Comunicato stampa: giovedì 29 agosto i Notturni d’Arte ai Musei Civici
Un viaggio nell’antico Egitto e un itinerario fra paesaggi, vedute e marine sei-settecenteschi vengono proposti dai Notturni d’Arte giovedì 29 agosto, alle ore 21:00 ai Musei Civici agli Eremitani con le visite guidate tematiche alla collezione egizia e alla pinacoteca.
La rassegna Notturni d’Arte è prodotta dall’Assessorato cultura con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e dedicata al tema del viaggio.
Al centro dell’itinerario in pinacoteca sarà la pittura di paesaggio, divenuta genere autonomo solo a partire dal XVII secolo. È nella seconda metà del Seicento che la pittura veneta di paesaggio comincia ad assumere una fisionomia precisa grazie a Bartolomeo Pedon e ad Antonio Marini. Tra i temi preferiti dal primo, noto ai suoi tempi per la vita da bohémien, vi erano le burrasche di mare, come quella esposta in pinacoteca, in cui la natura viene riprodotta nei suoi aspetti più drammatici anche tramite l’utilizzo del contrasto di luci e di ombre secondo il gusto barocco. Marini sviluppa il paesaggio "pittoresco" alla Salvator Rosa, con dirupi e cascate, offrendo una rappresentazione drammatica e preromantica della natura, come si può vedere nel dipinto "Paesaggio con arco naturale su un corso d’acqua e figure".
Il senso della natura selvaggia che aveva caratterizzato la corrente preromantica o barocca scompare nelle due tele del bellunese Marco Ricci, il più importante paesaggista veneto del Settecento. Nella "Marina con molo", che forma pendant con il "Paesaggio con rovine", la natura è protagonista, insieme all’uomo, della vita quotidiana ed elementi reali e fantastici convivono in una sintesi lirica di altissimo livello. Nel ciclo di dipinti di Francesco Zuccarelli, provenienti dal padovano Palazzo Mussato, viene raffigurato uno spazio naturale allietato dallo scorrere di cascatelle e dalla presenza di personaggi tratti dal repertorio del mondo pastorale, che prelude al mondo arcadico.
La "Corsa dei fantini in Prato della Valle" di Giorgio Fossati è infine un prezioso documento dal punto di vista storico, perché dipinto pochi anni prima della trasformazione voluta dal provveditore veneziano Andrea Memmo: ripreso a volo d'uccello, lo spazio vuoto del Prato si presenta animato da carrozze, cavalieri e altri personaggi, mentre lungo il perimetro esterno, delimitato da una staccionata e da tribune affollate di spettatori, è in pieno svolgimento la corsa dei fantini. Nella zona d'angolo a destra Fossati riprende in forte scorcio un gruppo di case dall'alto con un taglio vedutistico moderno.
La sezione egizia del Museo Archeologico accoglie circa centottanta reperti donati a partire dalla seconda metà dell’Ottocento e tredici reperti del Museo Egizio di Torino in deposito dal 1982. Tra i reperti spiccano le due splendide statue trovate da Giovan Battista Belzoni nel grande complesso templare di Karnak, l’antica Tebe, che raffigurano la dea Sekhmet, una delle più importanti divinità del pantheon egizio. Si tratta dei primi reperti di matrice faraonica giunti nelle collezioni museali cittadine. Importanti sono poi i papiri aramaici, in origine di proprietà dello stesso Belzoni, i primi oggetti di questo genere a giungere in Europa. La maggior parte dei reperti egizi è legata alla sfera funeraria: l’imponente sarcofago di Meryt-Amon, figlia di un principe tebano di nome Harwa, alcuni frammenti di sarcofagi e cartonnage - sorta di cartapesta -, la stele di un soprintendente ai panificatori, numerosi amuleti, canopi e statuette funerarie chiamate "ushabti". Per lo più si tratta di elementi del corredo funerario del defunto, utili a garantirgli una vita felice nell’Aldilà. La sfera religiosa è testimoniata da statuette votive che raffigurano alcune delle principali divinità venerate in Egitto: Osiride, dio dell’Aldilà; la moglie e sorella Iside; il figlio Horo, nella duplice forma di falco o bambino; il dio degli artigiani Ptah; la dea gatto Bastet; il dio Anubi, protettore delle necropoli e della mummificazione e molti altri.
Accanto ai materiali di matrice faraonica, inoltre, il museo espone un piccolo fondo di reperti dell’Egitto cristiano e una statuetta mesopotamica, un rarissimo reperto.
Ingresso gratuito per bambini fono a 12 anni, disabili e un accompagnatore
Info biglietti: telefono 049 5207415