Comunicato stampa: testo dell’intervento del Sindaco per la realizzazione del Nuovo Polo della Salute
"Buongiorno a tutti.
Lasciatemi intanto dire che è un buon segnale essere qui oggi, con quella rapidità di azione che correttamente aveva auspicato il Presidente Zaia e che io ho subito accolto con favore.
E’ il segno di una politica concreta che vuole decidere per operare nel bene dei cittadini e delle comunità locali ma è anche la prova che è stata una scelta saggia affidare un attento lavoro di valutazione ai tecnici.
A tutti loro noi dobbiamo un ringraziamento, perché il loro operato ci ha consentito di riaggiornarci oggi con nuovi elementi di valutazione che contribuiranno a orientare al meglio le scelte che a partire da questo lunedì siamo chiamati a fare come amministratori e protagonisti istituzionali.
Spero che questo sforzo sia davvero un buon viatico per un percorso che fin qui, come auspicavo, non si è fatto tentare da derive dettate da logiche di parte.
Venendo alle questioni di merito.
Come già espresso nell’ultimo incontro
Il Comune di Padova ha avanzato a questo tavolo e a quello tecnico un dettagliato piano planivolumentrico che nel rispetto dei ruoli istituzionali e anche nella piena consapevolezza che la scelta finale spetta alla Regione mirava a dimostrare come la nostra preferenza legata al mandato ricevuto dai padovani, ovvero immaginare un unico Nuovo Polo della Salute sul sito attuale di via Giustiniani fosse una scelta suffragata anche da elementi tecnici e progettuali che ne chiarivano la fattibilità.
Questa preferenza era basata anche su valutazioni puntuali rispetto al contesto urbano e sociale in cui tale sito si pone.
Questo perché in assenza di garanzie e nuove prospettive, un depotenziamento drastico come pure era previsto nelle precedenti ipotesi, di quello che ad oggi non è solo un Ospedale ma anche un fulcro fondamentale della città avrebbe costituito e costituirebbe un rischio troppo elevato di sbilanciamento sotto tutti i punti di vista.
Una prospettiva che ci preoccupava perché avrebbe depauperato una zona vasta e strategica del nostro tessuto urbano con conseguenze imprevedibili e non gestibili da un’amministrazione Comunale in termini di risorse e riconversione.
Ricordo infatti che nelle ipotesi precedenti al lavoro prezioso che stiamo svolgendo mai era stata chiarita la situazione prevista per il Giustinianeo e anzi, procedendo per sottrazione rispetto alle schede sanitarie vigenti, si paventava di lasciare solo poco più di 400 posti letto, relegandolo a presidio minore con tutte le conseguenze del caso di cui sopra.
Ciò detto e specificato, avevo anche garantito un atteggiamento votato al più alto senso di responsabilità rispetto ad una scelta così importante, così come ho sempre chiarito di sapere bene che il Comune è solo uno degli attori coinvolti in questa decisione e che quindi da questa consapevolezza sarebbe derivata una disponibilità vera, e non solo formale, a prendere in considerazione le esigenze di tutti gli attori istituzionali laddove avessi io trovato pari attenzione per i punti fissati dal Comune di Padova.
Così ho fatto. E infatti, durante questo periodo di confronto positivo ci sono stati illustrati dal Rettore e dal Presidente della Scuola di Medicina nuovi e più ambiziosi bisogni che non riguardano più solo Padova e il suo territorio ma abbracciano esigenze di valorizzazione e rilancio dell’eccellenza sanitaria Padovana pienamente condivisibili e che hanno un respiro di tipo regionale e internazionale.
E’ un esigenza legittima e strategica di cui abbiamo compreso la necessità, e per questo con senso di responsabilità, ferme restando le esigenza fondamentali e non derogabili del Comune di Padova già esposte oggi e nello scorso tavolo, confermo la mia disponibilità a raggiungere la sintesi più avanzata che tenga conto di questa molteplicità di fattori che meritano uguale rispetto e considerazione.
A seguito di questa modifica di scenario maturata e meglio acquisita nei dettagli dall’Amministrazione che presiedo nel corso di questo ultimo mese, pensando di fare cosa utile alla definitiva soluzione e anche per garantire al Governatore Zaia lo sforzo necessario atto a garantirgli uno scenario territoriale padovano che parli una sola voce e agevoli quindi scelte in spirito di concordia e unità, abbiamo lavorato a lungo per trovare una sintesi progettuale di massima con l’Università di Padova.
