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Comunicato stampa: parte dal Centro idrico di Montà la nuova rete idrica "intelligente" di Padova
27/07/20
Tipo notizia
Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 29/08/2020
Due mega-valvole e 300 metri di condotta per una rivoluzione tecnologica
Risparmio energetico e approvvigionamento idrico più sicuro per l’intera città e una marcia in più nella lotta alle perdite di rete. Sono questi gli obiettivi a cui stanno lavorando tecnici e operai AcegasApsAmga, in quello che è senz’altro l’intervento sulla rete acquedottistica padovana più rilevante degli ultimi anni. Entro fine agosto il sottosuolo del Centro idrico di via Montà, uno dei punti d’arrivo cittadini dell’acqua delle risorgive vicentine, sarà interessato da una vera e propria rivoluzione tecnologica, con la posa di 300 metri di nuove condotte da quasi un metro di diametro, due mega-valvole a fuso, una decina di valvole ordinarie e altrettanti strumenti di sensoristica.
Risparmio energetico e approvvigionamento idrico più sicuro per l’intera città e una marcia in più nella lotta alle perdite di rete. Sono questi gli obiettivi a cui stanno lavorando tecnici e operai AcegasApsAmga, in quello che è senz’altro l’intervento sulla rete acquedottistica padovana più rilevante degli ultimi anni. Entro fine agosto il sottosuolo del Centro idrico di via Montà, uno dei punti d’arrivo cittadini dell’acqua delle risorgive vicentine, sarà interessato da una vera e propria rivoluzione tecnologica, con la posa di 300 metri di nuove condotte da quasi un metro di diametro, due mega-valvole a fuso, una decina di valvole ordinarie e altrettanti strumenti di sensoristica.
Un piano ampio partito nel 2017
L’intervento è l’ultimo stralcio (il più rilevante) di un piano d’azione avviato nel 2017 per rendere la rete di Padova più efficiente e resiliente, anche per fronteggiare i mutamenti climatici. Nel 2018 era stato il Centro Idrico lungo il canale Brentelle (in zona Chiesanuova) a essere oggetto di un altro importante progetto di potenziamento.
I benefici dell’intervento: rete più sicura in caso di inconvenienti…
Nello specifico, le enormi adduttrici e le valvole posate a ridosso della torre piezometrica e dei serbatoi sono servite per raddoppiare il flusso delle acque in ingresso al Centro idrico. Sino a oggi, infatti, dall’adduttrice con l’acqua proveniente da Dueville (Vicenza) che corre sottovia Montà, entrava al Centro idrico con un solo tubo. Dunque, vi poteva essere solo un flusso in ingresso o in uscita. D’ora in poi, invece, le tubazioni saranno due: una per l’acqua in ingresso e una per l’acqua in uscita. In questo modo sarà molto più agevole, in caso di bisogno, pompare dai serbatoi di Montà acqua aggiuntiva verso la città (per guasti o carenza idrica, ad esempio), rendendo la rete idrica molto più adattiva e rafforzando dunque la sicurezza della fornitura idrica anche in condizioni estreme.
…e in grado di risparmiare energia
Un altro importante beneficio del progetto riguarderà il risparmio energetico. Le valvole a fuso infatti consentiranno di tenere sempre in pressione (in parole povere, sempre piena d’acqua), la condotta che dal vicentino scende a Padova. In questo modo, grazie al principio dei vasi comunicanti, sarà possibile alimentare i serbatoi del centro idrico senza l’ausilio di pompe, dunque con grande risparmio di energia elettrica. La condotta in pressione, infatti, spingerà verso l’alto l’acqua senza necessità di ulteriori aiuti e questo significherà sia riduzione delle emissioni in atmosfera che risparmio economico, con un beneficio per tutti i cittadini nella riduzione dei costi di servizio. Con l’entrata a regime di tutti gli interventi realizzati dal 2017 a oggi, si stima che il risparmio di energia elettrica potrà attestarsi a più di 1.7 milioni di kWh , con una mancata emissione di circa 150 Tep (Tonnellate di petrolio equivalenti).
Una rete intelligente completamente telecontrollata
Con la posa di questi ultimi, nuovi, tasselli, il mosaico della rete idrica Padovana diventa completamente intelligente e telecontrollato. Lungo gli oltre 2000 km di rete, infatti, un migliaio di sensori rilevano tutti i parametri di esercizio (ad es. pressione, quantità d’acqua in transito, consumi energetici, qualità delle acque, ecc.), che vengono elaborati e gestiti dal Polo di telecontrollo Hera di Forlì, il secondo in Europa per dimensione. In base allo stato dei parametri il sistema idrico padovano è in grado, automaticamente, di auto-regolarsi per ottimizzare la distribuzione. Ad esempio, regolando le pressioni all’interno delle condotte o i flussi d’acqua in una direzione piuttosto che in un’altra.
Un’arma in più anche nella riduzione delle perdite idriche
Questa intelligenza diffusa in una rete idrica, suddivisa in tanti distretti ben monitorabili e governata da modelli matematici, porta con sé un altro grande vantaggio: sarà più facile individuare e aggredire le perdite idriche.