Comunicato stampa: Dichiarazione del Sindaco sulla scelta di non punire con sanzioni amministrative che si limita a chiedere l’elemosina senza disturbare i passanti
Entro pochi mesi il Consiglio comunale sarà chiamato a modificare il regolamento di Polizia Locale per recepire le nuove normative nazionali in materia di sicurezza e decoro urbano, e anche per dare sostanza al Patto per la sicurezza urbana che Prefetto, Sindaco, Questore e tutte le Autorità competenti hanno annunciato di voler stilare nelle prossime settimane.
A tal proposito interviene il sindaco Sergio Giordani che prende posizione sugli illeciti amministrativi che riguardano la richiesta dell’elemosina nel territorio comunale. Se, infatti, la mendicità è vietata dalla legge e comporta illecito quando coinvolge minori o, come era sempre stato anche in passato a Padova, quando in varie forme si esprime in maniera molesta, limitando di fatto la libera fruibilità di spazi pubblici da parte della cittadinanza, la precedente amministrazione aveva modificato il regolamento inserendo il comma 1 dell’art 10 che prevede il divieto alla richiesta dell’elemosina tout court, in ogni caso e su tutto il territorio comunale.
“E’ giusto sanzionare i comportamenti scorretti - dichiara il sindaco Sergio Giordani - ma toglieremo il divieto alla semplice richiesta dell’elemosina, voluto da chi c’era prima di noi, anche quando questo avviene in forma dignitosa e senza arrecare disturbo a nessuno. La povertà non può essere una colpa, e i poveri nella mia città non possono essere i nemici da combattere. Si è trattato di un provvedimento privo di buon senso, propagandistico, inutilmente cattivo e inutile in tutti i sensi poiché inapplicabile di fatto. Padova città aperta e solidale deve riflettere sulle sue radici vere, criminalizzare chi ha perso tutto è lontano dalla storia della nostra comunità, una capitale del volontariato dalla quale sono partite esperienze concrete di solidarietà che ancora oggi rappresentano baluardi contro le diseguaglianze come ad esempio la Caritas. Dal Pubblico non possono giungere messaggi sbagliati sulla pelle degli ultimi, e il buonismo non centra nulla. Se passa il messaggio che chi chiede la carità senza creare fastidio è un elemento di disturbo o peggio uno scarto da nascondere e allontanare, allora stiamo lanciando un messaggio socialmente pericoloso, legittimando l’idea che tanto vale non interrogarsi sulle cause del disagio e lavarsene le mani. Questo non è nel mio spirito e soprattutto non è nelle corde di Padova. Una situazione di disagio grave e marginalità potrebbe toccare a tutti, sarò sempre duro con chi delinque ma sempre ricordando che un’Amministrazione che fa il suo lavoro promuove la coesione sociale in maniera attiva perché questo è il bene dei cittadini. E’ chiaro a tutti, e in primo luogo ai padovani, che la sicurezza nulla c’entra con quei provvedimenti sbagliati”.