Comunicato stampa: Ferdinando Gardellin sarà ricordato da una targa all'ufficio anagrafe
Una targa in pietra ricorderà Ferdinando Gardellin nel luogo in cui ha lavorato per tutta la vita e in cui ha rischiato personalmente per mettere in salvo persone perseguitati durante gli anni del fascismo.
Gardellin (scomparso nel giugno 2003) è stato infatti un funzionario dell’anagrafe padovana che durante la guerra ha fornito diversi documenti a ebrei e dissidenti. Azioni che gli sono costate il licenziamento e che lo hanno costretto alla fuga.
Nell’aprile del 2018 l’Amministrazione comunale ha deciso di intitolare la piazza alla sua memoria (alla fine di via Gozzano, quartiere Guizza, sul lato destro), oggi ha deciso di celebrarlo con una targa celebrativa in pietra d’Istria nella sala d’attesa dell’Ufficio Anagrafe di piazza dei Signori.
«La legalità è un aspetto fondamentale, ma in momenti di grande crisi come quelli vissuti da Gardellin la coscienza prevale – spiega l’assessora Francesca Benciolini – La sua storia dimostra che l’amministrazione non è solo una struttura burocratica, ma è fatta di persone capaci anche di scelte coraggiose. La storia di Ferdinando Gardellin è un piccolo grande esempio di impegno e sacrificio personale per gli altri e vogliamo fare i modo che i padovani possano conoscerla e i luoghi possono essere un formidabile veicolo per ripristinare e rafforzare la memoria collettiva. Per questo abbiamo deciso di ricordarlo in maniera adeguata anche nel luogo dove non solo ha lavorato a lungo, ma soprattutto si è adoperato rischiando di persona per regalare una speranza alle persone che più soffrivano in un momento buio della nostra storia».
Ferdinando Gardellin – (Padova, 17 maggio 1910 – Padova, 28 giugno 2003).
Assunto all’anagrafe del comune di Padova come applicato di terza categoria il 5 marzo 1936, fu dapprima distaccato alla Prefettura di Padova, e poi trasferito alla IV Divisione del Comune.
Il 25 novembre 1943 fu arrestato con l’accusa di rilascio abusivo di carte d’identità.
Assolto per insufficienza di prove, il Comune di Padova lo licenziò ugualmente con decorrenza 25 novembre 1945, come testimoniato dalla delibera del Podestà di Padova n. 271 del 6 ottobre 1944, con la motivazione che “l’Amministrazione non ha ulteriore bisogno dell’opera del Gardellin”.
Finita la guerra fu assunto (delibera n. 21322 del 31 agosto 1945) e nel 1948 gli fu concessa la continuità del rapporto di lavoro fino dalla data di licenziamento, in quanto gli era stata riconosciuta, in quel periodo l’attività di Partigiano Combattente che, secondo la circolare del Comitato di Liberazione nazionale Regionale Veneto – CLNRV – del 2 agosto 1945, gli dava diritto per tutto il periodo al”trattamento economico come se fosse stato richiamato alle armi”.
Fu insignito della Croce del merito di guerra in data 16 settembre 1955 e collocato a riposo il 20 dicembre 1973.
La sua azione è ricordata anche in un documento del comitato “italo-jugoslavo per l’aiuto a Prigionieri Alleati”, che testimonia come il Gardellin, quale componente del comitato stesso, avesse collaborato attivamente distinguendosi per altruismo e coraggio e fornendo un numero considerevole di carte di identità e altri documenti che furono utili alla salvezza di prigionieri alleati, ebrei e sbandati.