Colgo anzi questa occasione per ringraziare il Magnifico Rettore, il Professor Plebani e tutti gli altri attori accademici con cui ci siamo confrontati per lo spirito di collaborazione che mi hanno offerto, sapendo al contempo ascoltare e valorizzare anche le proposte e le preoccupazioni del Comune di Padova.
Tale sforzo mi consente oggi di offrire oggi a questo tavolo una proposta di soluzione già mediata che per sommi capi descrivo così.
Un Ospedale di eccellenza del territorio sull’attuale sito del Giustinianeo, che preveda investimenti organici e necessari per dare un nuovo e stabile volto a una situazione strutturale oggi poco accettabile e che va radicalmente razionalizzata e rinnovata in maniera sostanziale per garantirne una duratura e definitiva funzionalità dentro criteri moderni.
Tutto questo procedendo alle bonifiche necessarie e con una progettualità operativa che è quantomai necessario parta da subito senza indugiare.
Inoltre dal tavolo tecnico congiunto è emersa altresì a seguito delle sollecitazioni, più volte rimarcate, dalla nostra Università, la necessità di creare una nuova struttura che offra al contesto internazionale e raccolga le esigenze di ricerca sperimentazione e ovviamente didattica il tutto dentro criteri che assicurino rigorosamente la pari dignità sotto tutti i punti di vista di queste due nuove strutture a partire dai posti letto.
Il tutto senza doppioni, garantendo la massima efficienza e avendo cura degli aspetti di sostenibilità e di rispetto ambientale.
Ad esempio ragionando sulla razionalizzazione del polo Giustinianeo si può immaginare che il nuovo progetto preveda di liberare spazi del parco delle mura per trovare così un equilibrio complessivo avanzato anche in termini di consumo di suolo.
E’ ovvio che la programmazione sanitaria spetterà a chi di competenza.
Sul punto specifico noi riteniamo si debba considerare la centralità del paziente e delle nuove frontiere della cura prima ancora delle strutture necessarie, strutture che devono essere pensate in funzione alla persona e a una strategia sanitaria integrata.
Per concludere, chiarisco che il Comune di Padova ha scelto di non sposare nessun ulteriore sito oltre a quello del Giustinianeo, volentieri però ascoltando e prendendo atto delle valutazioni emerse dal tavolo tecnico, ribadendo la consapevolezza che è una scelta che in ultima istanza è della regione.
Per chiarezza qualora la decisione ricadesse sull’area est, fermo restando quanto ribadito sopra che considero indispensabile per una corretta valorizzazione e un vero rilancio del sito attuale, non pongo pregiudiziali ideologiche e sono qui a fare gli sforzi necessari per il bene di Padova.
Per quanto riguarda la dibattuta questione delle aree e della loro cessione ho già avuto modo di esprimermi con chiarezza allo scorso tavolo così come nelle settimane successive e non mi ripeto. La posizione della Giunta di Padova è nota ma aperta eventualmente agli approfondimenti necessari.
Aggiungo solo per opportuna conoscenza, che per serietà non ho potuto fare a meno di rilevare anche formalmente che nessun atto amministrativo ufficiale e cogente risulta esistere rispetto alla cessione gratuita.
Non abbiamo trovato nessun atto di nessun tipo fatta eccezione per una mail che non risulta avere valenza giuridica.
Quindi oltre le promesse verbali nessun impegno è stato mai preso da un punto di vista sostanziale. Inoltre buona parte del terreno che la precedente amministrazione aveva promesso risulta ancora nella piena proprietà di soggetti privati.
Ciò detto ribadisco che nei tempi utili non mi sottrarrò a nuovi e più approfonditi confronti se il Governatore lo ritiene utile e necessario.
Io credo che abbiamo fatto tutti un buon lavoro, ringrazio Zaia per la concretezza, e il Direttore Generale Luciano Flor che ha presieduto e coordinato l’intenso lavoro svolto.
Il risultato se lo vogliamo può essere davvero vicino, ciascuno ha fatto già qualche passo a lato per farne uno avanti collettivo, è la strada giusta.
Non inquiniamo una decisione su un tema così fondamentale con le intemperanze della politica, non è giusto e la gente non comprenderebbe.
Spero che già oggi si riesca quindi a offrire uno schema generale di soluzione verso cui tendere insieme.
Nulla impedisce poi che dopo questa corsa fatta nelle ultime settimane, i residui aspetti su cui servono ulteriori approfondimenti siano sviluppati in tempi rapidi e nella consueta chiarezza e disponibilità da parte mia.
Grazie a tutti"