Comunicato stampa: Sarà possibile ammirare la Pala del Romanino fino a fine marzo
La Pala del Romanino, una delle opere d'arte più importanti presenti nella Pinacoteca dei Musei Civici agli Eremitani, continuerà a splendere nella sua interezza per altri sei mesi circa.
Il prestito dei due tondi con i santi Daniele e Felicita, che da giugno scorso sono tornati a far parte della pala, è stato prorogato fino a metà marzo, quando essi lasceranno Padova per la mostra Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Brescia e Venezia a Brescia.
Grazie alla disponibilità del proprietario dei tondi, che ha accolto la richiesta dei Musei Civici di poterli esporre per più tempo, i visitatori potranno così ammirare ancora l'opera completa.
La pala era stata commissionata a Girolamo Romanino dai benedettini dell’Abbazia di Santa Giustina il 30 aprile 1513 insieme a un Cenacolo per il refettorio (ora negli stessi Musei Civici, Museo d'Arte). Il pagamento pattuito per le due opere più le ante dell'organo era di 120 ducati.
Inaugurata l'8 luglio 1514, la pala raffigura la Madonna con il Bambino in trono e i Santi Benedetto, Giustina, Prosdocimo, Scolastica, ovvero due santi benedettini e due dei santi patroni di Padova.
Nella cimasa vi è il tondo con la Pietà, nei pennacchi laterali San Mattia e San Luca, mentre nella predella San Massimo, i Martiri innocenti e San Giuliano. Queste immagini sono strettamente connesse alle vicende della basilica.
I due tondi mancanti sono stati studiati e identificati da Marco Tanzi (2016). Si trovavano sui plinti esterni della pala e hanno dimensioni minori rispetto agli altri. Non si sa con esattezza quando siano stati rimossi dall'opera. Probabilmente rimasero per un certo periodo in qualche locale del monastero per poi prendere la strada del collezionismo e riapparire a Berlino nella raccolta di Adolf von Beckerath (1834-1915), uno dei maggiori collezionisti tedeschi dell'arte italiana del Rinascimento. Qui sono registrati per la prima volta nel 1907. Dopo la morte di Beckerath sappiamo che le tavolette passarono in due vendite della casa d'aste Lepke di Berlino, il 24 maggio e il 21 novembre 1916. Successivamente, il 5 ottobre 1943, apparvero in un'altra asta a Vienna.