Comunicato stampa: l'assessora Benciolini a Bologna tra gli ideatori del manifesto "Cinque proposte per una politica nazionale della Casa"
Le assessore e gli assessori alla Casa delle città di Bergamo, Bologna, Firenze, Lodi, Milano, Napoli, Padova, Parma, Roma, Torino, Verona, riunite a Bologna insieme all’Anci Nazionale, hanno discusso delle priorità in tema di politiche per la casa ed emergenza abitativa, per sollecitare il Governo nazionale a tornare protagonista.
Negli ultimi venti anni un progressivo processo di regionalizzazione delle politiche sulla casa, in parte conseguenza di alcuni dispositivi legislativi - tra gli altri i decreti Bassanini e la riforma del Titolo V della Costituzione - ha determinato una frammentazione delle politiche per la casa - e in particolare dell’Edilizia Residenziale Pubblica - e un sostanziale disimpegno dello Stato verso politiche urbane integrate. Ma com’è possibile che una persona abbia meno o diversi diritti nell’accesso a un servizio pubblico fondamentale, in base alla Regione di residenza?
Un processo di regionalizzazione e disimpegno dello Stato che è avvenuto mentre rilevanti criticità ed emergenze legate alla casa sono aumentate. Basti solo accennare ad alcuni fenomeni emergenti che accomunano molte di queste città di medie e grandi dimensioni. Dagli affitti brevi per uso turistico, che stanno progressivamente impattando sull'intero sistema abitativo, alla comunità degli studenti universitari fuori sede che spesso vedono negato il loro diritto all’istruzione superiore perché i costi dell’abitare sono insostenibili. Dalla paradossale e troppo lunga vicenda degli immobili dismessi di proprietà di enti statali o parastatali - autentici buchi neri nelle città - alle esigenze dei cittadini migranti, o fruenti di protezione internazionale, che vengono scaricate sui comuni. Dal progressivo impoverimento delle famiglie, specialmente di quelle che vivono in affitto, all’invecchiamento della popolazione, spesso sola, che genera anche nuovi bisogni abitativi.
Per ricomporre questi problemi e ricucire queste divergenze sono necessarie azioni concrete alla scala nazionale, cioè a quella dimensione funzionale a garantire identici diritti e al contempo a riconoscere diversità territoriali: sia iniziative legislative che politiche finanziarie. Perché i Comuni, in prima linea, hanno già pagato con un costo ormai insostenibile questo disimpegno.
Le 11 città riunite a Bologna concordano su 5 punti che diventano una proposta per il Governo.
1) Una legge quadro sull’Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale, che restituisca uniformità territoriale nei diritti di accesso e permanenza all’edilizia pubblica e riconosca il diritto alla casa tra i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali. Una Legge abbinata al rifinanziamento del programma di interventi per il recupero e la
razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp), recuperando anche le residue 112 proposte del Programma innovativo per la qualità dell’abitare (PINQUA) in attesa dei finanziamenti che sono state dichiarate “ammissibili con riserva” e già valutate positivamente dall’Alta Commissione. Una norma che preveda il trasferimento delle risorse direttamente ai Comuni o alle Città Metropolitane; anche introducendo un sistema stabile di credito d’imposta (con possibilità di cessione) per la manutenzione delle case popolari con una prospettiva decennale. Una legge che stimoli e sostenga anche la nascita di un soggetto come le Housing associations cioè un settore d’impresa sociale che si inserisca in quello
spazio vuoto - tra Stato e Mercato - per produrre, acquisire e gestire edilizia sociale per le differenti domande emergenti, capace di mettere al centro non solo la casa ma anche l’abitare, cioè l’insieme dei servizi “di accompagnamento” alla casa.
2) L’assegnazione gratuita ai Comuni degli immobili (aree ed edifici) di enti statali o parastatali inutilizzati, da destinare alla realizzazione di politiche per l’abitare, di contrasto all’emergenza abitativa e alla realizzazione di interventi per l’edilizia studentesca, con la previsione di un Fondo per l’adeguamento e la messa in sicurezza degli immobili così assegnati.
3) Il rifinanziamento del Fondo Nazionale Locazione e del Fondo Nazionale Morosi Incolpevoli, quali strumenti continuativi di supporto agli affitti.
4) Una legge nazionale di regolamentazione delle piattaforme turistiche, per governare gli impatti negativi generati sul sistema abitativo dal mercato degli affitti brevi turistici.
5) Una misura nazionale che riconosca strutturalmente l’Emergenza abitativa e l'homelessness come fragilità cui dedicare interventi e risorse.
Francesca Benciolini assessora alle politiche abitative sottolinea: “Trovarci qui a Bologna questa mattina è importante perché abbiamo capito che il tema delle politiche abitative, il tema della casa, non si possono risolvere a livello locale, tanto più nel momento in cui abbiamo iniziato a confrontarci tra comuni medi e grandi che si sono ritrovati tutti intorno agni stessi argomenti. Su questi temi, che oggi abbiamo presentato in occasione di questa iniziativa “Un’alleanza municipalista per una politica nazionale sulla casa” chiediamo tutti di avere una interlocuzione con il Governo. Le politiche abitative negli ultimi 20-30 non sono state fatte e per riuscire a risolvere i problemi di mancanza di piani casa, che dovrebbero essere sviluppati a livello nazionale, della mancanza di fondi per la ristrutturazione delle case, della necessità di un pensiero sulla riqualificazione di aree dismesse in funzione abitativa, ma anche quello di affrontare il tema degli affitti turistici, questi sono tutti temi, che o svolgiamo e ripensiamo a livello nazionale o non hanno senso. Quindi trovarci tutti assieme con gli altri assessori e assessore degli altri comuni, ha il senso di raccordarci, condividere buone pratiche e cercare assieme soluzioni. Non vuole essere solo una critica, ma anche una proposta al Governo, che vogliamo ci ascolti, in modo che poi non ricadano solo sui comuni le necessità e i bisogni impellenti delle persone con cui noi tutti i giorni dobbiamo interfacciarci”.