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Comunicato stampa: plateatici, firmati l’accordo con la Soprintendenza e la deroga ai limiti di superficie
13/05/20
Tipo notizia
Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 15/06/2020
Firmato dal sindaco Sergio Giordani e dal soprintendente Fabrizio Magani, alla presenza dell’assessore al commercio Antonio Bressa, l’accordo di collaborazione tra Soprintendenza e Comune sulle autorizzazioni ai plateatici in centro storico.
Firmata anche la deroga ai limiti di superficie dei plateatici fino al prossimo 31 dicembre, decisa in accordo tra Comune e Soprintendenza in considerazione dell’emergenza virus, che costringerà a partire da lunedì prossimo bar e ristoranti a mantenere distanze maggiori delle attuali tra tavoli e tavolini.
Accordo di collaborazione e deroga, sanciscono da un lato un percorso di collaborazione tra Comune e Soprintendenza e dall’altro introducono importanti semplificazioni nell’iter di concessione dei plateatici che favoriranno gli operatori del settore.
Firmata anche la deroga ai limiti di superficie dei plateatici fino al prossimo 31 dicembre, decisa in accordo tra Comune e Soprintendenza in considerazione dell’emergenza virus, che costringerà a partire da lunedì prossimo bar e ristoranti a mantenere distanze maggiori delle attuali tra tavoli e tavolini.
Accordo di collaborazione e deroga, sanciscono da un lato un percorso di collaborazione tra Comune e Soprintendenza e dall’altro introducono importanti semplificazioni nell’iter di concessione dei plateatici che favoriranno gli operatori del settore.
Le dichiarazioni dei protagonisti:
Il sindaco Sergio Giordani: "Noi vogliamo, assieme, come Amministrazione comunale e come Soprintendenza dare un aiuto fondamentale ai ristoranti e ai bar, perché è chiaro che il Coronavirus ha cambiato il mondo. Dobbiamo assolutamente evitare burocrazia, lungaggini: bisogna essere rapidi.
Da lunedì si riapre tutto da quello che si capisce, anche se il Governo deve ancora dare il protocollo di sicurezza ufficiale al quale ristoratori e baristi si dovranno attenere, e quindi vogliamo evitare qualsiasi ritardo per far sì che tutti gli esercizi della città possano riaprire senza ulteriori dubbi e patemi.
Sono circa un migliaio le attività interessate in tutta la città e di queste circa 500 sono interessate alla occupazione di suolo pubblico. Dare loro il massimo sostegno è per noi un imperativo Un grazie sincero al soprintendente Magani, all’assessore Bressa e ai tecnici che hanno lavorato ai documenti".
Da lunedì si riapre tutto da quello che si capisce, anche se il Governo deve ancora dare il protocollo di sicurezza ufficiale al quale ristoratori e baristi si dovranno attenere, e quindi vogliamo evitare qualsiasi ritardo per far sì che tutti gli esercizi della città possano riaprire senza ulteriori dubbi e patemi.
Sono circa un migliaio le attività interessate in tutta la città e di queste circa 500 sono interessate alla occupazione di suolo pubblico. Dare loro il massimo sostegno è per noi un imperativo Un grazie sincero al soprintendente Magani, all’assessore Bressa e ai tecnici che hanno lavorato ai documenti".
Il soprintendente Fabrizio Magani: "Da quando sono arrivato a Padova a dicembre, con i miei collaboratori, ho ripreso in mano la questione dei plateatici, non per smentire il lavoro svolto precedentemente che è stato integralmente recuperato - e allora non si parlava di Coronavirus - ma per arrivare, e l’Amministrazione comunale me lo ha confermato, ad una soluzione veloce perché in queste cose che riguardano la vita vera bisogna trovare delle modalità rapide.
Abbiamo trovato innanzitutto un metodo, che esiste già nella norma, che è quello di accelerare le procedure, di consentire alle persone di trovare delle modalità svelte che si incaglino il meno possibile negli iter amministrativi.
Poi è arrivato il virus che ha cambiato profondamente il nostro modo di vedere le cose, e da persone concerete, abbiamo pensato di inserire una deroga del nostro accordo che estende la possibilità di occupare uno spazio pubblico più ampio di quanto indicato nella concessione ( 1/3 del sedime) fino al 31 dicembre, indipendentemente da cosa dirà il prossimo DPCM in merito".
