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Comunicato stampa: nota del Vicesindaco di Padova sul consumo di suolo

06/05/19
Tipo notizia Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 07/06/2019

"Sono stato eletto sulla base di un programma che, tra i tanti, aveva un punto molto chiaro: stop al consumo di suolo.
Il nostro Consiglio comunale ha votato delle linee programmatiche che contenevano un intero capitolo dedicato alla città che si rigenera e allo stop al consumo di suolo.
Se fosse vero che nelle nostre intenzioni c’è quella di costruire centinaia di ettari in più, mi aspetterei consiglieri, forze politiche che mi hanno sostenuto e che sostengono questa maggioranza e tutti i cittadini che hanno scelto un programma chiaro e netto su alcuni temi sulla porta dell’ufficio, pronti a togliermi la fiducia.
Perché su questi temi non si scherza.

L’urbanistica è una materia con contenuti tecnici articolati, ma credo di poter spiegare quel che è accaduto e da dove arrivano i 296 ettari  consumabili da qui al 2050.
A seguito della legge regionale 14 del 2017, in prima battuta il Comune aveva chiesto, applicando in modo impreciso i parametri richiesti dalla legge, 353,4 ettari.
Padova fa parte dell'Aso (Ambito sovracomunale omogeneo) della cintura intorno a Padova. La Regione, con delibera 668/2018, su indicazione della seconda Commissione consigliare, per i Comuni che avevano un dato di superficie consumabile superiore a due volte alla media dell’Aso (tutti i capoluoghi in pratica!), ha assegnato una quantità di consumo di suolo pari alla media dell'Aso stessa: 39,26 ettari per Padova.
Un valore senza alcun riferimento concreto alla situazione del nostro Comune e allo stato dei piani di sviluppo già identificati.
A questo punto i 57 Comuni che si trovavano in queste condizioni avevano due possibilità: accettare i valori assegnati, 39,26 ettari, o verificare i dati già trasmessi e ritrasmetterli in Regione. I nostri Settori hanno trovato degli errori nei dati, quindi siamo stati costretti a verificarli e correggerli sulla base delle indicazioni che finalmente la Regione ha dato.
Con il calcolo corretto, che non tiene conto di tutti i piani già delimitati presenti nel Comune di Padova, è emersa una superficie consumabile di 262 ettari, 90 in meno rispetto a quanto richiesto in prima battuta.
Tenere un dato calcolato sulla base di dati inesatti sarebbe stato sciocco e scorretto, anche se questo sarebbe potuto piacere a qualcuno. Inoltre, privarsi di strumenti di pianificazione urbanistica in assenza di vantaggi concreti, sarebbe proprio di cattivi amministratori.
La superficie agraria edificabile rimane invariata a 16 ettari, senza deroghe.
 
Non si tratta tanto, dunque, di una scelta, quanto dell’applicazione corretta di una norma. Ora le scelte la nostra Amministrazione le farà con la redazione del Piano degli interventi e con la fissazione di criteri stringenti per l’utilizzo di nuove aree non edificate.
Abbiamo dunque a disposizione dalla Regione una superficie che ci consente di modificare le scelte urbanistiche del passato, ma quanto se ne utilizzerà sarà deciso nel piano degli interventi che andiamo a preparare entro la fine dell’anno. Lì avremo la libertà di non solo limitare il consumo di suolo, ma farlo seguendo quello che è il nostro progetto di città. E non c’è alcun dubbio sia un progetto che mira ad andare controcorrente rispetto alla gestione dell’urbanistica in questa città negli ultimi decenni.
Tenuto conto che i piani delimitati, ma non approvati, per nostra scelta genereranno consumo di suolo, le aree per ulteriore urbanizzazione non sono poi molte.
La Regione dà a Padova più suolo consumabile, ma noi lo rispediremo al mittente con l’avvio alla redazione del nuovo Piano degli interventi, che sarà realizzato con il supporto dei tanti che in questa città hanno dedicato la vita a questi temi, con i loro preziosi consigli, (grazie ai quali daremo il via ad un Ufficio di Piano, ad esempio) e soprattutto con il sostegno di tutta la maggioranza.
 
Perché sul consumo di suolo, quindi sull’ambiente e sulla sua tutela, non si scherza. Non più".

Arturo Lorenzoni

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