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Comunicato stampa: "UrbArt - semi d’arte nei quartieri", mostra fotografica dedicata alle sculture realizzate dalle ceppaie degli alberi
30/10/20
Tipo notizia
Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 29/11/2020
Negli ultimi due anni il progetto "UrbArt", frutto della collaborazione tra i Settori Verde e Cultura del Comune di Padova e le associazioni Marga pura e Teatro invisibile, ha permesso di trasformare 15 ceppaie di alberi destinati all'abbattimento, in luoghi in cui non era possibile piantare altre piante, in sculture.
Da questa bella esperienza, unica in Italia in ambito cittadino, nasce "UrbArt - semi d'arte nei quartieri", una mostra fotografica in programma dal 2 al 22 novembre nel Cortile Pensile di Palazzo Moroni in cui sono raffigurate le opere realizzate ma soprattutto il loro impatto sulle persone che sono entrate in contatto con esse.
La mostra, che si inserisce in un programma più ampio di celebrazioni per la Giornata nazionale degli alberi del 21 novembre, raccoglie trenta foto in formato 30x40 cm e due poster che racchiudono una settantina di scatti delle opere, immortalate in varie occasioni. La mostra è curata da Pier Giorgio Cargasacchi e si avvale della collaborazione di 2EMME foto come partner tecnico.
Gli autori delle immagini sono Pier Giorgio Cargasacchi, Sara Celeghin, Gianluca Jean Cerioni, Claudia Chiggio, Geppy Lawson Fantin, Mauro Mazzonetto - Optical emotions, Samuel Silvestrin, Matteo Turco.
Ad accompagnare le foto ci sono poi i versi poetici dell’autrice padovana Franca Fiorentin. Oltre alle immagini, inoltre, vengono esposte otto opere lignee degli scultori Sara Celeghin, ChiTon - Claudia Chiggio e Roberto Tonon, Samel Silvestrin e Marco Zecchinato.
Da questa bella esperienza, unica in Italia in ambito cittadino, nasce "UrbArt - semi d'arte nei quartieri", una mostra fotografica in programma dal 2 al 22 novembre nel Cortile Pensile di Palazzo Moroni in cui sono raffigurate le opere realizzate ma soprattutto il loro impatto sulle persone che sono entrate in contatto con esse.
La mostra, che si inserisce in un programma più ampio di celebrazioni per la Giornata nazionale degli alberi del 21 novembre, raccoglie trenta foto in formato 30x40 cm e due poster che racchiudono una settantina di scatti delle opere, immortalate in varie occasioni. La mostra è curata da Pier Giorgio Cargasacchi e si avvale della collaborazione di 2EMME foto come partner tecnico.
Gli autori delle immagini sono Pier Giorgio Cargasacchi, Sara Celeghin, Gianluca Jean Cerioni, Claudia Chiggio, Geppy Lawson Fantin, Mauro Mazzonetto - Optical emotions, Samuel Silvestrin, Matteo Turco.
Ad accompagnare le foto ci sono poi i versi poetici dell’autrice padovana Franca Fiorentin. Oltre alle immagini, inoltre, vengono esposte otto opere lignee degli scultori Sara Celeghin, ChiTon - Claudia Chiggio e Roberto Tonon, Samel Silvestrin e Marco Zecchinato.
Salvo nuove disposizioni legate all’emergenza sanitaria in atto, l'inaugurazione è prevista per lunedì 9 novembre, alle ore 17:30, alla presenza dell'assessore al verde Chiara Gallani e degli artisti.
La mostra è ad ingresso gratuito e gli accessi sono consentiti nel rispetto delle norme anticovid.
Dichiara Chiara Gallani, assessora all’ambiente: "Con la mostra dedicata al progetto UrbArt prende il via, il prossimo 2 novembre, un programma di tre settimane di appuntamenti dedicati al verde urbano e agli alberi della nostra città, che avranno ovviamente luogo in conformità alle norme dell’ultimo DPCM.
