Comunicato stampa: mostra "…si parte! Viaggio semiserio nel paese di Alberto Garzotto"
La mostra, a cura di Luisa Fantinel, espone un centinaio di opere di Alberto Garzotto (1959-2018), artista che nel territorio veneziano e padovano ha radicato il suo sguardo sul paesaggio. Un percorso di crescita artistica che parte dalla scoperta del collage, attraversa la conoscenza rigorosa dell’arte dell’acquerello, per approdare alla ricerca di equilibrio nella costruzione di una tecnica complessa che fonda questi linguaggi tra loro.
In questo sperimentare l’ibridazione tra diverse tecniche pittoriche Alberto Garzotto ricerca una personale grammatica della fantasia che racconta non solo la pianura veneta ma naviga in luoghi fantastici e tra personaggi più diversi e fantasiosi.
La mostra mette in luce la strada solitaria e silenziosa di questo artista che con generosa abilità ci vuole lasciare un’esperienza gioiosa della sua arte.
Un artista impegnato a non esibire mai un’abilità pittorica ma nella costante ricerca di comunicare il suo mondo interiore.
30 luglio – 12 settembre 2021
Breve biografia
Alberto Garzotto (1959-2018) ha vissuto a Camponogara, nella campagna veneziana in una casa rurale da lui restaurata e lavorato a Mira in un vaporetto che è stato trasformato e riadattato a studio galleggiante nel 1998. Architetto dal 1985, si è occupato di progettazione, restauro e design. Affianca fin da subito all'attività professionale la pratica artistica approfondendo la tecnica dell'acquerello presso l'illustratore per l'infanzia Štěpán Zavřel a Sarmede dal 1986 al 1989, frequentando i corsi di nudo della “Chappelles des Arts” di Bruxelles nel 1988 e di xilografia alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia nel 1989. Questi anni di attività gli fanno capire quanto l’architettura e l’arte possano migliorare la nostra vita affrontando problemi piccoli oppure grandi e riuscendo a fornire risposte spesso inaspettate e talvolta molto rilevanti. Questa convinzione è diventata una fede che lo ha accompagnato rafforzando il suo fare quotidiano.
1988, Uno sguardo obliquo sul paesaggio, collettiva, Studio De Rossi, Verona;