Abbiamo trovato innanzitutto un metodo, che esiste già nella norma, che è quello di accelerare le procedure, di consentire alle persone di trovare delle modalità svelte che si incaglino il meno possibile negli iter amministrativi.
Poi è arrivato il virus che ha cambiato profondamente il nostro modo di vedere le cose, e da persone concerete, abbiamo pensato di inserire una deroga del nostro accordo che estende la possibilità di occupare uno spazio pubblico più ampio di quanto indicato nella concessione ( 1/3 del sedime) fino al 31 dicembre, indipendentemente da cosa dirà il prossimo DPCM in merito".
L’assessore alle attività produttive Antonio Bressa: "E’ da un po’ di tempo che eravamo al lavoro su questo dossier che si è completato oggi con la definizione dell’accordo e la deroga stabilita fino a fine anno delle norme previste in considerazione dell’emergenza virus che stiamo vivendo. Abbiamo deciso insieme di favorire il più possibile la collaborazione tra Enti, questo è lo spirito dell’accordo.
Su questa base abbiamo definito una serie di semplificazioni, per cui, siccome c’è un rapporto di fiducia , da oggi è più facile poter ottenere una autorizzazione per occupazione di suolo pubblico in tempi celeri, perché la Soprintendenza, al di là di alcune aree di particolare pregio e attenzione, delega il Comune ad applicare i criteri nei rilasci delle autorizzazione. Per centinaia di realtà diventa un cambiamento importante. Le prescrizioni che erano state introdotte sono state riorganizzate e in qualche modo semplificate, alcuni aspetti superati, sia pure mantenendo l’impianto generale. Sintetizzando, è più facile da oggi, pur nel rispetto dei beni storici e architettonici della città, far impresa in questo settore. Nell’ accordo è stata convolta anche la Regione Veneto, nel senso che abbiamo voluto questo accordo in base al Codice dei Beni culturali, come anche le associazioni di categoria ci avevano chiesto.
La Regione è parte attiva dell’accordo sia pur delegando poi a Soprintendenza e Comune l’applicazione dei criteri definiti dal documento stesso.
Sull’emergenza Coronavirus, poi, grazie alla disponibilità del Soprintendente, con l’approvazione della deroga ai limiti dimensionali, noi potremo, una volta che il Governo ci dirà quali sono le regole di sicurezza nell’attività di ristorazione, adattare le occupazioni alle esigenze che ci sono oggi. E le esigenze di oggi sono mettere in sicurezza gli avventori anche attraverso il distanziamento tra i tavoli, e al tempo stesso permettere a baristi ristoratori di poterlo applicare con lo spazio necessario. Senza questa deroga tutto questo sarebbe stato molto, molto difficile".
Su questa base abbiamo definito una serie di semplificazioni, per cui, siccome c’è un rapporto di fiducia , da oggi è più facile poter ottenere una autorizzazione per occupazione di suolo pubblico in tempi celeri, perché la Soprintendenza, al di là di alcune aree di particolare pregio e attenzione, delega il Comune ad applicare i criteri nei rilasci delle autorizzazione. Per centinaia di realtà diventa un cambiamento importante. Le prescrizioni che erano state introdotte sono state riorganizzate e in qualche modo semplificate, alcuni aspetti superati, sia pure mantenendo l’impianto generale. Sintetizzando, è più facile da oggi, pur nel rispetto dei beni storici e architettonici della città, far impresa in questo settore. Nell’ accordo è stata convolta anche la Regione Veneto, nel senso che abbiamo voluto questo accordo in base al Codice dei Beni culturali, come anche le associazioni di categoria ci avevano chiesto.
La Regione è parte attiva dell’accordo sia pur delegando poi a Soprintendenza e Comune l’applicazione dei criteri definiti dal documento stesso.
Sull’emergenza Coronavirus, poi, grazie alla disponibilità del Soprintendente, con l’approvazione della deroga ai limiti dimensionali, noi potremo, una volta che il Governo ci dirà quali sono le regole di sicurezza nell’attività di ristorazione, adattare le occupazioni alle esigenze che ci sono oggi. E le esigenze di oggi sono mettere in sicurezza gli avventori anche attraverso il distanziamento tra i tavoli, e al tempo stesso permettere a baristi ristoratori di poterlo applicare con lo spazio necessario. Senza questa deroga tutto questo sarebbe stato molto, molto difficile".