Comunicato stampa: l'assessore ai lavori pubblici Andrea Micalizzi su situazione ponti padovani
L’assessore ai lavori pubblici Andrea Micalizzi, fa il punto sulla situazione dei ponti padovani, dopo il tragico evento di Genova.
La situazione delle infrastrutture padovane non desta particolari preoccupazioni, con ponti e cavalcavia che sono oggetto di un continuo ed attento monitoraggio.
“Appena insediati non abbiamo sottovalutato il tema della sicurezza delle nostre infrastrutture e per questo da subito abbiamo avviato una verifica e stanziato apposite risorse - spiega l’assessore Andrea Micalizzi - Grazie a quest’attenzione e a questa indagine ora conosciamo la situazione e oggi abbiamo già i progetti per gli interventi più urgenti, ma non solo: siamo già in grado di finanziarli con il bilancio 2018 che è il primo bilancio organizzato dall’Amministrazione Giordani.
La condizione dei ponti a Padova non deve alimentare preoccupazioni e le situazioni che vanno tenute sotto attento controllo sono i ponti della tangenziale su via Vigonovese e Bellisario, e il ponte Paleocapa, sull’omonima riviera.
Con il prossimo assestamento di bilancio siamo già pronti per stanziare 1 milione per la manutenzione del ponte che scavalca via Vigonovese, mentre per il 2019 ci occuperemo di quello successivo che scavalca via Bellisario. Anche qui serve un altro milione. La manutenzione del ponte Paleocapa costa invece 700.000 euro e anche per questo interverremo.
È di questi giorni infine l’accordo con Ferrovie che mette a disposizione un altro milione per sistemare il cavalcavia Borgomagno. Sono cifre importanti che danno l’idea del peso che le manutenzioni hanno nella gestione della cosa pubblica ed è per questo che i Comuni non possono essere lasciati soli con le proprie risorse e che serve sempre la massima attenzione.
Ci siamo mossi quindi prima che i fatti di Genova sollevassero, giustamente, il tema dal punto di vista mediatico e per questo siamo già nelle condizioni di intervenire nei punti di maggiore difficoltà.
Una considerazione più generale ma che ritengo importante. Serve con urgenza un cambio di mentalità e una strategia su due piani: costanza nelle manutenzioni e nuove infrastrutture.
Le nuove infrastrutture sono fondamentali: non possiamo pensare che le città crescono, aumentano gli spostamenti delle persone, lo scambio di merci e le infrastrutture sulle quali ci si muove restano quelle pensate e realizzate 70 anni fa. Se ancora le utilizziamo, significa che allora, con i limiti tecnologici che avevano, furono lungimiranti. Serve oggi la stessa lungimiranza e spinta di modernità. Su questo non basta solo un piano di finanziamenti, ma serve anche un cambio di mentalità: l’idea che le grandi opere non servano o vanno fermate non solo non ci consente di rispondere alle esigenze, ma è addirittura dannosa. Troppo spesso la politica cede alla tentazione di cavalcare strumentalmente i no alle infrastrutture senza riflettere sulle necessità e sulle conseguenze.
Infine sono fondamentali le manutenzioni che vanno fatte: per questo è importate non togliere ai Comuni le risorse per le opere pubbliche e per questo sostengo la necessità di proseguire nel sostegno alle città per un piano nazionale di manutenzione e ammodernamento delle nostre infrastrutture con finanziamenti dedicati su appositi progetti.”