegnato Multimedialità nelle arti performative all’Università di Padova, dedicandosi nel contempo al riordino dell’archivio TAM sfociato nella mostra del 2020 e la relativa monografia. Il ruolo pionieristico di Sambin nel campo della videoarte è documentato da numerose pubblicazioni.
Francesco Vallerani, padovano di nascita, si è formato presso il Dipartimento di Geografia dell’Università di Padova. Professore ordinario in Geografia presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, pur svolgendo ricerche in contesti internazionali, considera il Veneto come caso studio privilegiato. Tra i suoi temi d’elezione: il paesaggio palladiano, la città diffusa del nord-est, i paesaggi d’acqua, i corridoi fluviali, i paesaggi lagunari, l’insularità, le bonifiche e il patrimonio idraulico. Ha collaborato al progetto della Regione Veneto per il recupero della cultura nautica di terraferma e per la memoria delle antiche figure professionali, promuovendo un uso delle vie d’acqua per pratiche ricreative e un turismo sostenibile. Si è occupato della valorizzazione del Museo della Navigazione di Battaglia Terme. Dal 2020 è responsabile della Cattedra Unesco Water Heritage and Sustainable Development, per un uso più sostenibile dell’acqua. Fa parte del comitato scientifico di numerose riviste nazionali e internazionali.
Durante la cerimonia viene presentato anche il fascicolo 226 della Rivista, dedicato alla cultura padovana nell'Ottocento.