Contenuto archiviato per fini storici di documentazione.
Comunicato stampa: appello del sindaco Sergio Giordani
10/03/20
Tipo notizia
Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 12/04/2020
"La grande maggioranza dei padovani sta agendo consapevole dei rischi, grandi, che corriamo tutti e quindi si comporta di conseguenza. Li ringrazio. Tuttavia non mancano le segnalazione di atti di sottovalutazione non accettabili, perché egoistici e privi di senso civico. Se il Governo è arrivato a varare in tutta Italia le misure di emergenza più stringenti dal dopoguerra tutti, ma proprio tutti, devono capire che non siamo davanti a un gioco.
Per decine di migliaia di padovane e padovani che ogni giorno devono recarsi al lavoro senza alternative possibili per mandare avanti i servizi e le attività (li ringrazio tutti di cuore per l’impegno), altrettanti non rientrano in questa categoria e le misure che li riguardano prevedono che si evitino per quanto possibile spostamenti, assembramenti, che si resti in casa il più possibile. Questo è quello che si chiede loro per aiutare la comunità, con senso del dovere per salvare vite e per tutelare la loro stessa salute e quella dei loro cari: proteggersi e proteggerci evitando inutili spostamenti.
Ora, se gli ospedali e le terapie intensive degli ospedali veneti, compresi quelli di Padova, non sono, momentaneamente, arrivate al limite, come ad esempio in Lombardia, questo non è un privilegio che ci cade dal cielo su cui cullarci, ma significa che stiamo guadagnando tempo prezioso sull’epidemia per contenerla e che dobbiamo quindi essere doppiamente responsabili.
Doppiamente responsabili, non pensare che a noi non capiterà mai, perché come ci insegna la vicenda di questo virus se non siamo attentissimi e compatti potremmo trovarci in una condizione molto grave che mette a rischio le vite in pochi giorni, non tra sei mesi.
Non sprechiamo il tempo che ci è concesso, frutto dello sforzo di medici e infermieri eroi e delle scelte tempestive delle autorità sanitarie: rispettiamo alla lettera le prescrizioni o sarà peggio per noi e per le persone a cui vogliamo bene.
Ci sono troppi giovanissimi, ragazzine e ragazzini in età scolare, che si assembrano il giorno e anche la sera, non va bene.
I genitori ci devono aiutare, vi chiedo di capire che se le scuole sono sospese è per contenere il contagio. Questi giovanissimi devono anche loro modificare radicalmente e subito le loro abitudini di vita e subito. Così come alle giovani e ai giovani ragazzi, studenti delle superiori, universitari dico: grazie per l’attenzione che mettete, è decisivo che anche voi limitiate gli spostamenti fisici al massimo dandoci così un aiuto decisivo. Con le vostre attenzioni, lo ripeto, salvate vite, aiutate a non far finire in ospedale i vostri nonni, i vostri genitori e proteggete anche voi stessi. Dobbiamo muoverci compatti e uniti o per tutti potrebbero arrivare tempi molto amari.
Agli anziani dico di farsi forti dell’affetto dei propri cari, dei servizi che eroga il Comune, del lavoro che è attivo e si attiverà a cura della nostra rete di volontariato, ma state a casa più possibile, tutti i nostri sforzi sono rivolti soprattutto a voi, a proteggetevi. La resistenza della nostra comunità oggi, la nostra caparbietà, sconfiggerà il virus e ci ridarà la normalità, ma dobbiamo capirlo tutti senza eccezioni, in questa lotta siamo tutti nella stessa barca, è una sfida che non ammette defezioni o personalismi".
Per decine di migliaia di padovane e padovani che ogni giorno devono recarsi al lavoro senza alternative possibili per mandare avanti i servizi e le attività (li ringrazio tutti di cuore per l’impegno), altrettanti non rientrano in questa categoria e le misure che li riguardano prevedono che si evitino per quanto possibile spostamenti, assembramenti, che si resti in casa il più possibile. Questo è quello che si chiede loro per aiutare la comunità, con senso del dovere per salvare vite e per tutelare la loro stessa salute e quella dei loro cari: proteggersi e proteggerci evitando inutili spostamenti.
Ora, se gli ospedali e le terapie intensive degli ospedali veneti, compresi quelli di Padova, non sono, momentaneamente, arrivate al limite, come ad esempio in Lombardia, questo non è un privilegio che ci cade dal cielo su cui cullarci, ma significa che stiamo guadagnando tempo prezioso sull’epidemia per contenerla e che dobbiamo quindi essere doppiamente responsabili.
Doppiamente responsabili, non pensare che a noi non capiterà mai, perché come ci insegna la vicenda di questo virus se non siamo attentissimi e compatti potremmo trovarci in una condizione molto grave che mette a rischio le vite in pochi giorni, non tra sei mesi.
Non sprechiamo il tempo che ci è concesso, frutto dello sforzo di medici e infermieri eroi e delle scelte tempestive delle autorità sanitarie: rispettiamo alla lettera le prescrizioni o sarà peggio per noi e per le persone a cui vogliamo bene.
Ci sono troppi giovanissimi, ragazzine e ragazzini in età scolare, che si assembrano il giorno e anche la sera, non va bene.
I genitori ci devono aiutare, vi chiedo di capire che se le scuole sono sospese è per contenere il contagio. Questi giovanissimi devono anche loro modificare radicalmente e subito le loro abitudini di vita e subito. Così come alle giovani e ai giovani ragazzi, studenti delle superiori, universitari dico: grazie per l’attenzione che mettete, è decisivo che anche voi limitiate gli spostamenti fisici al massimo dandoci così un aiuto decisivo. Con le vostre attenzioni, lo ripeto, salvate vite, aiutate a non far finire in ospedale i vostri nonni, i vostri genitori e proteggete anche voi stessi. Dobbiamo muoverci compatti e uniti o per tutti potrebbero arrivare tempi molto amari.
Agli anziani dico di farsi forti dell’affetto dei propri cari, dei servizi che eroga il Comune, del lavoro che è attivo e si attiverà a cura della nostra rete di volontariato, ma state a casa più possibile, tutti i nostri sforzi sono rivolti soprattutto a voi, a proteggetevi. La resistenza della nostra comunità oggi, la nostra caparbietà, sconfiggerà il virus e ci ridarà la normalità, ma dobbiamo capirlo tutti senza eccezioni, in questa lotta siamo tutti nella stessa barca, è una sfida che non ammette defezioni o personalismi".
Sergio Giordani