Via Altinate
Borgo Altinate
Via Altinate, tracciata sulla linea dell'antica via Emilia-Altinate, che conduceva ad Aquileia passando per Altino (da cui prende il nome), florido municipio situato alle foci del fiume Sile, è sempre stata uno dei cuori pulsanti della città. Aveva di fronte il Naviglio Interno, attraversato da un ponte romano a tre arcate divenuto oggi Riviera dei Ponti Romani ( il Naviglio e il ponte sono stati interrati negli anni '60).
Porta Altinate, la principale porta orientale delle mura duecentesche di Padova da cui ha inizio l'omonima via che si estende fino alla Chiesa di Santa Sofia, fu espugnata nel 1256 dai Crociati che cacciarono da Padova il tiranno Ezzelino da Romano, come ricorda la lapide su cui compaiono le scritte: "Porta espugnata, Ezzelino vinto". La porta venne ricostruita nel 1286.
Con il passare dei secoli, dopo le invasioni barbariche che, fino quasi al X secolo, distrussero ripetutamente la città, e con l'elevazione di Padova a libero comune repubblicano alla fine del 1100, via Altinate divenne un polmone di scorrimento e di insediamento. Essa portava al centro della città sulla strada per Venezia e, in particolare al porto medievale del Portello sul Piovego, da dove partivano e arrivavano le imbarcazioni per e dalla Serenissima.
Fino al 1872, le attuali e vicine via Falloppio e la parte centrale di via Morgagni e di via Jappelli erano un ampio canale, chiamato Bovetta di S. Sofia, che partiva dalle spalle dell'Ospedale Giustinianeo e si immetteva nel Piovego all'altezza del Vecchio Macello, ora Istituto d'Arte Selvatico. Anche la Bovetta di S. Sofia era un'arteria acquea di scorrimento di persone, generi alimentari e merci in genere dalla città al porto fluviale del Portello, come lo era pure il Naviglio interno che passava sotto il Ponte Altinate. Conseguenza di tale movimento fu l'insediamento nella via e in quelle laterali di antiche famiglie padovane e veneziane che qui installarono le loro residenze, abbellendole di pregi artistici e architettonici.
Nei secoli successivi al Rinascimento, la zona di via Altinate cominciò ad assumere un carattere anche commerciale; diventata nel frattempo parte integrante e fondamentale del centro cittadino per la sua vicinanza ai più importanti edifici pubblici, divenne anche luogo di molteplici iniziative terziarie, divenendo centro sociale ed economico, oltre che culturale e produttivo. Anche oggi lungo questa via si alternano palazzi e botteghe e percorrerla è un modo per fare shopping circondati di storia e di bellezza.
I palazzi
A svelarci la lunga storia di via Altinate, oggi caratterizzata dall'ardito accostamento di edifici antichi e moderni, sono i suoi portici e antichi palazzi dietro le cui maestose facciate si celano ai nostri occhi affascinanti giardini e corti d'altri tempi. Il Palazzo Valdezocco-Vasoin (al n. 15), un tempo sede di giuristi e artisti tipografi, è una costruzione di impianto cinquecentesco con facciata policroma. Poco oltre si apre via Carlo Cassan con due edifici del '400: Palazzotto Luzzatto (al n. 5) e Casa Farina - Carraio. Ritornati in via Altinate troviamo il Palazzo Camerini-Gradenigo, noto anche come Palazzo Bembo, perché vi dimorò il cardinale Bembo. La forma attuale risale al 1527; ora è sede di Comandi Militari e del Museo della Terza Armata con documenti e cimeli della Prima Guerra Mondiale. Di fronte, il Palazzo Melandri, ora Arslan, attribuito a Pietro Lombardo, e il Palazzo di Giustizia (ora trasferito in via Nicolò Tommaseo) costruito nel 1874 con parziale recupero del Convento dei Teatini, opera di Vincenzo Scamozzi (1582-86) assieme all'attigua Chiesa di San Gaetano. Proseguendo troviamo al n. 53 Palazzo Dolfin-Campostella, con facciata seicentesca, e poco più avanti, sempre sulla sinistra della via, la Piazzetta Colonna. Il nome della piazzetta deriva da una colonna ora scomparsa, posta a memoria del Palazzo del brigante Francesco Santuliana, fatto demolire il 22 Marzo 1666 per punire il proprietario. La colonna simboleggiava il perpetuo scorno e l'infamia che la città riservava a Santuliana, capo di svaligiatori di corrieri e violatore della sicurezza delle barche e dei "transiti". Poco più avanti Palazzo Pisani-Cornaro, ultimato nel 1587 da Vincenzo Scamozzi, in cui nel 1599 sorse l'Accademia dei Ricovrati. La via termina con l'antica e suggestiva Chiesa di S. Sofia.
Dove si trova: via Altinate è l'asse principale di Borgo Altinate che si estende da via degli Zabarella a via Morgani e via Falloppio