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Comunicato stampa: messaggio del Sindaco alla città in occasione della Festa dei lavoratori
04/05/20
Tipo notizia
Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 05/06/2020
"Cari concittadini,
il Primo maggio che celebriamo quest’anno è quanto mai difficile e pieno di incognite.
il Primo maggio che celebriamo quest’anno è quanto mai difficile e pieno di incognite.
La Festa dei lavoratori è sempre stata, giustamente, anche un momento di lotta e rivendicazione, di giustizia, diritti, sicurezza, salute per le donne e gli uomini che lavorano.
Questo Primo maggio però è totalmente diverso, non solo perché non ci sarà il grande evento nazionale promosso dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e che avrebbe dovuto svolgersi proprio nella nostra città, quest’anno Capitale europea del volontariato, ma anche perché mai era capitato di vivere un tempo così duro, con una sospensione di moltissime attività lavorative come questo che stiamo affrontando.
Prima di fare alcune riflessioni su questa inedita situazione, voglio però ringraziare tutti i lavoratori della sanità, donne e uomini che da due mesi, ed anche oggi Primo maggio, sono impegnati a fronteggiare negli ospedali, nelle case di riposo e sul territorio l’epidemia di Coronavirus.
A loro un grande grazie, perché si stanno spendendo oltre ogni limite, assieme ai lavoratori che in queste lunghe settimane stanno assicurando i servizi essenziali per il nostro Paese.
Non li elenco tutti perché sono tanti, ma sono tutti nei nostri pensieri.
Purtroppo decine di migliaia di altri lavoratori vivono giorni terribili: molti non sanno quando ritorneranno al lavoro, tanti sono in cassa integrazione, e magari stanno ancora attendendo l’accredito del relativo assegno, troppi hanno perso il proprio lavoro e purtroppo il rischio che altri licenziamenti si aggiungano nelle prossime settimane è concreto.
Senza dimenticare i lavoratori precari che rischiano di pagare il prezzo più alto.
Quando parliamo di lavoro però non dobbiamo dimenticare anche tutti i commercianti, gli artigiani, i lavoratori dello spettacolo e della cultura, le tante attività di servizio, dalla ristorazione ai bar fino ai parrucchieri, e le micro imprese, le cui attività sono ancora ferme.
Sono tanti lavoratori che da un giorno all’altro hanno visto bloccata la loro attività e che temono per il futuro.
Come Amministrazione stiamo cercando di fare tutto il possibile per alleggerire le difficoltà e aiutare ogni categoria di lavoratori, da quelli dipendenti a quelli autonomi, consapevoli della incertezza nella quale vivono questi giorni.
Ci aspettano ancora giorni difficili, dalla prossima settimana le attività ripartiranno gradualmente ma dovremo abituarci per mesi a convivere col virus.
Dobbiamo fare uno sforzo di solidarietà e coesione sociale, pensando davvero come ognuno di noi, pur vivendo nelle proprie difficoltà, può essere utile alla comunità.
In queste settimane abbiamo avuto a riguardo esempi molto belli, pensiamo alle migliaia di cittadine e cittadini padovani di ogni età che come volontari sono scesi in campo per aiutare le persone più fragili.
Questa emergenza può e deve però essere anche un momento per riflettere sul nostro modello sociale ed economico. Non sarà possibile vivere come prima e allora cogliamo l’occasione per guardare avanti.
Possiamo e dobbiamo migliorare la sicurezza dei luoghi di lavoro e non solo in riferimento al virus, possiamo ripensare i modi del lavoro, conciliare meglio i tempi di lavoro con quelli familiari, evitando di penalizzare ulteriormente le donne lavoratrici, che in questa emergenza rischiano di pagare un prezzo altissimo.
Possiamo immaginare e disegnare una società più giusta, più solidale, meno frenetica, che poi è quello che le lavoratrici e i lavoratori hanno sempre chiesto scendendo in piazza il Primo maggio.
Il mio augurio quindi è che, certamente, questo periodo difficile passi velocemente, senza lasciare troppe cicatrici sulla nostra comunità, ma che parallelamente, il tempo sospeso che stiamo vivendo ci aiuti a uscire migliori da questa esperienza.
Buon Primo maggio a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori".
Sergio Giordani