Comunicato stampa: presentato il masterplan per l'area della ex Caserma Prandina
E’ stato presentato, con la partecipazione del sindaco Sergio Giordani, del vicesindaco Andrea Micalizzi e del soprintendente Vincenzo Tinè, il masterplan che ridisegna l’area della ex Caserma Prandina. L’obiettivo del masterplan, definito attraverso una stretta collaborazione tra Comune, Soprintendenza e Ministero è evidente fin dal nome scelto per l’area, una volta completata la riqualificazione: Parco delle Mura di San Benedetto.
Il piano prevede una riqualificazione da attuare mediante la realizzazione di una “infrastruttura verde inclusiva" per la valorizzazione del centro storico e delle mura rinascimentali di Padova. L’intervento in generale prevede la liberazione dell’area da tutte le sovrapposizione intervenute nel tempo, in modo da restituire alla città una vasta area, la sua riqualificazione per una destinazione a parco legata al sistema bastionato della città ed all’impianto storico in rapporto agli ex monasteri ed al centro storico.
I temi affrontati sono:
- riqualificazione urbanistica e morfologica dell'area in rispetto ai vincoli storici, paesaggisti e monumentali;
- valorizzazione delle mura cinquecentesche e del sistema bastionato in relazione al più ampio progetto di recupero delle mura medievali della città;
- creazione di aree a parco inclusive;
- aumento delle superfici permeabili dell'area;
- ove possibile, mantenimento delle alberature esistenti di pregio;
- restauro ed individuazione delle possibili funzioni degli edifici vincolati;
- inserimento di attività a carattere pubblico, sociale e sportivo funzionali alla miglior fruizione del parco;
- realizzazione di percorsi ciclopedonali di attraversamento, di collegamento con il centro storico e con la linea tranviaria SIR2;
- riqualificazione dell'area della Porta Savonarola in relazione agli interventi di realizzazione del parco e del SIR 2;
- realizzazione di una struttura per la sosta con una capienza di max 250 posti quindi superiore all’attuale.
Gli interventi si possono sintetizzare così: realizzazione di un ampio parco che all’interno comprende gli edifici vincolati dell’ex caserma, parte dell’area dell’ex caserma Prandina, il parco Cavalleggeri e l’area antistante Porta Savonarola.
- Viabilità all’interno del Parco funzionale solo alle attività presenti lungo il tracciato della “Strada delle Mura di San Prosdocimo”.
- Percorsi ciclo-pedonali di collegamento funzionali alla fruizione del parco, di attraversamento, di collegamento con il centro storico e con la fermata SIR2.
- Realizzazione di una nuova piazza su Corso Milano.
- Piazza di valorizzazione della Porta, dell’accesso attraverso le mura cinquecentesche, dell’ex Cavallerizza e dell’accesso al nuovo sistema del Parco;
- Riduzione delle superfici impermeabili e recupero della vegetazione di pregio esistente.
- Nuovo “parcheggio boscato”.
L’intervento ha come obiettivo anche la valorizzazione dei tre edifici vincolati dell’area destinata a parco, l’ex cavallerizza e le due ex scuderie, mediante un intervento di restauro e recupero con l’inserimento di nuove funzioni compatibili con l’impianto originario degli stessi.
Più nel dettaglio le nuove funzioni sono state definite sia per la posizione che per la tipologia edilizia e sono le seguenti:
- Destinazione espositiva e museale nell’ex cavallerizza.
- Destinazione a servizi e ristorazione nella ex scuderia con la previsione di ricostruire parte del volume originario abbattuto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
- Destinazione civica e per associazioni della seconda ex scuderia.
◦ ora sottoposto ad un intervento di restauro, grazie al suo impianto distributivo originario, può essere utilizzato come contenitore polifunzionale di varie attività a carattere sociale.
Una nuova Piazza per Corso Milano
Elemento di particolare interesse rispetto al sistema bastionato è la valorizzazione di Porta Savonarola con un intervento di revisione dell’area quale elemento di connessione fra il sistema bastionato, il nuovo sistema parco e la modifica della viabilità conseguente alla nuova linea SIR2.
