Comunicato stampa: qualità dell’aria a Padova, in 20 anni fatti passi da gigante ma c’è ancora molto da fare
La fine dell’anno è tempo di bilanci e questa mattina l’assessore all’ambiente Andrea Ragona ha fatto il punto sulla situazione dell’inquinamento dell’aria, non limitandosi però ai dati del 2022 ma mettendo a confronto i dati degli ultimi 20 anni.
Se analizziamo infatti i dati Arpav disponibili sui superamenti del PM10 alla centralina di riferimento della Mandria e alla centralina dell’Arcella, possiamo osservare come dal 2002 a oggi i giorni di sforamento del limite di 50µg/m3 si riducono notevolmente.
Basta osservare che nel 2003 i giorni di superamento all’Arcella erano 169 e alla Mandria 197, contro i 51 all’Arcella e i 59 alla Mandria del 2021.
In generale, esclusi gli anni particolari come il 2017, è evidente un andamento discendente. Se fino al 2007 ci siamo assestati sopra i 100, dal 2008 si ci stabilizza sotto i 100 e dal 2013 sotto i 90 fino ai circa 60 del 2021 e 2022, con l’unica eccezione del 2017, un anno particolare dal punti di vista del clima e della quantità di piogge (al 29 dicembre 2022 gli sforamenti misurati sono 59).
Lo stesso discorso vale per la media annuale del PM2.5, i cui dati sono disponibili dal 2007. Se nel 2007 la media annuale era di 38µg/m3, con un limite di 25µg/m3, nel 2021 è di 21µg/m3.
L’assessore Andrea Ragona commenta: “Abbiamo voluto prendere in esame i dati degli ultimi 20 anni per poter fare una riflessione generale e le considerazioni che possiamo fare osservando questi dati sono due: innanzitutto non rientriamo ancora nei limiti e non c’è da cantar vittoria, perché la strada è ancora lunga. Allo stesso tempo però è chiaro come le diverse politiche antismog messe in campo a vari livelli stiano funzionando ed è necessario proseguire con sempre maggior determinazione per riuscire a rientrare nei limiti posti dalla legge. Credo sia importante comunicare ai cittadini che stanno mettendo in atto diversi sacrifici che sul lungo periodo stiamo ottenendo risultati significativi. L’emergenza smog esiste ed è concreta, ma rispetto a 15 o 20 anni fa la situazione è nettamente migliorata e dobbiamo proseguire insieme in questa direzione, in maniera sempre più determinata. Se proseguiamo su questa strada e abbiamo la fortuna di un meteo favorevole, potremmo riuscire in qualche anno a rientrare nei limiti oggi previsti dalla legge. Va tenuto in considerazione però che stiamo attraversando un periodo di siccità prolungata che avrà molte ripercussioni, quindi non possiamo abbassare la guardia ma anzi individuare sempre nuove strategie. Nei prossimi anni grandi opere come il tram, che avrà l’effetto di ridurre il traffico veicolare provato, ci aiuteranno a contenere ulteriormente le emissioni, ma è importante iniziare a lavorare su uno degli altri grandi elementi che producono emissioni, oltre al traffico e al riscaldamento, ovvero l’agricoltura. Finora si è lavorato molto sulle limitazioni alla circolazione e alle caldaie inquinanti, ora serve individuare in quale modo incidere in campo agricolo, oltre ai divieti di spandimento di liquami zootecnici già presenti in ordinanza”.