Comunicato stampa: volontariato ed Enti locali, una "Carta dei rapporti tra gli Enti Locali e le Associazioni"
Si è svolto venerdì 14 luglio, mattina, a Palazzo Moroni il primo Seminario tra Assessori con competenza nel volontariato, per discutere l'importanza di rafforzare le progettualità e i confini di collaborazione tra istituzioni e volontariato. Un'ottima occasione per definire alcuni temi che saranno successivamente presentati e discussi in ottobre a Trento che per il 2024 è stata nominata Capitale Europea del Volontariato.
Su iniziativa dell’assessora al volontariato Cristina Piva si sono ritrovati attorno al tavolo (alcuni collegati online) gli assessori con deleghe inerenti al tema Marcella Messina di Bergamo, Erika Capasso di Bologna, Chiara Maule di Trento, Italo Sandrini di Verona, ma anche molti amministratori e funzionari locali. Sabrina Vannini per Abano, l’assessora Lorenza Baggio per Camposampiero, l’assessore Luca Piccolo per Monselice, la consigliera Federica Bruni per Padova, l’assessora Alessia Gasparin e la consigliera Anastasia Nariuzzi per Ponte San Nicolò, Giorgia Businaro per Rovigo, Emilio Sacco Panchia per Rubano, l’assessora Vanda Marchetti per Tombolo. A questi amministratori e funzionari pubblici si sono affiancati alcuni esponenti del mondo del volontariato tra i quali Emanuele Alecci e Carmelo Lo Bello per la Consulta del Volontariato, e l’ex senatore Giuseppe Lumia già presidente della Commissione Antimafia e già presidente nazionale del Movi (Movimento di Volontariato Italiano).
Il seminario ha analizzato la storia del rapporto tra Volontariato e Amministrazioni pubbliche esaminando le attuali forme e modalità di collaborazione tra i due soggetti e lo specifico ruolo del Volontariato rispetto agli altri enti di Terzo settore con l’obiettivo di individuare i possibili sviluppi futuri.
Sono state parecchie le domande a cui si è provato a dare risposta per analizzare il complesso rapporto tra i due soggetti: quale è lo stato attuale dei rapporti tra Amministrazioni pubbliche e Volontariato nei contesti comunali rappresentati? Cosa chiede l’Ente locale al Volontariato e cosa fa per il Volontariato? Cosa chiede il Volontariato all’Ente locale? E cosa riceve? L’entrata in vigore del Codice del Terzo settore ha introdotto delle novità nel rapporto Enti locali e Organizzazioni del Volontariato che non sono tutte in positivo. Quali sono i limiti dei due soggetti rispetto ad una interazione auspicabile? Si parla di limiti culturali, organizzativi e operativi. E ancora quali sono le condizioni che rendono possibile o esaltano la spinta innovativa del volontariato? Quali sono nella realtà comunale considerata i prossimi, possibili avanzamenti nel rapporto Pubblico-Volontariato all’insegna della sussidiarietà?
L’assessora al Volontariato Cristina Piva sottolinea: “Per noi che abbiamo responsabilità di governo nelle città, la collaborazione con il volontariato e con le sue organizzazioni diventa una priorità assoluta. Soprattutto, proprio dopo l'emergenza Covid, riprendere seriamente la sperimentazione di progetti innovativi con il volontariato diventa allora un grande obiettivo che dobbiamo raggiungere. Oggi abbiamo fatto un po’ di ricognizione sulla legge del Terzo Settore che crea notevoli difficoltà alle piccole Associazioni, che sono quelle che poi più generosamente collaborano con gli Enti Locali. Abbiamo cercato di trovare delle modalità e dei consigli operativi proprio per poter lavorare meglio con le Associazioni. Vogliamo arrivare a definire una “Carta dei rapporti tra gli Enti Locali e le Associazioni” e questo documento sarà poi portato a Trento in occasione della investitura della città quale Capitale Europea del Volontariato 2024. Tutti gli assessori presenti hanno apprezzato questo seminario e ognuno ha portato esperienze e punti di vista interessanti ed importanti. Un incontro che mancava nel nostro panorama. Questo confronto verrà allargato anche alle Associazioni del Volontariato, questo era un primo passo più rivolto alle Amministrazioni per capire le nostre necessità, e durante la settimana di Solidaria a fine settembre creeremo un momento di dialogo e confronto con loro”.
Emanuele Alecci spiega: “E’ stata un’iniziativa innovativa: una serie di assessori con la presenza di qualche esponente del volontariato, si incontrano, per discutere del rapporto tra volontariato e istituzioni in particolare comunali. Assessori di comuni piccoli e assessori di comuni capoluogo. E’ stata una giornata molto densa e piena di grandi idee, e di parole chiave. Mi pare che ci stiamo già intendendo sulle modalità per cui il mondo delle istituzioni possa promuovere anche il coordinamento e collegamento delle associazioni, che deve essere libero, però questo può favorire le istituzioni e dall’altra parte favorire sempre di più una modalità meno burocratica per le associazioni di volontariato. L’idea è quella di arrivare ad un documento da presentare verso la fine di settembre, e poi fare un ulteriore lavoro da portare a Trento durante l’anno di Trento capitale europea del Volontariato 2024".
Giuseppe Lumia commenta: “Le parole chiave che mi porto via da questa mattinata sono tre: welfare community, welfare state, quello che pensavamo che non servisse più e invece è ancora attuale, e deve essere rilanciato come il Covid insegna, welfare society, quello che ha coinvolto le imprese sociali e le imprese cooperative, che ha bisogno anche questo di una riattualizzazione e bisogna evitare che le gare al ribasso devastino i servizi. Ma c’è un terzo aspetto, che è appunto il welfare community che è nelle mani dei Comuni e dove il rapporto con in mondo del volontariato e del Terzo Settore può dare migliori risultati, attraverso l’integrazione. Non esiste cioè una sola dimensione, un solo gruppo, o un solo servizio, ma la rigenerazione deve essere urbana, sociale, familiare, e deve essere una rigenerazione in cui con la copartecipazione di tutti si possano individuare gli obiettivi e si possano raggiungere risultati e verificare nel frattempo il cammino che si porta avanti. Quindi la parola fondamentale è integrazione”.