Comunicato stampa: progetto di coabitazione anziani/studenti, iniziate le coabitazioni pilota. A settembre riapriranno i termini per partecipare
Il progetto di coabitazione anziani-studenti mostra già i primi importanti risultati. Alla chiusura del termine per la presentazione delle prime domande (lo scorso 7 luglio), sono state registrate circa 70 richieste da parte di studenti e studentesse universitarie e quasi una trentina da parte degli anziani ospitanti. Sono numeri piuttosto alti, destinati a crescere in vista di settembre con l'inizio delle lezioni universitarie.
L’equipe del Progetto Giovani ha già completato i primi cinque abbinamenti sperimentali con un lavoro di matching attento e preciso: dopo la somministrazione di appositi questionari i primi ospitanti e i primi ospiti scelti si sono conosciuti, hanno visto l’abitazione e stanno stipulando il contratto. Queste prime cinque esperienze saranno monitorate e seguite, ma l’obiettivo è ovviamente quello di riaprire i termini di partecipazione a settembre e strutturare il progetto su larga scala.
I risultati conseguiti e le prospettive di crescita incoraggiano molto e sono senza dubbio dovuti alla forte volontà del Comune di mettere in campo soluzioni contro l'emergenza abitativa, nonché alla grande professionalità dell'equipe messa in campo.
Dichiara Luca, studente di medicina: “E’ una opportunità che ho preso al volo. Mi mancano pochi esami e la tesi, ho bisogno di un posto tranquillo per finire gli studi e l’idea di passare del tempo con una persona più anziana mi piace e mi incuriosisce”.
Marisa, la signora ospitante: “Mi fa piacere ospitare uno studente che ha bisogno di un posto dove stare. Avere un tetto per poter studiare in un’altra città è sacrosanto e per me è anche un modo per avere compagnia in casa. Luca poi è molto simpatico e gli piace giocare a carte come a me. Sarà una bella esperienza ne sono convinta”.
Dichiara Pietro Bean, consigliere comunale delegato alle politiche giovanili: “Il progetto va a gonfie vele: puntiamo a renderlo strutturale da settembre per svolgere gli abbinamenti tra i partecipanti durante tutto l’anno. Lavoreremo per trovare più anziani ospitanti, perché la richiesta studentesca è ovviamente alta e l'emergenza abitativa si fa sentire. In un contesto di totale assenza, regionale e nazionale, di politiche per la residenzialità studentesca e per la limitazione dell'impatto delle locazioni turistiche a breve termine, siamo orgogliosi di offrire soluzioni come questa. La solidarietà tra generazioni è uno strumento sociale potente e dà un messaggio fondamentale: le crisi si affrontano costruendo ponti, relazioni, unendo persone ed esigenze diverse. È quello che abbiamo scelto di fare a Padova e che continueremo a fare".