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Comunicato stampa: presentazione del dossier statistico 2019 sull'immigrazione
15/11/19
Tipo notizia
Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 19/12/2019
L’associazione "Manifesto per Padova senza razzismo e discriminazioni" in collaborazione col Comune di Padova, organizza per il giorno 20 novembre nella Sala Anziani di Palazzo Moroni la presentazione del Dossier statistico immigrazione 2019.
Si tratta di un volume di circa 400 pagine redatto da un centinaio di ricercatori italiani coordinati dal Centro ricerche Idos di Roma in collaborazione con la rivista Confronti e l’8 per mille della Chiesa Valdese. Il Dossier sarà distribuito con offerta libera fino a esaurimento delle copie disponibili.
Dopo l’intervento dell’assessora al sociale Marta Nalin, il Dossier, con dati aggiornati al 31/12/2018, sarà presentato dal dott. Gianfranco Bonesso, responsabile veneto Idos.
Seguiranno interventi del prof. Beppe Mosconi e dell’avvocato Marco Paggi.
Alle ore 18:30 l’artista Ester Viviani Giaretta interpreterà la testimonianza di Grazia Migliorini, una dei primi soccorritori dei naufraghi del 3 ottobre 2013 a al largo di Lampedusa.
Conclusioni affidate al filosofo Umberto Curi. Anna Rita Di Muro, di "Acli arte spettacolo", sarà conduttrice dell’intero evento.
"Quello con la presentazione del Dossier statistico imigrazione è ormai un appuntamento fisso - sottolinea l’assessora all’integrazione e inclusione sociale, Marta Nalin - Partire dai dati reali è fondamentale per capire e interpretare una realtà complessa e in continua trasformazione, spesso molto diversa dalla narrazione che ne viene fatta. L’analisi puntuale del fenomeno migratorio ci aiuta a guardare con consapevolezza oltre i confini delle nostre case, senza dimenticare che i numeri sono solo un utile elemento di indagine, mentre il cuore della questione riguarda storie, vicende persone".
Le principali novità del Dossier a livello nazionale sono:
con i suoi 5,2 milioni di stranieri residenti, pari all’8,7% della popolazione complessiva, di cui 3,7 milioni costituiti da cittadini non-Ue regolarmente soggiornanti, l’Italia resta uno dei principali paesi Ue di immigrazione (dopo Germania e Regno Unito e in linea con Francia e Spagna).
A dispetto di una quarantennale retorica dell’invasione, il numero degli stranieri regolari resta sostanzialmente stabile nel paese:
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sia per il blocco - dal 2011 - dei canali di ingresso regolari per lavoratori non comunitari che intendano inserirsi stabilmente in Italia (nonostante il lavoro resti il principale motivo delle migrazioni economiche a livello globale);
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sia per i discutibili e onerosi accordi con la Libia siglati nel 2017 non solo con entrambi i governi in conflitto, ma anche direttamente con i clan che controllano il traffico e la tratta dei migranti. L’esito è stato, nel 2018, il crollo a poco più di 26.000 delle persone sbarcate in Italia (-80,4% rispetto alle oltre 119.000 del 2017), poi ridottesi ulteriormente ad appena 6.700 nei primi 9 mesi del 2019; una riduzione ottenuta al costo salatissimo di centinaia di morti e dispersi in mare (nel Mediterraneo centrale l’Oim ne stima oltre 2.800 nel 2017, per un rapporto di 1 morto/disperso ogni 50 che hanno tentato la traversata, e oltre 1.300 nel 2018, quando il medesimo rapporto è salito a 1 ogni 35) e migliaia intercettati e riportati dalla Guardia costiera libica nei campi di detenzione da cui erano fuggiti, per subirvi ancora violenze, stupri e torture tra le più feroci, come ormai documentato da numerosi organismi internazionali e dalla stesse Nazioni Unite;
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sia per il trasferimento all’estero di un numero sempre più cospicuo di stranieri già regolarmente presenti (40.000 cancellazioni anagrafiche nel 2018, ma il numero effettivo è senz’altro più elevato), soprattutto giovani e altamente qualificati, i quali, al pari di tanti italiani (116.000 cancellati, ma Idos ne stima circa 290.000 effettivi), non trovano più nel paese condizioni (e ambiente) di inserimento favorevoli per una loro permanenza e si spostano in altri paesi, lasciando un’Italia sempre più anziana e meno produttiva e competitiva sul piano internazionale.
Rispetto al panorama italiano, nel 2018 il Veneto rimane la quarta regione per cittadini stranieri residenti (501.085), sesta per incidenza (10,2%, media Italia: 8,7%). Il numero totale è aumentato di 13.221 residenti rispetto all’anno precedente (+2,7%), in linea con la tendenza nazionale.
Si conferma così per ora l’inversione del 2017, con dati più consistenti rispetto ai 2.400 residenti in più rispetto al 2016. Aumentano soprattutto gli iscritti dall’estero (+3.475), assieme ad un contenuto incremento degli iscritti da altre regioni, e ad una diminuzione consistente dei cancellati per acquisizione di cittadinanza italiana (-5.125). Dall’analisi dei permessi di soggiorno rilasciati nel corso del 2018, emerge che la motivazione principale dell’aumento dei cittadini stranieri è per motivi familiari: 12.099, pari al 62% dei nuovi permessi (dato nazionale: 52,4%).
Quasi dimezzati i permessi per le pratiche connesse alla richiesta di asilo o protezione: 3.195, o 3.426 se si cumulano anche i permessi per minori non accompagnati, pari solamente ad un 17,5% complessivo (dato nazionale: 28%); ricordiamo che per il 2017 incidevano per il 30,8%.
Di fatto, i permessi di primo rilascio per motivi familiari risultano ben più che raddoppiati rispetto al 2017, quando se ne erano registrati 10.633. Una rapida analisi storica di questo tipo di permessi negli ultimi 9 anni presenta una prima serie in consistente diminuzione dal 2010 al 2013 (da 25.754 a 11.694), un periodo fra il 2013 e il 2015 in cui si sono mantenuti intorno ai 10-11.000 primi rilasci l’anno e una ripresa negli ultimi tre anni.