Comunicato stampa: il Sindaco firma un’ordinanza che vieta la sosta e lo stazionamento con caravan e furgoni a un gruppo di nomadi all'Arcella e a Pontevigodarzere
Il sindaco Sergio Giordani ha firmato un'ordinanza con la quale si vieta la sosta e lo stazionamento dei caravan e dei furgoni di un gruppo di nomadi (tutti risultati residenti a Torino), in alcune aree dell’Arcella e di Pontevigodarzere, dopo aver verificato che questi mezzi e le persone che li utilizzano occupano spazi pubblici e aperti al pubblico, abbandonando in modo sistematico rifiuti di ogni genere, reflui dei bisogni corporali, e utilizzando l’arredo urbano come stendibiancheria. Inoltre nelle strade e nelle aree scelte da questo gruppo di persone si sono registrati furti alle attività commerciali presenti e attività di accattonaggio molesto ed insistente. Nei mesi scorsi la Polizia Locale ha effettuato oltre cento interventi per questi episodi, invitando più volte, senza successo, queste persone a rispettare le regole di civile convivenza e nello stesso periodo sono stati presentati 48 esposti (e un centinaio di segnalazioni telefoniche) contro le continue molestie, furti e casi di occupazione degli spazi pubblici, anche con l’impossibilità di accesso per i residenti.
Alla luce di questa situazione, oggettivamente insostenibile, il Sindaco ha firmato questa ordinanza che vieta a queste persone e ai loro mezzi la sosta in tutte le vie, piazze e parcheggi pubblici o aperti al pubblico comprese all’interno del perimetro composto dalle seguenti vie (ovviamente incluse): via Fornace Morandi, via del Giglio, via Duprè, via Reni, via Aspetti, Piazza Azzurri d’Italia, via Agostini, via Pierobon, via Saetta, via Viotti, via Leonati tutta via Pontevigodarzere fino al confine comunale, e lungargine San Lazzaro.
La violazione dell’ordinanza sarà punita ai sensi dell’art 650 del Codice Penale e nel caso di inottemperanza dei trasgressori all’immediato allontanamento e sgombero dell’area, i veicoli saranno rimossi (a spese degli interessati) e trasportati in un deposito.
Il sindaco Sergio Giordani sottolinea: “Padova è una città dei diritti e dei doveri, una città accogliente e attenta ai più fragili, ma dove chi sbaglia paga. E’ inimmaginabile pensare che poche persone producano una tale mole di disordine, esposti, danneggiamenti, attività della nostra Polizia Locale e un tale livello di prevaricazione sugli altri cittadini in completo spregio delle più elementari norme di convivenza serena e civile. Io sono sempre molto attento alle persone, tutte senza distinzioni, ma non ho nessun “buonismo” quando la situazione merita provvedimenti drastici. Non si fa di tutta l’erba un fascio, ecco perché con la stessa limpida chiarezza con cui ho rivendicato come cosa giustissima un intervento di aumento degli standard sanitari presso il campo di via Longhin, a nostro carico, oggi dico che rivendico questa ordinanza e anche l’auspicio che queste specifiche persone, col loro corredo ampio e documentato di danni e problemi arrecati abbandonino la nostra città al più presto perché non l’hanno rispettata”.
L’assessore alla sicurezza Diego Bonavina commenta: “Ringrazio, prima di tutto, gli agenti della Polizia Locale che in questi mesi, da quando cioè questo gruppo di persone è giunto a Padova, ha provato in tutti i modi a ricondurre il loro comportamento nell’ambito della normale convivenza. Purtroppo senza successo, come testimoniano gli oltre 100 interventi effettuati, e i sacrosanti esposti di residenti e commercianti. Con questa ordinanza possiamo ora imporre l’immediato allontanamento, e nel caso questo non avvenisse possiamo subito passare alla rimozione dei veicoli. E’ infatti intollerabile che queste persone siano del tutto indifferenti a qualsiasi altra intimazione e sanzione. Padova è sempre stata una città tollerante che le comunità nomadi conoscono bene perché vi giungono numerose in occasione della festività di Sant’Antonio che è anche loro protettore. Ma raramente ci siamo trovati di fronte a un gruppo di persone così irrispettoso di ogni elementare comportamento sociale. Non possiamo assolutamente tollerare una così palese e continua violazione di ogni regola”.