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Comunicato stampa: concluso a Padova il G7 Veterinaria. Zoonosi, antibiotico resistenza e biosicurezza, "concentrati sulle sfide del prossimo futuro"
18/10/24
Tipo notizia
Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 19/11/2024
"Una parola ricorrente durante i nostri lavori é stata trust, fiducia, perché i Paesi del G7 hanno chiaro il loro ruolo di leader nel proporre a livello globale le migliori pratiche per garantire la salute ed il benessere animale e la sicurezza alimentare, affinché il commercio di prodotti agroalimentari sia basato su regole sanitarie chiare e condivise e, appunto, sulla fiducia reciproca fra i Paesi". Queste le parole di Ugo Della Marta, capo dei Servizi Veterinari italiani, che ha presieduto il G7 della veterinaria, evento che ha riunito a Padova le delegazioni veterinarie dei Paesi più industrializzati per fare il punto sullo stato della salute animale sul nostro pianeta. Presenti i capi veterinari di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, e i rappresentanti delle più importanti organizzazioni sanitarie internazionali come Commissione Europea, FAO e WOAH.
Durante l'incontro sono stati presentati i sistemi messi a punto in Italia per verificare negli allevamenti il rispetto del benessere animale, la biosicurezza e tracciare l'uso di antibiotici, per supportare l'impegno continuo nella riduzione dell'uso di questi farmaci, per favorire la diminuzione di fenomeni di antibiotico resistenza. Secondo recenti dati di Efsa, l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, tra il 2014 e il 2021 l'uso degli antibiotici in Europa a livello zootecnico è diminuito del 44%. Per quanto riguarda il nostro Paese, stando alle percentuali fornite da Aifa relative al 2022, per le specie animali destinate alla produzione di alimenti la riduzione totale di utilizzo di antibiotici è stata del 13,4%, con una riduzione del 14,2% del consumo di antibiotici autorizzati in formulazioni farmaceutiche per via orale. Sempre stando all’analisi dell’Agenzia Italiana del Farmaco, nel 2022 i livelli di consumo negli animali delle classi di antibiotici considerati critici per l’uomo sono state sotto la media europea. L’Italia, se pur con risultati in linea con quelli europei, ha ancora molta strada da fare, le sfide che attendono il settore sanitario e quello agro-alimentare si stanno facendo via via più complesse. Carenze a livello di benessere animale, biosicurezza dell’allevamento e consumo eccessivo di antibiotici danno origine a rischi sanitari sempre di più connessi tra loro, rendendo necessario un approccio e un osservatorio epidemiologico integrato. Per affrontare queste sfide, tra gli strumenti a disposizione, c’è Classyfarm, fortemente voluto dalla Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute. E’ un sistema integrato nato con l’obiettivo di categorizzare gli allevamenti in base al rischio per la sanità pubblica veterinaria e che è risultato fondamentale, per esempio, proprio nella lotta all’abuso di antibiotici.
“L’antibiotico resistenza – spiegano Antonia Ricci, dg dell’IZS delle Venezie, e Giorgio Varisco, dg dell'IZS della Lombardia e Emilia-Romagna – è un problema che, in un’ottica e con un approccio One Health, riguarda la salute di tutti: dell’uomo e dell’animale. Dal punto di vista veterinario stiamo puntando naturalmente sulla sorveglianza e il controllo ma anche sulla formazione. I sistemi informatici moderni, come Classyfarm, ci permettono poi di quantificare in modo oggettivo l'uso degli antibiotici e l'antibioticoresistenza, per evidenziare le situazioni più critiche dove bisogna intervenire, e quelle più virtuose da premiare. Il lavoro da fare è tanto ma possiamo dire di aver imboccato la strada giusta”.
Al centro del dibattito poi altri temi legati alla biosicurezza e alle zoonosi.
"Le sfide che la veterinaria italiana sta affrontando sono molteplici e complesse, basti ricordare la Peste Suina Italiana, l'influenza Aviaria, la Blue Tongue - conclude Giovanni Filippini, dg Salute animale e commissario per il contrasto alla PSA - ma il sistema nazionale, che vede una stretta collaborazione fra Ministero della Salute, servizi veterinari territoriali e la rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, ha tutte le competenze per far fronte a queste difficoltà e tutelare le eccellenze produttive dell'agroalimentare italiano".