Si individua come intervento qualificante di uno degli ingressi principali al centro di Padova mediante:
Il sindaco Sergio Giordani sottolinea: “Sono molto soddisfatto del lavoro fatto, con la Soprintendenza qui a Padova con il dott. Tinè e a Roma col Ministero: è stato un lavoro difficile e molto complicato, ha richiesto molto tempo, però penso sia veramente molto bello. Infatti non parliamo più di ex Caserma, ma di Parco delle Mura San Benedetto, perché eliminando Via Orsini e ricucendo gli spazi della Prandina con le Mura otteniamo una grandissima area verde. Oggi come oggi la superficie permeabile è circa del 60%, del totale quando avremo realizzato il nuovo Parco questa percentuale salirà all’80%. Ci sarà una grande piazza su Corso Milano che valorizza questo importante asse di ingresso in città, il parcheggio sarà ancora più vicino al centro perché stiamo definendo i dettagli dell’attraversamento pedonale del ex Convento della Suore Visitandine, che permetterà di arrivare in Piazza Capitaniato attraverso il ponte in ferro sul Piovego. Questo è un masterplan dell’area, la progettazione puntuale sarà realizzata attraverso un concorso di progettazione che ovviamente dovrà tenere conto di quanto stabilito con la Soprintendenza e ben evidenziato nel documento che abbiamo già presentato a moltissime realtà della città a partire dall’Università, fino alle categorie economiche e a varie associazioni. Nell’area dell’ex Caserma saranno mantenuti solo i tre edifici vincolati, tutto il resto sarà abbattuto: come dicevo prima, Via Orsini sarà eliminata, tolto l’asfalto e inglobata nel Parco insieme alle Mura, con l’eccezione della porzione iniziale di accesso al parcheggio previsto nella parte più a sud dell’area. Via Volturno diventerà a doppio senso di circolazione, mantenendo anche la corsia riservata ai bus. Avere un Parco del genere, sarà una grande soddisfazione per tutti i cittadini, vuol dire dare maggiore dignità a questa parte di città. Una parte delle risorse necessarie è già disponibile, circa 5 milioni di euro, 3,5 milioni dei quali dalla Regione attraverso un Por Fesr".
Il vicesindaco Andrea Micalizzi spiega: “Questo è un altro pezzo di città che cambia, con il passo della concretezza: sono trent’anni che ci si interroga sul futuro della Prandina, un luogo che non è mai stato vissuto dai padovani, perché era una Caserma, e prima un Monastero. Oggi consegnamo ai cittadini un luogo che allarga il Centro e lo rende più bello, più vivibile e soprattutto più sostenibile. L’area è molto grande e richiede un investimento economico importante, ma abbiamo già messo nel bilancio 2024 approvato in Consiglio Comunale lunedì, 4 milioni di euro che servono a realizzare il primo stralcio. Cosa faremo: realizziamo la parte che corre lungo le Mura e quindi aumenteremo subito la vivibilità e la fruibilità delle mura stesse. Il primo appuntamento sarà, già a gennaio il passaggio a doppio senso di marcia di Via Volturno, perché nel tempo Via Orsini sparirà e tolto l’asfalto diventerà un pezzo di parco. La progettazione definitiva di tutto il parco sarà fatta attraverso un bando di progettazione, un elemento che ci consentirà di proseguire il dibattito su questo luogo tra i professionisti. Un elemento comunque già definito chiaramente dal masterplan è la Piazza che si apre su Corso Milano. Questa è la grande novità del dibattito sulla ex Prandina. Fino adesso si è discusso di parco, di parcheggio e di mura, ma mai l’attenzione di era concentrata sull’area di ingresso su Corso Milano. La grande piazza cambierà i confini e gli spazi del Centro Storico, allargandolo fino a Porta Savonarola dando una funzione di centralità a Corso Milano che diventa un luogo da vivere e non più solo una zona di passaggio".
Il Soprintendente Vincenzo Tinè commenta: “E’ un progetto condiviso tra Comune e Soprintendenza che è l’Ente di tutela, recependo le osservazioni di tante Associazioni padovane, comitato Mura prima di tutte e altre che sono sempre state molto sensibili su questi temi e che hanno in qualche modo stimolato sia la parte politica che la parte amministrativa e tecnica a una risposta pronta esauriente che credo possa centrare le aspettative di quasi tutti. Mi piacerebbe che a Padova si realizzasse un obiettivo che è fondamentale per tutte le grandi città d’arte, cioè un luogo dove si racconti la storia della città, a prescindere dagli oggetti più o meno casuali che possono essere stato raccolti nei secoli dai Musei Civici, e forse alla Prandina, in uno dei tre edifici dove è prevista proprio questa funzione museale, sarebbe possibile realizzare questo “museo della città” che in maniera molto semplice e generalista illustri la storia della città e quindi aiuti anche i i turisti a costruire un percorso di visita attraverso i vari musei che a Padova sono tantissimi e importanti. Questa potrebbe essere una vetrina condivisa dei Musei Civici, come si fa a Genova, abbiamo provato a fare a Verona senza successo e chissà che adesso non si riesca a fare a Padova. Un altro tema importantissimo è che si doveva fare un’operazione di totale recupero di spazi verdi che non erano tali oramai da secoli. Quindi tutte le essenze di minimo pregio, non cespugli e arbusti cresciuti spontaneamente sull’asfalto della caserma, ma gli alberi saranno rigorosamente mantenuti. Andremo a fare un’operazione di rimozione dell’asfalto, del cemento e delle costruzioni non vincolate, questo recupero del verde sarà semplice, non c’è una previsione di nuovi edificati. Tanto più che ci servono gli alberi nel cosiddetto boschetto, che boschetto non è, che attualmente insiste nell’area che sarà adibita a parcheggio, che sarà “ultra light”, con pavimentazione permeabile, con gli alberi che già ci sono e altri da aggiungere che vadano a nascondere e ombreggiare le macchine. Tutto questo in una parte marginale dell’area mentre tutta la porzione centrale e verso Corso Milano dovrà essere un parco”.