Comunicato stampa: dichiarazione del sindaco Sergio Giordani sul progetto del nuovo ospedale
"Sul nuovo ospedale di Padova c’è una cosa che mi pare unisca tutti gli interlocutori, e sicuramente anche me: tempo da perdere non ce né più ed è il momento di mettere i ferri in acqua per iniziare un confronto serio e serrato.
Non c’è molto da interpretare nel mio pensiero perché era e resta molto chiaro: è giusto e fattibile dare a Padova una nuova e moderna struttura sul sito attuale.
Preferisco essere netto sul punto, per onestà verso la città, verso gli altri attori coinvolti e verso il mio mandato elettorale, ovvero verso una vasta e trasversale maggioranza di padovani.
Chi immagina si tratti di tattica deve comprendere che questa maggioranza, compattamente, intende spendersi fino in fondo per questo risultato, e anche per ottenerlo presto. Tutelare l’eccellenza con coscienza e responsabilità vuol dire ragionare sulle cose fattibili e se in tanti anni non si è giunti mai al dunque, non può essere solo una sfortunata coincidenza. Per ogni grande idea immaginata sulla carta arrivano prima o poi i nodi al pettine, che, fuor di metafora vuol dire: oggettiva sostenibilità progettuale, gestionale, ed economica di una grande opera pubblica.
Quando dico che sono pronto al dialogo, intendo quello ispirato dal buon senso, non certo che sconfesserò quanto sostenuto, perché ci credo ed è frutto di un ragionamento che tiene conto di tanti aspetti diversi e tutti importanti. Questa non è la partita di pallone più lunga della storia che deve uscire con un vincitore e uno sconfitto, bisogna fare passi avanti intelligenti assieme. Conosciuta la somma delle esigenze esposte da tutti sul tavolo, bisognerà trovare il giusto punto di equilibrio, perché non è possibile che le preoccupazioni e le proposte di qualcuno, vengano dopo a quelle di altri. Pari dignità e confronto schietto sul merito, questa l’unica via per fare centro.
Il sindaco di Padova non è che può ma deve considerare, molto seriamente, cosa vuol dire, per l’intera città, traslare dalla sua sede storica uno dei fulcri, direi il più importante, attorno al quale la stessa si è sviluppata nel tempo. Ci sono realtà che lo hanno fatto ed oggi si trovano inaridite nel tessuto urbano, sociale ed economico e provate da significativi scompensi che si fatica a sanare.
Faccio notare che non è meno semplice spostare dalla sua sede il cuore di un organismo vivo senza conseguenze, e a chi dice che si possono tenere tranquillamente in vita tre strutture diverse potrei dire che è tutta da dimostrare la possibilità che tali costi gestionali si possano sostenere. Certo, scelte regionali si può obiettare, peccato che se tra tot anni scopriremo che una o due di queste vanno chiuse per mancanza di risorse, i problemi conseguenti ricadranno su Padova e su chiunque la governerà in quel tempo.
Infine un punto sul quale è bene essere chiari. Le aree pubbliche del Comune che chi mi ha preceduto pensava di cedere gratuitamente alla Regione sono un valore patrimoniale di tutti i padovani. Sono valutate ben oltre dieci milioni di euro e io non ritengo da un punto amministrativo e giuridico che possano essere regalate. Si rischiano problemi di danno erariale e si sceglie di depauperare il patrimonio pubblico dei cittadini contribuenti per un opera di competenza di un altro ente, opera che ha infatti un respiro e una fruizione quantomeno regionale. Credo che su questo sia corretto esprimersi per atti e presto tale valutazione giungerà al vaglio del massimo organo decisionale della città: il Consiglio comunale". Sergio Giordani