Comunicato stampa: il 4 aprile primo incontro operativo dei tre Tavoli di lavoro di "Alleanza per la casa a Padova”
Era stato definito “Alleanza per la casa a Padova”, l’incontro - a suo modo epocale - dello scorso 9 gennaio, nel quale si erano ritrovati, per la prima volta assieme a ragionare di possibili azioni concrete praticamente tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel “problema” dell’abitare a Padova. Erano ben 35 soggetti, (altri se ne sono aggiunti in seguito, adesso sono 39) oltre 60 persone in sala Anziani, che avevano illustrato il loro punto di vista sul tema casa, e avanzato proposte di azioni concrete. L’elenco dei partecipanti, in molti casi rappresentati ai massimi livelli, andava, oltre naturalmente al Comune rappresentato dagli assessori Francesca Benciolini e Antonio Bressa, dall’Università a Confindustria, dall’Ance alle Associazioni dei proprietari, dagli istituti di credito alle Fondazioni, dai Commercianti, agli Enti del Terzo Settore fino naturalmente alle associazioni degli inquilini e all’ATER. Lo svolgimento di quell’incontro era stato molto concreto: pochi discorsi di circostanza e molti ragionamenti e proposte concrete, al punto che era stato deciso di proseguire il progetto dando il via alla creazione di tre tavoli di lavoro con il contributo dei soggetti aderenti secondo i loro diversi profili.
Giovedì 4 aprile questi tre tavoli avranno la loro prima riunione operativa, nella sede dei Servizi Sociali del Comune in Passaggio San Gaudenzio. Seguiranno altri tre incontri fino al 27 maggio e un incontro conclusivo con l’illustrazione degli esiti dei laboratori, il 17 giugno. Gli incontri sono operativi e per questo riservati ai soggetti che partecipano al progetto e alle persone iscritte e non sono aperti al pubblico.
Il primo tavolo lavorerà sulla creazione di un’Agenzia Sociale per l’abitare, un luogo dove è possibile trovare il supporto e le informazioni utili sul tema casa in città. Esperienze del genere sono già state sviluppate con successo in altre città. Il secondo tavolo lavorerà sulla creazione di un Fondo o altri strumenti di Garanzia che intervengano nell’agevolare e sostenere la locazione. Il terzo tavolo lavorerà sul complesso tema della mappatura degli alloggi liberi e il reperimento di quelli disponibili alla locazione.
L’assessora alle politiche abitative Francesca Benciolini sottolinea: "In questi tre mesi, abbiamo chiesto a chi aveva partecipato a quella riunione e ai soggetti che quel giorno non avevano potuto essere presenti ma erano interessati al progetto, di iscriversi formalmente a uno dei tre tavoli di lavoro che proprio il 9 gennaio si era deciso di creare. Per organizzare e sviluppare il lavoro di questi tre tavoli, abbiamo fatto un avviso pubblico per individuare una Agenzia, che è risultata KCity una struttura specializzata in questo tipo di attività (a Milano ad esempio è impegnata nella mediazione di processi nell’ambito dell’abitare) e con loro abbiamo messo in fila tutte le idee che erano nate. Adesso loro fungeranno da facilitatori dei percorsi di lavoro dei tre gruppi, portando anche esempi e suggerimenti con le idee e le esperienze già fatte in altre città. Ogni tavolo di lavoro si ritroverà 4 volte, con una conclusione che sarà per tutti il 17 giugno con una assemblea plenaria, all’interno della quale verranno portati i risultati. In avvicinamento al primo appuntamento di dopodomani abbiamo già fatto con KCity un primo incontro con tutti i Capi Settore del Comune interessati in un modo o nell’altro al tema dell’abitare in modo da condividere tutte le informazioni utili alla concretezza dei lavori. Siamo rimasti stupiti e contenti dell’interesse e dell’impegno di tutti nei confronti di questo progetto, e penso che questo sia già un grande risultato: abbiamo individuato un metodo che ci apre delle possibilità concrete di intervento per la nostra città. I lavori ci diranno, quali azioni potremo avviare. L’obiettivo è soprattutto muovere un sistema che in questo momento è inceppato. Ad esempio trovare il modo, attraverso forme di garanzia, che il privato che ha un appartamento che può essere affittato non lo tenga chiuso per timore di non essere pagato, o peggio di non riuscire più ad averne l’uso se gli fosse necessario, ma lo metta a disposizione di un lavoratore per il quale – faccio una ipotesi - Confindustria possa fare da garante, sarebbe già un ottimo risultato. Voglio ricordare che abbiamo un problema enorme: sono tante le aziende private e pubbliche che ci hanno documentato come il personale che loro stavano per assumere abbia rinunciato perché non trovava alloggio o, se lo trovava, aveva un costo insostenibile in rapporto allo stipendio. Dobbiamo trovare delle connessioni che superino questi blocchi che alla fine penalizzano tutti. Non è facile neppure sapere con esattezza, quali e quanti sono gli appartamenti liberi in città. Dobbiamo costruire un sistema in cui tutti mettono la propria parte di conoscenze e disponibilità a trovare le soluzioni. Ed è quello che questo progetto sta cercando di realizzare, proprio perché la novità è la consapevolezza della gravità del problema da parte di tutti i soggetti interessati”.
I soggetti che partecipano al progetto dell’ Assessorato alle Politiche Abitative del Comune di Padova sono:
Altavita Ira, Ance, Ascom, Ater, Banca Etica, BCC Patavina, Camera di Commercio, Fondazione Cariparo, Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera, Confabitare, Confartigianato Imprese, Confedilizia, CONIA, Cosep Cooperativa, Diocesi di Padova, ESU, Etisos, Federproprietà, Fondazione Città Solare, Fondazione Guido Gini, Fondazione La Casa, Fondzione, Pizzuto, Fondazione San Gaetano, Gruppo R, Il Sestante Cooperativa, Inps, Intesa San Paolo, Ordine Architetti, Sai Cisal, Sicet, SPES, Sunia, UNIAT, UniCredit. Unione Inquilini, Università degli Studi di Padova, UPPI