Comunicato stampa: "Reclaim". 200 manifesti d’arte per le vie di Padova
Per tutto il mese di maggio, le bacheche pubbliche di Padova, ospiteranno il progetto Reclaim, a cura di Cheap, in collaborazione con l'associazione Play.
Il progetto, promosso dal Comune di Padova, nasce con l’obiettivo di stimolare una riflessione collettiva e per svelare uno sguardo rivolto al futuro post pandemico.
"Le 200 immagini che i cittadini vedranno da domani in città - commenta Marta Nalin, assessora al sociale e alle pari opportunità - parlano di futuro. Parlano di salute, di città e di cultura. Parlano di diritto alla casa, di riappropriazione del proprio tempo, di linguaggio. E lo fanno con ironia, intelligenza, rabbia e gioia. Aprire una riflessione negli spazi urbani della città, attraverso il linguaggio artistico, è un modo originale e diretto per soffermarci a riflettere".
Cheap è un progetto di arte pubblica fondato nel 2013 da sei donne con base a Bologna.
Nata come festival ma evoluta poi in un laboratorio permanente, l'esperienza di Cheap interseca la street art, l'attivismo, l'arte pubblica, la comunicazione sociale: si caratterizza come pratica artistica e curatoriale attraverso interventi che utilizzano il formato del poster e diversi linguaggi visivi contemporanei per indagare la dimensione dello spazio pubblico e del paesaggio urbano.
Ogni anno, Cheap lancia una call for artist tematica, un progetto aperto a chi si occupa di arti visive: in risposta alla call, arrivano ogni anno centinaia di poster da artistə di tutto il mondo, poster che vengono selezionati e in seguito affissi nelle strade di Bologna, aprendo una conversazione pubblica con chi abita e attraversa la città, una ricostruzione di un discorso collettivo a partire dalle singole narrazioni.
Il progetto arriva a Padova sulla suggestione Reclaim, il concept scelto per l'edizione 2020 della call for artist di Cheap.
"Quest’anno la pandemia ha ridisegnato le prospettive della nostra vita quotidiana. Ha privato tutti noi di concetti, non per nulla scontati, quali libertà e diritti. Crediamo sia importante stimolare una riflessione collettiva attraverso l’arte e la creatività. L’arte pubblica contemporanea deve arrivare nei contesti più ampi e facilitarne la fruizione. E il miglior luogo per farlo sono le vie della città" afferma Andrea Vedovato presidente di associazione Play
Reclaim è l'invito a rivendicare qualcosa che ci è stato tolto, precluso, qualcosa che è sentiamo come nostro, sulla base di un diritto o di un desiderio.
"La pandemia si è rivelata un reality check in grado di ridisegnare prospettive che, solo al lancio del progetto Reclaim a gennaio 2020, sembravano frutto di un esercizio distopico. Se da una parte la crisi crea delle accelerazioni, dall'altra ha la capacità di espandere dei macrotemi: fa esplodere questioni come quelle del corpo, del tempo, del privilegio e dello spazio pubblico in relazione allo stravolgimento che stiamo vivendo - il corpo che si confronta e scontra col virus, il tempo della quarantena, il privilegio nell'emergenza, la preclusione della città e della partecipazione alla vita civile" conclude Cheap.
Un invito a domandarci chi decide dei vostri corpi, a chi credete appartenga il vostro tempo. Una sfida a riconoscere il privilegio, soprattutto quando si tratta del nostro. Una spinta ad ad esplorare i confini della nostra cittadinanza, per capire chi ha diritto alla città - a costruirla, a fruirne e a cambiarla.
Nello spazio di 200 poster, l'evocazione di un immaginario legato alle rivendicazione individuali e collettiva, una presenza che si manifesta in forma di partecipazione e che anela ad un cambiamento di paradigma.