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Comunicato stampa: scopertura della lapide dedicata ai soldati della Prima Guerra Mondiale decimati o giustiziati senza processo
19/07/21
Tipo notizia
Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 20/08/2021
Si è svolta, venerdì 16 luglio, la cerimonia di scoprimento della lapide posta sulla parete esterna del Municipio sotto il porticato di via Oberdan dedicata ai militari italiani uccisi per decimazione o fucilati senza processo durante la
Prima Guerra Mondiale.
Da alcuni anni un Coordinamento che raggruppa alcune associazioni cittadine (AssoPace, Spi-Cgil, Anpi, Acs, Donne in Nero, Udu, Rete degli Studenti medi, Centro studi “Ettore Luccini”) è impegnato a ripercorrere gli itinerari della Prima Guerra Mondiale dando rilievo alla tragedia del conflitto mondiale in un’ottica di ricerca della pace; nel corso delle ricerche storiche svolte dal Coordinamento, è emersa la vicenda tragica dei soldati italiani vittime delle decimazioni e delle fucilazioni sommarie, vicenda che conta già una letteratura sul tema e che si ritiene meritevole di un pubblico riconoscimento. Anche il Parlamento italiano, con la proposta di Legge n. 2741, approvata dalla Camera all’unanimità il 21 maggio 2015, aveva iniziato l’iter, successivamente interrotto al Senato, per l’approvazione di una legge che riabilitasse tutte le vittime della giustizia sommaria operata durante la Grande Guerra e ancora oggi molte famiglie chiedono giustizia per ridare dignità e onore ai giovani soldati italiani fucilati o decimati dopo processi sommari da parte dei Comandi militari dell'epoca.
Hanno scoperto la lapide l'assessora alla Pace, Francesca Benciolini, con il rappresentante della rete degli studenti medi, Ettore Vianello, e la presidente dell'Anpi di Padova Floriana Rizzetto. Il docente di storia contemporanea dell'Università di Padova, Marco Mondini, è intervenuto per dare un riferimento storico ai fatti ai quali fa riferimento la lapide.
Alla cerimonia hanno partecipato tra gli altri il prefetto, Raffaele Grassi, il questore, Isabella Fusiello, il colonnello Luca Franchini per l'Esercito e il colonnello Luigi Manzini, comandante provinciale dei Carabinieri.