Comunicato stampa: dal 5 gennaio al 6 marzo alla Galleria Samonà la mostra "楣时间 New Time" realizzata nell’ambito delle iniziative del Capodanno cinese
Esplorare, confrontarsi, portare in evidenza alcuni simboli e storie della cultura popolare cinese attraverso i linguaggi più innovativi dell’arte contemporanea. Dare valore a una dimensione del fare arte che, senza dimenticare le proprie origini ideali ed espressive, sa unire tradizione ed avanguardia; a un’arte che nel suo essere realtà senza frontiere contribuisce a tessere fili di dialogo tra civiltà culturalmente diverse, tra Oriente ed Occidente.
Lungo questa direttrice si muove la mostra "楣时间 New Time" con la partecipazione di cinque giovani artisti cinesi Fanchang Qu, Jiayi Xie, Liang Lyu, Lishan Huang, Mochu Li - che presentano le loro opere nello spazio dietro le vetrine ad arco della Galleria Samonà, in via Roma, a Padova, dal 5 febbraio al 6 marzo prossimi, in occasione delle iniziative programmate per il Capodanno cinese dall’associazione culturale Il filo di seta, in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Padova.
I cinque artisti hanno lo stesso background sociale, innescano forme d'arte contemporanea nell'ottica di risalire alle origini della cultura tradizionale e stabiliscono memorie culturali moderni in paese straniero. Le loro opere sono ricche di forme sperimentali e casuali, mostrando la pluralità nella interpretazione ed esplorazione della storia e della cultura. Il progetto espositivo è stato ideato da Roberto Nardi, June Zun Liu, Fanchang Qu.
Seguendo le caratteristiche dello spazio, di una Galleria che si affaccia con le sue due vetrine su una delle vie pedonali più frequentate del centro storico, gli artisti hanno scelto di operare in collaborazione a due a due, seppure ogni loro lavoro sia autonomo e segnato da una unicità espressiva, per dare maggiore organicità a quelle che di fatto nei due spazi possono assumere agli occhi dello spettatore le caratteristiche di istallazioni, dove i confini tra pittura, scultura, opera grafica, calligrafia, suono ed immagine si perdono a comporre una presenza di straordinaria intensità visiva ed artistica.
Liang Lyu ha dato vita a un opera intitolata “Origine” che, attraverso una ventina di sagome di carta fluttuanti nello spazi, richiama alla mente la mitologia cinese della carpa che si trasforma in drago, un segno di buon auspicio; mentre Jiayi Xie, nello stesso spazio, fa riferimento con la sua opera alla tradizione del Capodanno come elemento portante dell’identità e della memoria storica cinese.
Nell’altra vetrina, Fanchang Qu, nella duplice veste di artista e curatore, indaga sulla dissolvenza e ridondanza delle immagini storiche, tipo murales, create per perpetrare le memorie del passato. E' una analisi che riguarda anche la funzione del tempo e delle trasformazioni che il tempo determina rispetto alla stessa visione delle cose.
Lishan Huang, invece, realizza un lavoro che ha a che fare con la nostalgia di casa, con le dinamiche della vita dell’essere umano, attraverso il richiamo di una storia popolare tradizionale cinese legata alla trasformazione della farfalla e l’uso della poesia.
Mochu Li utilizza invece il linguaggio del video, delle immagini elaborate che fanno riferimento anche alla pittura di matrice occidentale, per indagare sulla memoria del Capodanno cinese. Ne scaturisce un messaggio di buon auspicio che guarda, anche in questo caso, al valore fondamentale del dialogo tra culture e civiltà diverse.
La mostra attraverso una dimensione strettamente artistica vuole contribuire a dare un segnale riguardo al valore della cultura quale fattore per la convivenza comune nel rispetto delle diversità. Un ringraziamento all’aiuto dato dal professor Giovanni Turria, dell’Accademia di belle arti di Venezia, e all’assistenza tecnica di Hao Shi, Shixian Li, Tongji Zhou, Yulong Jiang, Ziqin Zhang, Tongji Zhou, Zimo Wang, Jun Zhou, Marco Manoni.