Comunicato stampa: personale di Bruno Pedrosa “Intingendo il calamaio nel cielo”
Sabato 7 aprile, alle ore 18:00 al Centro Culturale Altinate/San Gaetano (via Altinate, 71), sarà inaugurata la mostra antologica di Bruno Pedrosa "Intingendo il calamaio nel cielo".
L’esposizione, organizzata dall’Assessorato alla cultura del Comune di Padova e curata da Enrica Feltracco, rimarrà aperta al pubblico, ad ingresso libero, fino al 27 maggio 2018.
A cinquant’anni dalla sua prima mostra in Brasile e dopo aver esposto in America e in Europa - Parigi, Berlino, Amsterdam, Lisbona solo per citare alcune capitali - Bruno Pedrosa giunge a Padova a raccontare la sua arte, carica di tutto quello che ha raccolto e introiettato perlustrando il mondo.
Un excursus tra tele, carte, diari di viaggi, vetri e sculture: sarà esposta oltre una settantina di opere provenienti da collezioni private di tutto il mondo, alcune già presenti nella mostra di Washington del 1973 e di New York. Ci sarà anche un omaggio all’Italia e in particolare al paese in cui ora ha il suo atelier pieno di colori, tele e libri: Asolo; nella raccolta Suite Asolana Pedrosa regala al pubblico una nuova realtà intrisa dei sentimenti, delle emozioni, dei colori che il piccolo borgo arroccato su di un colle gli ha trasmesso.
La mostra "Intingendo il calamaio nel cielo" racconta l’attività artistica di Bruno Pedrosa dagli anni Settanta fino ad oggi, sottolineando il passaggio fondamentale dall’arte figurativa all’astratto e in particolare documentando la fantasia e la passione con cui Pedrosa è in grado di vedere e alterare la realtà.
È attraverso l’astrazione che l’artista trasfigura il reale che lo circonda e lo fa con una vivacità cromatica densa, materica, sanguigna e insieme intima. La sua capacità evocativa è dolce, leggera, a volte sussurrata, altre sfuggente, ma sempre carica di una concretezza progettuale che si ritrova nella sua incessante ricerca espressiva: nelle tele, nelle carte, nei diari di viaggio, nei vetri, nei gioielli come nelle sculture, sviluppate manipolando i materiali più diversi.
Intimo e ben raffigurante è il ritratto che ne fa la figlia, critica d’arte, Theresa Pedrosa: “Antico e moderno, tradizionale e stravagante, riflessivo ed estroverso, semplicemente e straordinariamente contraddittorio. Non è possibile parlare della vita dell’uomo senza parlare dell’opera dell’artista, né viceversa si può scindere la sua arte dalla sua vita”.
Biografia
Bruno Pedrosa, che vive in Italia da oltre un ventennio, nasce a Cedro (Brasile) l’11 gennaio 1950. Inizia la sua attività espositiva nel 1967 con una mostra personale al Museo di Arte Contemporanea di Olinda e nel 1968 si trasferisce a Rio de Janeiro dove si laurea in Belle Arti, Archeologia e Filosofia alla Università Federale di Rio de Janeiro. Nei primi anni Settanta Pietro Maria Bardi, critico italiano creatore del Museo di Arte di San Paolo MASP, cura il primo ciclo di mostre istituzionali internazionali di Pedrosa, sponsorizzate della Fondazione Bristol U.S.A. L’inizio degli anni Ottanta portano l’artista verso l’astrazione. Dall’inizio degli anni ’90 l’artista risiede in Italia. I suoi lavori figurano in collezioni pubbliche e private, come Museo Nazionale di Belle Arti a Rio de Janeiro, MASP a San Paolo, Corning Museum a New York, Ebeltoft in Danimarca, Musei Vaticani a Roma, Lucca Center of Contemporary Art a Lucca, Jan Van der Togt in Olanda, MAVA a Madrid.
Orario 10-19, chiuso lunedì non festivi. Ingresso libero.