Comunicato stampa: approvato ii Regolamento per la monetizzazione degli standard urbanistici
La Giunta nell’ultima riunione, su proposta dell’assessore all’edilizia privata Antonio Bressa, ha approvato il Regolamento che stabilisce i criteri per la monetizzazione delle dotazioni urbanistiche minime negli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia che, per caratteristiche oggettive, non possiedano gli standard minimi richiesti. Si tratta di una opportunità che il quadro normativo regionale prevede, con l’obiettivo di promuovere nuove modalità di intervento sull’esistente, e di incentivare i Comuni a raggiungere obiettivi di riqualificazione e rigenerazione del tessuto urbano già esistente senza nuovo consumo di suolo.
Capita infatti che, in aree fortemente urbanizzate, le dimensioni delle aree di pertinenza di un edificio da recuperare o la frammentazione dei lotti rendano fisicamente impossibile disporre di aree che soddisfino i requisiti standard minimi di superficie, o che queste non siano collegate o collegabili alla rete infrastrutturale. Ecco che la normativa regionale ha introdotto la possibilità di “monetizzare” gli standard urbanistici minimi dovuti quando non è possibile ottenerli sul terreno, permettendo ai privati di corrispondere al Comune una somma commisurata ad ogni metro quadrato non ceduto o ad opere di urbanizzazione non realizzate. Queste somme andranno in un apposito capitolo di bilancio.
Questo permette di avviare interventi di riqualificazione che altrimenti non potrebbero essere attuati e al contempo permette di destinare le risorse economiche così ottenute al miglioramento dei servizi pubblici esistenti. La “monetizzazione” vale anche nel caso in cui si vada ad una ristrutturazione o cambio d’uso di un immobile e non siano oggettivamente reperibili gli spazi da adibire a parcheggio pertinenziale. Il Comune di Padova, che non disponeva fino ad oggi del regolamento per poter applicare l’istituto della “montetizzazione”, ha scelto di limitarne l’applicazione ai casi in cui sia dimostrata l’impossibilità di reperire lo standard richiesto o le opere non risultino funzionali all’uso pubblico. Inoltre, ha stabilito che i relativi proventi, con un apposito vincolo di bilancio, saranno destinati prioritariamente all’acquisizione di aree a standard o alla manutenzione, al miglioramento e alla rifunzionalizzazione dei servizi pubblici esistenti, con particolare riguardo alla loro accessibilità.
L’assessore all’edilizia privata Antonio Bressa sottolinea: "Si tratta di uno strumento molto importante che renderà più semplice realizzare operazioni di rigenerazione urbana senza nuovo consumo di suolo lì dove non è tecnicamente possibile reperire gli standard, in particolare a parcheggio, previsti dalla normativa. In questo modo si potranno sbloccare operazioni di recupero di edifici abbandonati e inutilizzati rendendoli nuovamente funzionali alle esigenze della città con destinazioni d'uso più adatte alle esigenze di oggi. Si potrà più facilmente per esempio trasformare destinazioni direzionali in nuovi alloggi per gli studenti, assecondando le reali esigenze che oggi ha il mercato edilizio, oppure riconoscere i sottotetti a fini abitativi se ne hanno le condizioni previste. Chiaramente sarà possibile effettuare queste conversioni monetizzando gli standard solo nel caso sia modesta la quantità mancante da reperire o nel caso in cui l'istruttoria tecnica dimostri la fattibilità dell'operazione in relazione alle reale carico urbanistico. E' uno strumento atteso da professionisti e investitori che useremo con la giusta attenzione per recuperare parti di città in alternativa destinate all'abbandono."