Comunicato stampa: primo giorno di scuola mozione “no alla reintroduzione della leva obbligatoria"
In occasione della riapertura delle scuole, la maggioranza del Consiglio comunale di Padova manda a studenti e insegnanti un augurio di buon rientro centrato sul tema della pace e dell'attivismo civico.
Su proposta dei consiglieri del PD, della lista Lorenzoni e di altri consiglieri è stata depositata una mozione contro la proposta di reintroduzione della leva obbligatoria che sarà i discussa dal Consiglio regionale del Veneto il 28 settembre.
«Il quadro occupazionale nella nostra regione - afferma la prima firmataria della mozione, Margherita Colonnello - è ancora piuttosto incerto. Anziché investire 50 milioni di euro nella leva obbligatoria sarebbe meglio che la Regione investisse in ricerca e sviluppo, rafforzando il sistema di istruzione e universitario, adeguando e favorendo l'imprenditorialità giovanile. In un territorio dove il problema è l'emigrazione e la decrescita demografica bisogna guardare al futuro, non cercare vuote risposte dal passato».
«C’è anche l’importante questione educativa - sottolinea il collega Giovanni Gabelli - Ci viene detto che in questo periodo di crisi di valori si vuole educare la cittadinanza al rispetto dell’autorità, ma se davvero si vuole combattere l’aridità valoriale delle nuove generazioni si potenzino i meccanismi di volontariato tramite i quali ci si può mettere al servizio del nostro territorio e della nostra comunità».
Chiude la consigliera della lista Lorenzoni, Silvia Giralucci: «I giovani di oggi devono affrontare un mondo del lavoro globale molto più complesso di quello che abbiamo trovato noi. È davvero folle pensare di sperperare denaro pubblico per rubare un anno alla loro formazione e alla loro esperienza professionale. Il tema che più riguarderà da vicino le famiglie nei prossimi anni è l’assistenza alla non autosufficienza. I soldi che la maggioranza in Regione vuole buttare nella naja obbligatoria vengano invece investiti nel servizio civile, che è servizio alle associazioni di volontariato, alle famiglie, e alla formazione di cittadini responsabili. Sono convinta che l’educazione al senso di cittadinanza e di appartenenza a una comunità oggi si esprima molto meglio con il servizio a chi è in situazioni di disagio, piuttosto che con una leva obbligatoria che tra l’altro, con la necessità di un esercito professionale, non risponde nemmeno più alle esigenze di difesa».