Comunicato stampa: accoglienza per le persone ucraine, il Comune di Padova attiva la piattaforma Refugees Welcome
In questi giorni sono migliaia le persone in fuga dall’Ucraina che arrivano nel nostro Paese e sul nostro territorio. Molte di queste persone hanno qui contatti e parenti e vengono quindi accolte da famiglie che si mettono a disposizione con grande spirito di solidarietà.
Si rende necessario quindi attivare forme di accoglienza nuove per rispondere a bisogni che sono differenti rispetto ad altre situazioni.
Per questo l’Assessorato al sociale del Comune di Padova, con la collaborazione di Refugees Welcome e la Cooperativa Orizzonti, ha deciso di sostenere l’accoglienza in famiglia diffusa sul territorio: un’azione resa necessaria anche alla luce delle moltissime richieste di supporto arrivate nelle scorse settimane proprio da persone che si erano messe a disposizione per ospitare, per qualche giorno o per periodi più lunghi, persone in fuga dalla guerra.
Questa modalità di accoglienza è possibile solo grazie al lavoro che proprio con Refugees Welcome e la Cooperativa Orizzonti si è realizzato negli scorsi anni. Il Comune di Padova ha infatti attivato il progetto europeo Embracin, ispirato al modello di accoglienza del prof. Calò, che ha già visto avviarsi otto convivenze in famiglia di persone migranti all’interno del Comune.
Partendo da questa esperienza e potendo contare su una rete solida e attiva, si è scelto di implementare le risorse per questa nuova sperimentazione che si propone di mettere in contatto persone desiderose di accogliere con persone rifugiate provenienti dall’ucraina che vogliono abitare (o già abitano) in famiglia, dove per famiglia si intende "chiunque abbia voglia fare un’esperienza di coabitazione solidale, indipendentemente dall’età, dal genere, dall’orientamento sessuale, dall’etnia, dallo stato civile", accompagnando le convivenze con operatori e mediatori per facilitare l’inclusione.
L’accoglienza domestica è un modello in cui il Comune di Padova ha già scelto di credere e su cui ha investito molto. Alla luce della situazione che stiamo vivendo ora, profondamente differente rispetto ad altre crisi che hanno visto l’arrivo di centinaia di persone nel nostro territorio in passato, lo stesso Governo si sta attivando in questa direzione e il Comune di Padova, anche attraverso l’Anci, sta facendo pressioni non solo perché la modalità venga riconosciuta ma perché, oltre al supporto di tipo tecnico e sociale a queste famiglie possa arrivare anche un supporto economico per far fronte alle spese che comporta ospitare più persone in casa.
Si stima infatti che la stragrande maggioranza delle persone in arrivo abbiano già contatti e relazioni alla quali si rivolgono in prima battuta e questo, unito ai pochi posti a disposizione nei Cas, rende necessario sperimentare altre forme di accoglienza su scala più allargata. Basti pensare al fatto che sono già molte le famiglie che si sono rivolte al Comune di Padova per chiedere supporto e indicazioni su come poter agire ora che hanno aperto le loro case.
Chiunque stia già ospitando persone ucraine o vuole mettersi a disposizione per farlo deve iscriversi all’albo delle famiglie sul sito di Refugees Welcome. A questo punto le persone verranno contattate e seguite da un’equipe di educatori, mediatori e psicologi sia per quanto riguarda le questioni burocratiche (permessi di soggiorno, documenti, screening sanitari) sia per quanto riguarda l’inclusione in reti sociali: corsi di italiano, sport, scuole,...
L’assessora al sociale Marta Nalin sottolinea: “Se oggi abbiamo la possibilità di offrire forme di accoglienza differenti e diffuse è grazie al fatto che negli ultimi anni abbiamo sperimentato queste modalità attraverso il progetto Embracin con risultati ottimi. Chiaramente si è reso necessario semplificare la procedura rispetto a quella adottata finora rendendola più snella. Se fino ad ora le persone disponibili ad accogliere dovevano affrontare un percorso di formazione, qui siamo di fronte ad un caso nel quale molte famiglie stanno già ospitando, e necessitano di supporto. E’ in virtù di questa esperienza pregressa che oggi siamo pronti e in prima linea per offrire tutto il supporto e la solidarietà necessari. Stiamo continuando a spingere perché il Ministero riconosca questa forma di accoglienza in questa emergenza e sembra ci siano spiragli possibili. Se così fosse da un lato sarebbe una risposta forte e un aiuto concreto per le persone in fuga dalla guerra, dall’altro sarebbe la dimostrazione che il modello di accoglienza sul quale abbiamo investito e creduto in questi anni funziona ed è necessario. Si tratta di una forma di accoglienza che permette di realizzare al meglio quel principio di inclusione che sta alla base della costruzione di una società più accogliente: le persone inserite in questo modo hanno più possibilità di costruire relazioni e sviluppare autonomia. E soprattutto se queste modalità si rivelano vincenti in generale, ancora di più in una situazione come questa dove chi scappa lo fa innanzitutto con il pensiero di tornare nel proprio paese il prima possibile, e lo fa verso parenti, amici o conoscenti, rendendo di fatto l’accoglienza in famiglia una prassi, che necessita solo di essere strutturata per permetterci di offrire tutto il supporto necessario e poter avere chiari anche i numeri di persone che stanno arrivando sul nostro territorio".
Valentina Baliello, direttrice area accoglienza Orizzonti Cooperativa spiega: “In questi mesi di implementazione del progetto Embracin, come Orizzonti Cooperativa, abbiamo sperimentato il modello dell’accoglienza in famiglia: un modello positivo che rafforza i percorsi di inclusione sociale che i ragazzi e le ragazze accolte vivono grazie alle famiglie accoglienti e al supporto di educatori professionali. La solidarietà delle famiglie padovane conosciute in questi mesi di lavoro ci viene confermata anche in questa momento di forte emergenza umanitaria. Ancor più di prima, riteniamo che la disponibilità dimostrata dalla cittadinanza nell’aprire le porte delle proprie case alle persone in fuga vada valorizzata e sostenuta attraverso risorse e personale qualificato. Per questo motivo, abbiamo accolto con entusiasmo la decisione del Comune di Padova di strutturare tale accoglienze attraverso l’equipe di educatori e mediatori messi a disposizione da Orizzonti Cooperativa e Welcome Refugees”.
Maggiori informazioni sul sito www.refugees-welcome.it, sulla landing page dedicata https://refugees-welcome.it/albo-delle-famiglie-accoglienti-di-padova/ o attraverso il centralino Chiamaci Pure che ricordiamo in questo periodo è stato attivato per poter supportare nell’emergenza Ucraina.