Il 21 novembre cade infatti, come ogni anno, la Giornata nazionale degli alberi e il Comune di Padova, così come gli scorsi anni, intende dare il giusto risalto alla ricorrenza, nonostante la delicata crisi epidemica che stiamo vivendo. Infatti, proprio oggi gli alberi, i parchi e tutti gli spazi aperti immersi nel verde possono rappresentare sostegni preziosi, oasi di benessere da vivere con responsabilità, in cui è semplice rispettare “naturalmente” le indicazioni relative al distanziamento sociale e al divieto di assembramenti.
La mostra dedicata ad UrbArt, che unisce arte e natura in un innovativo connubio, ci aiuta allora, in questo difficile momento che viviamo tutti, a riflettere sul ruolo centrale del verde e della bellezza come alimenti per il corpo e per lo spirito.
Molte delle foto esposte, che mostrano in che modo i cittadini si relazionino alle nuove opere d’arte create a partire da ceppaie di alberi, evidenziano infatti in maniera chiara come le 15 sculture del progetto, oltre ad abbellire il contesto urbano, riescano a incuriosire, divertire, affascinare, rinsaldando i legami sociali della nostra comunità attorno a questi nuovi centri di interesse".
Il 21 novembre cade infatti, come ogni anno, la Giornata nazionale degli alberi e il Comune di Padova, così come gli scorsi anni, intende dare il giusto risalto alla ricorrenza, nonostante la delicata crisi epidemica che stiamo vivendo. Infatti, proprio oggi gli alberi, i parchi e tutti gli spazi aperti immersi nel verde possono rappresentare sostegni preziosi, oasi di benessere da vivere con responsabilità, in cui è semplice rispettare “naturalmente” le indicazioni relative al distanziamento sociale e al divieto di assembramenti.
La mostra dedicata ad UrbArt, che unisce arte e natura in un innovativo connubio, ci aiuta allora, in questo difficile momento che viviamo tutti, a riflettere sul ruolo centrale del verde e della bellezza come alimenti per il corpo e per lo spirito.
Molte delle foto esposte, che mostrano in che modo i cittadini si relazionino alle nuove opere d’arte create a partire da ceppaie di alberi, evidenziano infatti in maniera chiara come le 15 sculture del progetto, oltre ad abbellire il contesto urbano, riescano a incuriosire, divertire, affascinare, rinsaldando i legami sociali della nostra comunità attorno a questi nuovi centri di interesse".
Dichiara Sara Celeghin, presidente associazione Marga pura: "UrbArt è un progetto artistico innovativo che ha trasformato in sculture alcune ceppaie di alberi destinati all'abbattimento. Il progetto si basa su un approccio curioso, inaspettato, a bassissimo impatto ambientale e che ha fatto del riuso e della trasformazione il suo potenziale, portando l'arte alle persone e non viceversa e garantendo una fruizione del bello anche da parte di chi non visiterebbe un museo ma se incontra nel suo percorso un'opera ne gode con piacere.
L’iniziativa si inserisce nella scia di operazioni quali Arte sella (Borgo Valsugana), Art in wood (Emilia Romagna), Wood'n'art (Livigno), SelvArt (Roana) e intende trasformare l'ambiente urbano in mostra a cielo aperto, dove in un parco, in un cortile scolastico o lungo la via gli abitanti e i turisti possono ammirare opere d'arte in luoghi inaspettati e possono partecipare al processo di trasformazione e di creazione vedendo l'artista all'opera. La grande novità di questa operazione è che non si è svolta in un bosco o in montagna ma in città, in ambiente urbano, creando anche un percorso che è diventato oggetto di itinerari culturali cicloturistici in collaborazione con Fiab Padova.
La mostra dedicata al progetto intende quindi rappresentare la ricchezza di questo percorso, mostrando la relazione tra le sculture e i cittadini, ampliando il potenziale di significato insito nelle opere. L’esperienza di UrbArt è stata molto positiva e attualmente ha dato i suoi frutti: dalla collaborazione con altri Comuni del territorio sono nate nuove opere presso il parco del Castello dei Da Peraga a Vigonza (“Oplà”, “A.D.1319”, “Il dono”) e Villafranca (“Eco”). Il progetto si è spinto perfino a Venezia, sull'isola della Certosa, dove nel settembre scorso Marco Martalar ha realizzato “La custode” con la tecnica dell’assemblaggio di pezzi e legni di scarto provenienti dalla laguna".
