Comunicato stampa: dichiarazione del sindaco Sergio Giordani sul progetto di mobilità pubblica per la città
Padova non può più restare immobile nella palude dell’arretratezza. Voglio una Padova Capitale non una Padova provinciale e in declino.
Tornare a investire con tutta la forza possibile nella mobilità sostenibile è una scelta strategica, presente nel Programma di Governo con cui mi sono presentato ai cittadini che mi hanno votato: la decisione è assunta e non si tornerà indietro.
Sarebbe un atto politico criminale verso la città continuare a rinunciare a decine di milioni di euro di finanziamento pubblico per restare in un “dolce far niente” fatto solo di tanti “No” e di un fiume di parole che ammazza le prospettive di rilancio per tutta la nostra comunità.
Lo sviluppo di due linee di forza del trasporto pubblico, per tutti, lungo le direttrici SIR2 e SIR3 significa qualità della vita, significa servizio pubblico efficiente, significa riqualificazione e rivalutazione degli spazi pubblici e dei beni privati, significa rispetto per anziani e famiglie che hanno il diritto di muoversi in sicurezza e rapidamente nella loro città, soprattutto significa salute per noi e per i nostri figli. Chi tra vent’anni vuole vivere in una città con un servizio pubblico anni '60, che si snoda lento ed inquinante in quella che diventerà ancora di più una camera a gas, si accomodi pure e vinca le prossime elezioni tra cinque anni. Non ho nessuna intenzione di non compiere oggi una scelta decisiva che apre al futuro di una Padova attrattiva, europea e moderna.
Io non devo ricandidarmi a nulla, la mia unica urgenza è fare le scelte giuste e di lungo respiro per la città, non il consenso che evapora in sei mesi. Non sarà certo per me e per la Giunta un problema confrontarsi, quartiere per quartiere, sulle soluzioni più adeguate in termini di tragitti e tempistiche, abbiamo tempo e volontà di farlo. Nessuna pretesa di avere la verità in tasca sulle questioni specifiche, ma l’impianto e la direzione di marcia strategica non sono in discussione. Tutto l’ascolto e la condivisione possibile sarà garantita, passo dopo passo di questo percorso, ai cittadini padovani, gli unici miei interlocutori. Non si accettano invece lezioni da chi ha rispedito al mittente 70 milioni di euro per rispondere solo al suo partito politico. Si prenda atto del dato elettorale, se qualcuno deve candidarsi alle prossime elezioni di primavera e ha bisogno di visibilità non è un problema del sindaco di Padova e soprattutto, la prossima, non sia una campagna sulla pelle di una città che si vorrebbe lacerata e invece è compatta nel voler guardare avanti insieme.