Comunicato stampa: Nalin e Benciolini a Torino, per riflettere di Beni comuni urbani
Uno dei prossimi obiettivi dell’amministrazione padovana è quello di lavorare su una revisione complessiva del sistema dei regolamenti del nostro Comune per quanto riguarda spazi urbani e beni comuni, concessioni e gestione degli stessi.
L’idea è quello di farlo mettendo al centro del ragionamento la città, i cittadini, nel tentativo di garantire a tutte e tutti l’accesso al bene comune, diffondendo anche una cultura di gestione orizzontale e condivisa.
“Ci stiamo interrogando su come affrontare questo tema nella nostra città. - dice Marta Nalin - Ragionare sulla gestione e regolamentazione dei beni comuni significa costruire una diversa visione del patrimonio urbano, sia per l’amministrazione che per i cittadini. Servono una riflessione ampia e un lavoro condiviso perché la prima cosa da fare è un lavoro che sappia coinvolgere i cittadini nel comprendere l’importanza di strumenti del genere. Si deve infatti partire da un forte cambio di mentalità nella gestione della cosa pubblica, una gestione partecipata perché qualsiasi regolamento calato dall’alto in maniera unidirezionale non sarebbe funzionale, escludendo in partenza una parte di città.”
“Ragionare partendo dal concetto di sussidiarietà per rivedere il sistema dei regolamenti nella nostra amministrazione è una priorità”, prosegue Francesca Benciolini. “È un tema che riguarda tutta l’amministrazione, perché dovrà coinvolgere non solo la giunta e il consiglio comunale, ma tutti i settori e tutti i tecnici che con il loro prezioso lavoro quotidianamente si interfacciano con tutti i cittadini.
Sará un lavoro lungo, ma siamo convinte sia la strada corretta per realizzare uno dei nostri principali obiettivi: l’avvicinamento dei cittadini alla cosa pubblica.”
Il primo modello di regolamento dei beni comuni in Italia è stato adottato dalla città di Bologna nel 2014.
Da allora più di 200 città hanno adottato sistemi simili, con l’obiettivo di facilitare un dialogo tra amministrazione e cittadini e ragionare su modelli condivisi di cura e gestione della città.
“Il tema è stato affrontato in città molto diverse tra loro, che hanno avuto la capacità di costruire modelli adatti al territorio e alle specificità di ognuno.
Tra queste la città di Verona, che negli ultimi anni ha svolto un eccellente lavoro e con la quale ci piacerebbe avviare un’interlocuzione positiva”. Chiude Francesca Benciolini.
In previsione un convegno simile anche a Padova, con il coinvolgimento dell’Università e l’appoggio del dipartimento di giurisprudenza torinese guidato da Ugo Mattei.