Comunicato stampa: sabato 25 agosto, Notturni d'Arte. Visite guidate al Castello Carrarese
Il Castello Carrarese apre le porte al pubblico dei Notturni d’Arte, sabato 25 agosto alle ore 16:50 (piazza Castello).Un interprete LIS Lingua dei Segni Italiana sarà a disposizione del pubblico sordo.
ATTENZIONE: in caso di maltempo le visite guidate al Castello Carrarese non potranno essere effettuate per motivi di sicurezza.
Continua con un’altra importante testimonianza della cultura del Trecento, in corso di recupero da parte dell’Amministrazione comunale con l’obiettivo di creare un grande polo culturale, la rassegna prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dalla Cassa di Risparmio del Veneto - Gruppo Intesa-Sanpaolo, che quest’anno ha come tema Padova Urbs picta, città dipinta candidata alla lista del Patrimonio dell'Umanità con l’eccezionale gruppo di affreschi del '300, ancor oggi visibili in otto edifici: Cappella degli Scrovegni, Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, Palazzo della Ragione, Battistero della Cattedrale, Cappella della Reggia Carrarese, Basilica del Santo, Oratorio di San Giorgio, Oratorio di San Michele.
Voluto nel 1374 da Francesco I il Vecchio, signore di Padova dal 1350 al 1388, e costruito nello stesso luogo dove aveva fatto edificare il suo castello Ezzelino III da Romano, tiranno di Padova dal 1237 al 1256, il castello fu non solo una inespugnabile struttura difensiva, ma anche una magnifica dimora signorile con eleganti logge e stanze decorate di affreschi, una vera seconda reggia rispetto alla reggia centrale, realizzata una trentina d’anni prima nei pressi del Duomo, cui era collegata dal famoso traghetto.
Se la porzione ovest, trasformata in osservatorio da Domenico Cerato verso la fine del XVIII secolo, è interamente recuperata e ospita oggi, oltre agli uffici e laboratori dell’INAF, il Museo della Specola, in cui si aprono qua e là “finestre del tempo”, sotto forma di lacerti di decorazione a fresco o porticati tamponati, quella orientale, adattata a carcere nel 1806 per volontà del governo francese su progetto di Daniele Danieletti, è ancora oggi un grande cantiere, nel quale si sta concludendo la fase della ricerca archeologica e del restauro strutturale e si sta per avviare quella del recupero all’uso, a partire dall’ala meridionale.
Il castello è ricomparso, con le sue sale affrescate, la precisa e razionale distribuzione di funzioni (accoglienza, residenza, servizi), le misure di sicurezza, le dotazioni tecnologiche, per l’epoca avanzatissime, dai famosi camini alle colonne di scarico interne alle murature. Ma il carcere non è scomparso, anch’esso leggibile nella sua complessa evoluzione, di cui la ricerca archeologica ha rivelato alcuni aspetti, come i pavimenti delle celle di isolamento ottocentesche, consumati dai passi dei reclusi. All’esterno il castello era decorato a quadri bianchi e rossi, come lo raffigura Giusto de’ Menabuoi nella veduta della città di Padova affrescata nel 1382 al Santo, e come ancor oggi lo testimoniano numerose tracce negli intonaci esterni. Le sontuose decorazioni interne sono venute alla luce in più punti: la cella 77 ha restituito quelle in onore di Luigi il Grande, re d’Ungheria, principale alleato di Francesco I nelle perenni guerre con Venezia. Nelle parti inferiori delle murature dell’ala nord, conservati sotto il piano di calpestio moderno, sono riaffiorati lacerti di intonaco affrescato, con motivi decorativi diversi per ogni sala e talvolta per ogni parete di una stessa sala.
Numerose testimonianze delle antiche decorazioni sono state rinvenute anche negli ambienti dell’attuale Specola, dove sotto l’intonaco sono apparsi resti di decorazioni floreali, una con le iniziali FC, la “firma” di Francesco da Carrara; sono inoltre riemerse decorazioni con pappagalli, che ornavano la stanza in cui mangiava il principe di Padova quando soggiornava al Castello, come ricordano le cronache del tempo. Sono inoltre stati riportati alla luce lacerti di affreschi a finti riquadri marmorei e con il carro rosso su campo bianco, stemma della famiglia carrarese.
Oltre a spazi di rappresentanza, erano presenti anche luoghi appartati e di tranquilla meditazione, se l’interpretazione della saletta ospitata al primo piano della torre orientale come studiolo è corretta: un piccolo ambiente, la cui decorazione simula un padiglione chiuso da rossi tendaggi damascati, circondato da un roseto in fiore.
Info
Biglietti 3 euro, da acquistare fino ad esaurimento della disponibilità, presso l’Ufficio Iat - Informazioni e accoglienza turistica, vicolo Cappellato Pedrocchi, da lunedì a sabato ore 9-18, domenica ore 10-15.
Nelle date degli eventi sarà possibile acquistare i biglietti fino alle ore 17:00.
Il biglietto è a posto unico, non rimborsabile.
Per ulteriori informazioni telefono 049 8204533.