L’iniziativa si inserisce nella scia di operazioni quali Arte sella (Borgo Valsugana), Art in wood (Emilia Romagna), Wood'n'art (Livigno), SelvArt (Roana) e intende trasformare l'ambiente urbano in mostra a cielo aperto, dove in un parco, in un cortile scolastico o lungo la via gli abitanti e i turisti possono ammirare opere d'arte in luoghi inaspettati e possono partecipare al processo di trasformazione e di creazione vedendo l'artista all'opera. La grande novità di questa operazione è che non si è svolta in un bosco o in montagna ma in città, in ambiente urbano, creando anche un percorso che è diventato oggetto di itinerari culturali cicloturistici in collaborazione con Fiab Padova.
La mostra dedicata al progetto intende quindi rappresentare la ricchezza di questo percorso, mostrando la relazione tra le sculture e i cittadini, ampliando il potenziale di significato insito nelle opere. L’esperienza di UrbArt è stata molto positiva e attualmente ha dato i suoi frutti: dalla collaborazione con altri Comuni del territorio sono nate nuove opere presso il parco del Castello dei Da Peraga a Vigonza (“Oplà”, “A.D.1319”, “Il dono”) e Villafranca (“Eco”). Il progetto si è spinto perfino a Venezia, sull'isola della Certosa, dove nel settembre scorso Marco Martalar ha realizzato “La custode” con la tecnica dell’assemblaggio di pezzi e legni di scarto provenienti dalla laguna".
UrbArt - Dare nuova forma alla città
Il progetto nasce dall'idea delle associazioni culturali Marga pura e Teatro invisibile che, in collaborazione con i Settori Verde e Cultura del Comune di Padova, lo hanno avviato avvalendosi del supporto economico della Fondazione Cariparo e di partner tecnici di rilievo come Stihl e B&B artigiana.
Molti gli scultori del legno coinvolti. Alcuni di fama internazionale come Lara Steffe, Gianluigi Zeni, Marta Fresneda, Daniela Romagnoli, Mauro Pietro Gandini, Matteo Gandini e Lionello Nardon, ed altri ottimi scultori locali quali ChiTon (Claudia Chiggio e Roberto Tonon), Marco Zecchinato, Sara Celeghin e Samuel Silvestrin.
La realizzazione delle opere è stata accompagnata da iniziative collaterali quali laboratori, eventi, concerti, spettacoli, performance che hanno arricchito la proposta culturale e portato attenzione alle opere contribuendo a creare senso di comunità e riscoperta di alcuni spazi diventati punti di aggregazione, come ad esempio la scultura “Il gioquilibrista urbano” al Parco Milcovich, che ritrae un bambino in verticale a testa in giù, ora luogo di ritrovo della comunità padovana di acroyoga.
Molti gli scultori del legno coinvolti. Alcuni di fama internazionale come Lara Steffe, Gianluigi Zeni, Marta Fresneda, Daniela Romagnoli, Mauro Pietro Gandini, Matteo Gandini e Lionello Nardon, ed altri ottimi scultori locali quali ChiTon (Claudia Chiggio e Roberto Tonon), Marco Zecchinato, Sara Celeghin e Samuel Silvestrin.
La realizzazione delle opere è stata accompagnata da iniziative collaterali quali laboratori, eventi, concerti, spettacoli, performance che hanno arricchito la proposta culturale e portato attenzione alle opere contribuendo a creare senso di comunità e riscoperta di alcuni spazi diventati punti di aggregazione, come ad esempio la scultura “Il gioquilibrista urbano” al Parco Milcovich, che ritrae un bambino in verticale a testa in giù, ora luogo di ritrovo della comunità padovana di acroyoga.