Comunicato stampa: spettacolo teatrale "I Carraresi Erranti" al San Gaetano
Immergersi d’un fiato nella Padova medievale punteggiata dai capolavori della Urbs Picta. Conoscere i personaggi che hanno reso immortale il Trecento nella storia di Padova e del Veneto. Comprendere dinamiche sociali, famigliari, economiche e di potere del Medioevo così come si svolte nel territorio del Veneto.
Tutto questo grazie al progetto teatrale “I Carraresi Erranti - La scelta dei Carraresi”, presentata in forma di performance teatrale in costume medioevale, scritta da Alessandro Giuriati, con la regia e l’interpretazione dell’attore Luciano Roman nella parte del protagonista Francesco il Vecchio da Carrara, che verrà messa in scena sabato 9 dicembre nella sala Agorà del Centro Culturale Altinate/San Gaetano di Padova alle ore 11:30, una cornice suggestiva in cui la modernità dialoga con la storia su temi sempre attuali.
La vicenda porta in scena il potente casato dei Da Carrara che ha dominato Padova nel XIV secolo, in un susseguirsi di dialoghi intensi tra figure reali e apparizioni fantasmatiche che sveleranno un pezzo di storia veneta.
I personaggi: Francesco il Vecchio da Carrara e Fina Buzzaccarini, sua moglie che gli appare come fantasma.
Le figlie: Cecilia da Carrara, Caterina da Carrara, Elisabetta da Carrara; Conte da Carrara e Francesco Novello Da Carrara figli di Francesco il Vecchio e poi Anna e Beatrice, le dame di corte. E le visioni di Sofia di Colfosco e di Gherardo III da Camino.
"Siamo nel 1388 – anticipa l’autore Alessandro Giuriati, anche presidente dell’Osservatorio Città di Padova – un momento in cui Francesco il Vecchio si ferma in una delle sale del suo castello a meditare con consapevole fierezza su quello che è stata la sua vita. Deve prendere alcune decisioni molto critiche per la gestione e il mantenimento dei possedimenti della Signoria dopo il tradimento dall’alleato Gian Galeazzo Visconti, senza l’appoggio di Aquileia e senza il sostegno di Firenze, nel timore di cadere alla mercé di Venezia. Una decisione difficile che egli cerca di prendere assieme alle figlie e nel ricordo della sua vicenda umana e politica, riflettendo in solitudine e a voce alta con le “Mura” di un castello che è stato teatro della storia dei tempi. Gli appare la moglie Fina, una delle grandi donne del Trecento, morta da dieci anni e altri due fantasmi, i vecchi proprietari del Castrum di Serravalle. Al termine di questo dialogo interiore che ripercorre eventi storici e personali del protagonista, l’accettazione del destino. Abbiamo così messo in scena – conclude Giuriati – un travaglio interiore scandito da eventi storici, riflessioni sul potere e sulla situazione politica di quel secolo tanto importante quanto tormentato per la storia di Padova e del Veneto, utilizzando la forma del dialogo e del soliloquio, intenso, dubbioso, ed infine risolto".
"La pièce teatrale – sottolinea Antonietta Sambin de Norçen, governatrice dei Padovani Eccellenti – racconta lo stato d'animo, gli affetti e le scelte all'apice del potere, le rinunce e i drammi di personaggi distanti da noi nel tempo, ma non nei sentimenti, in fondo ripetiamo con modalità diverse le stesse dinamiche. Questo spettacolo non è un romanzo, ma è storia, un modo per rievocare dei personaggi che sono stati importanti per la nostra città, pensiamo solo al Battistero, fatto edificare da Fina Buzzaccarini, che ho avuto l'onore di interpretare in questo spettacolo".
La direzione artistica del progetto è di Luisa Baldi che ha coinvolto come principale interprete oltre che curatore dell’allestimento Luciano Roman attore di fama nazionale nel teatro di prosa, attivo anche in fiction televisive. La particolarità del progetto è dovuta anche al coinvolgimento di alcuni cittadini di Padova che hanno partecipato ai corsi della “Scuola per parlare in pubblico dedicata a Gaetano Rampin” tenuti da Luisa Baldi che si prestano ad interpretare sulla scena i vari personaggi dell’opera teatrale.
Ingresso 5 euro.