Comunicato stampa: eventi green in Comune. Un’analisi innovativa condotta sul Festival ambiente e cultura
"Se non si può misurare qualcosa, non si può migliorarla" diceva il fisico e matematico inglese Lord Kelvin. Con identica convinzione, il Comune di Padova nelle scorse settimane ha avviato uno studio sperimentale con il quale ha misurato l’impatto ambientale di alcuni eventi organizzati e promossi dall’Amministrazione.
"L’obiettivo - spiega l’assessora all’ambiente Chiara Gallani - è quello di conoscere la situazione di partenza per definire, nell’immediato futuro, delle misure che rendano più sostenibili gli eventi riducendo i loro consumi e le loro ricadute sull’ambiente. Si tratta di un’iniziativa figlia di una sensibilità che si sta diffondendo in diverse amministrazioni, in Italia e all’estero, e che ha ricadute concrete sul territorio sotto i profili ambientale, sociale ed economico".
Tra i primi eventi ad essere analizzati ci sono stati quelli del Festival ambiente e cultura, svoltosi in varie sedi cittadine dal 12 maggio al 2 giugno, i cui temi principali sono proprio la cultura dell’ambiente e l’educazione ambientale.
L’analisi multidimensionale, condotta dall’ing. Antonio Cavallin Toscani in collaborazione con il Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Padova, ha tenuto conto dell’impatto dei trasporti con cui i partecipanti si sono recati agli eventi, dell’energia elettrica utilizzata, dei servizi di catering, della carta usata per i materiali promozionali, fino allo smaltimento dei rifiuti prodotti.
Il metodo di analisi adottato è stato quello del Life cycle assessment (Lca), un’affermata tecnica di valutazione e gestione ambientale che permette di valutare i carichi energetici ed ambientali di un prodotto, servizio o evento, seguendolo in tutto il suo ciclo di vita, o come si suole dire "dalla culla alla tomba". Da sottolineare che in Italia è la prima volta che questa tecnica viene applicata ad un evento: un piccolo primato di cui il Comune di Padova può fregiarsi.
Per sapere quanto ha inciso ad esempio il modo in cui i partecipanti si sono recati agli eventi, sono stati sottoposti loro dei questionari che hanno mostrato come circa il 38% di essi si sia mosso in auto, il 24% a piedi e il 18% in bicicletta. In termini di consumi elettrici, invece, per illuminare e gestire gli 11 eventi del Festival analizzati ci sono voluti 274,5 kWh, equivalenti al consumo giornaliero di 44 utenze domestiche. L’impronta carbonica totale, ovvero l’ammontare stimato delle emissioni di anidride carbonica, è stata di 2.923 kg di CO2 equivalente. Un dato che, rapportato per il numero dei partecipanti (1.230), ci dà una misura pro capite di 2,38 kg di CO2 equivalente, la stessa quantità che sarebbe stata immessa nell’atmosfera se ogni spettatore avesse guidato un’automobile di media cilindrata per 13,5 km.
Infine, guardando alle componenti dell’impronta carbonica del Festival, si è visto che i trasporti hanno inciso per circa la metà, i servizi di catering per un po’ più di un quarto mentre la restante parte risulta composta dai consumi elettrici, dallo smaltimento di carta e plastica, dai materiali promozionali, dai consumi idrici e dai consumi associati al personale di staff.
"Questo studio ci ha permesso di quantificare l’impatto ambientale di questi eventi e del Festival complessivo - conclude Gallani - Ora il lavoro che ci aspetta è quello di elaborare delle linee guida generali in collaborazione con altri Assessorati con tutti gli accorgimenti utili a rendere tutte le manifestazioni meno impattanti. Per una città più sostenibile e più benessere per la comunità, con il contributo di tutti i cittadini".