Comunicato stampa: al Museo Archeologico un nuovo allestimento
Il Museo Archeologico si arricchisce di un ulteriore tassello e racconta con un nuovo allestimento un aspetto importante della Padova preromana.
Vengono infatti presentati al pubblico i cippi con iscrizioni confinarie: alcuni di recente ritrovamento, altri da tempo presenti nella collezione civica, denotano con le loro iscrizioni "parlanti" come già in tempi molto antichi la città si sia dotata di un’articolazione spaziale ben definita.
I dati archeologici raccontano come Padova, fin dalle prime fasi di vita (IX - VIII secolo a.C.), fosse caratterizzata da una chiara progettazione dell’estensione dell’abitato, il cui confine naturale era costituito dal percorso del fiume Meduacus.
La costruzione lungo gli argini di palizzate lignee prima, e di massicciate in trachite poi, ben documenta come la collettività abbia provveduto a definire il proprio spazio vitale e a garantirne la sicurezza da possibili esondazioni.
Più difficile è comprendere se vi fosse una "autorità politica" preposta alla definizione degli spazi urbani e alla regolamentazione dei confini.
I ritrovamenti di segnacoli in pietra iscritti con esplicito riferimento all’esistenza di confini e alla volontà di istituirli gettano su questo aspetto una nuova luce ed è oggi possibile ipotizzare che, a partire dal V secolo a.C., la definizione degli spazi urbani e dei limiti territoriali fosse l’esito di un atto giuridico pubblico operato nel nome della collettività da una magistratura, la cui identità ancora sfugge.
L’inaugurazione del nuovo allestimento si terrà giovedì 7 febbraio, alle ore 17:30 nella Sala del Romanino ai Musei Civici agli Eremitani.
Dopo l’introduzione di Francesca Veronese del Museo Archeologico, interverrà Anna Marinetti, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.