Comunicato stampa: Hikikomori (adolescenti ritirati), un convegno il 24 maggio a Padova
Adolescenti che rifiutano ogni contatto diretto e personale, chiusi in camera, svegli solo di notte: un fenomeno emerso in Giappone ma in aumento anche nei paesi occidentali.
Sono gli "hikikomori", termine giapponese che significa "stare in disparte" e viene utilizzato generalmente per riferirsi a chi decide di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi, rinchiudendosi nella propria camera, senza avere alcun tipo di contatto diretto col mondo esterno. Una problematica che riguarda principalmente giovani tra i 14 e i 25 anni.
A questo fenomeno è dedicato "Adolescenti ritirati (hikikomori): quando, perché e come aiutarli", convegno che si terrà venerdì 24 maggio, dalle ore 9:00 alle 17:00 nell’auditorium della Fondazione Oic onlus di via Toblino, 53.
Il convegno è promosso da Codess sociale, cooperativa impegnata in servizi e attività a favore di minori adolescenti da oltre quarant’anni su tutto il territorio nazionale e organismo di formazione accreditato della Regione Veneto, con il consorzio Impresa sociale onlus e la Fondazione Milc onlus e patrocinato da Regione del Veneto, Comune di Padova, Enpap, associazione Hikikomori Italia genitori onlus, Aepea Italia, Ordine degli psicologi del Veneto, Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Padova, Ordine degli assistenti sociali del Veneto, Sinpia.
Il convegno è gratuito e aperto a esperti, operatori, cittadinanza e a quanti interessati.
Il programma prevede gli interventi di molti esperiti, come il professor Gustavo Pietropolli Charmet, psicanalista e psichiatra dell’adolescenza, responsabile scientifico del consultorio gratuito della Cooperativa sociale Minotauro di Milano e supervisore clinico del Progetto Tenn, e il professor Guido Dell’Acqua, docente per l'ufficio IV della “Direzione generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione” del Miur.
"Stiamo avendo un notevole riscontro di interesse data l’attualità del tema, ancora poco conosciuto - sottolinea Sara Boldrin, organizzatrice dell’evento per conto dell’area formazione di Codess sociale.
"I motivi che ci hanno indotto a organizzare un convegno sugli adolescenti ritirati - spiega il professor Ludovico Perulli, direttore sanitario delle comunità educative e riabilitativo-terapeutiche per minori di Codess sociale e moderatore del convegno - vanno ricercati nel fatto che assistiamo ad un fenomeno in parte nuovo, ed in forte aumento, anche nei paesi occidentali. Nonostante manchino dati epidemiologici certi, si stima che in Italia riguardi circa 100-120 mila soggetti. Inoltre l’adolescenza viene riconosciuta come un’età particolarmente esposta. In quanto fenomeno nuovo, che riguarda adolescenti, famiglie, scuola e contesto sociale, merita di essere maggiormente conosciuto ed approfondito, sia per quanto riguarda le cause che le modalità più adatte per prevenirlo, fronteggiarlo, curarlo. Da alcuni anni Codess sociale ha messo in funzione un intervento a domicilio, tramite una équipe educativo-psicologica mobile, che permette di avvicinare le situazioni di quegli adolescenti che rimangono ritirati e non si rivolgono ai servizi specialistici".