Comunicato stampa: conferenza su Altino antica seguita da visita guidata gratuita alla mostra di Palazzo della Ragione
In concomitanza con la mostra "Altino prima di Venezia. Patavium, Altinum e la laguna", visitabile in Salone fino al prossimo 14 aprile, ecco un’ultima occasione per scoprire le vicende di quei luoghi magici e ricchi di storia che si affacciano sulle acque lagunari, la conferenza a ingresso libero dal titolo "Altino da città antica a parco archeologico", in programma mercoledì 10 aprile alle ore 17:30 in Sala Livio Paladin a Palazzo Moroni; introduce Francesca Veronese, Musei Civici di Padova - Museo Archeologico e interviene Marianna Bressan, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Altino.
Al termine viene proposta una visita gratuita alla mostra guidata da Mario Defina, dell’associazione La Carta di Altino.
Il paesaggio oggi è quello piatto e immobile della terra agraria, che contiene appena la curva della Laguna settentrionale di Venezia e si lascia solcare da placidi corsi d’acqua navigabili. Una coltre alluvionale secolare, che l’instabilità idrologica ha salvato dalle ferite dell’urbanizzazione sconsiderata, protegge la sagoma del centro romano e prima veneto di Altinum, fiorente per oltre dodici secoli e poi via via abbandonato e spoliato delle sue pietre.
L’abitato più antico si coagulò dall’VIII sec. a.C. sul dosso meno minacciato dalle incursioni lagunari e qui sorse il santuario dedicato al dio eponimo Altnos. Il centro veneto fiorì con il VI a.C. e progressivamente consolidò il ruolo di snodo tra mare Adriatico e terraferma, tra entroterra padano, comparto montano e sistema perilagunare.
Con il II a.C. e ancor più nel I a.C. per tutta la piena età imperiale, Altino si fece di pietra e mattoni e acquisì i caratteri monumentali degni della città ricca e fiorente qual era, dal foro ai teatri, dall’anfiteatro alle terme e ancora le necropoli monumentali, le viae basolate, gli approdi, le domus e le ville di lusso, i santuari.
In età tardoantica la città dialogava con Torcello, avamposto sull’Adriatico, in seguito subì la distruzione per mano di Attila, nel 452 d.C., e ancora la presa longobarda, tra 635 e 639 d.C., che segnò l’avvio definitivo di contrazione urbana e progressivo abbandono.
Altino oggi è un Museo archeologico nazionale, che espone una selezione di reperti dalla Preistoria alla piena età imperiale; è due affascinanti aree archeologiche, che attestano la monumentalità del tratto urbano settentrionale; è AltinoLab, che eredita il primo museo; è una riserva archeologica, che va tutelata e che si offre alla ricerca. In prospettiva, Altino è un promettente parco archeologico nella Laguna nord di Venezia.
Ingresso libero
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