Percorso Piazze
IN AUTO, conviene utilizzare i parcheggi di piazza Rabin (Prato della Valle) se si arriva da sud, di via Paolo Sarpi o della Stazione ferroviaria se si arriva da ovest, il nuovo Parcheggio Fiera se si arriva da est, il multipark della Stazione se si arriva da Nord. In quest'ultimo caso sarà necessario attraversare il sottopassaggio della Stazione. Esiste anche un parcheggio adiacente la Zona a traffico limitato, in piazza Insurrezione, ma essendo molto frequentato, spesso le code per l'accesso sono piuttosto lunghe. Le principali vie d'accesso alla città hanno cartelloni che indicano la disponibilità nei parcheggi aggiornata in tempo reale.
IN AUTOBUS: alcune linee degli autobus cittadini portano in zona piazze; consultare le linee e gli orari nel sito www.fsbusitaliaveneto.it.
TIPO DI PERCORSO: a piedi e con mezzi pubblici.
DISTANZE TOTALI percorse a piedi: circa 2 km (escluse le visite dei musei e dell'interno degli edifici).
DURATA: circa 1,5 ore (escluse le visite dei musei e dell'interno degli edifici).
ADATTO PER: tutti.
Svolgendosi quasi interamente in zona pedonale è particolarmente indicato per famiglie con bambini, gruppi di studenti, disabili non deambulanti.
Questo percorso è una piacevole passeggiata che può essere interessante anche di sera, quando non tutti gli edifici sono visitabili.
Anche il turista per caso, chi viaggia per lavoro e a Padova non si può fermare più di una serata può, seguendo questa proposta, farsi un'idea del tessuto urbano storico e artistico, e magari programmare un soggiorno più lungo.
Si percorre il cuore della città in un'area quasi completamente pedonale, dove, oltre alle bellezze architettoniche, si susseguono le botteghe e i negozi, i ristoranti, le osterie dove sorseggiare gli ottimi vini doc, i locali e i caffé che, con la bella stagione, mettono i loro tavolini all'aperto.
Punto di partenza piazza dei Signori (posizione sulla mappa: 18).
Partiamo quindi da questa storica piazza circondata di portici; teatro, nei giorni feriali, di un mercato molto vivace e nelle serate tiepide, punto di ritrovo per l'aperitivo.
Lasciandoci l'Orologio alle spalle, sulla destra, l'inconfondibile colonnato della Loggia della Gran Guardia .
Proseguendo sullo stesso lato della piazza, imbocchiamo la via di fianco alla Chiesa di S. Clemente e ci ritroviamo di fronte il lato ovest del Palazzo della Ragione, che vedremo il tutto il suo splendore una volta imboccata piazza delle Erbe (mappa: 16) dove, dal Medioevo, tutte le mattine i venditori di frutta e verdura richiamano gli acquirenti con i tipici strilli: "Dòne, roba bóna!" , "Treviso, Chioggia, Verona e Castelfranco!", alludendo ai vari tipi di radicchio rosso d'inverno, "Pèrseghi e àmoi" se siamo in estate e il banco offre pesche e susine gialle.
Il mercato continua sotto il Salone, cioè sotto gli archi che reggono l'enorme sala a volta unica del Palazzo della Ragione (mappa: 15).
A Padova ci sono il Salone, il Prato, il Santo, il Bò e non il Palazzo della Ragione, il Prato della Valle, la Basilica di S. Antonio e l'Università, tanto questi luoghi sono ormai parte del dna di chi abita qui.
I banchi del Salone sono gli stessi fin dal '500 e la qualità dei prodotti offerti rende il passaggio per questo delizioso centro commerciale per palati fini, una tappa obbligata.
Soddisfatti i sensi, passiamo in piazza dei Frutti (mappa: 17) dove il mercato continua e da lì, lasciandoci il Palazzo della Ragione alle spalle, giriamo verso destra e imbocchiamo via Oberdan che ci porterà sul Listón, l'area della passeggiata di shopping e di incontri di tutti i padovani.
Alla nostra destra possiamo vedere il Palazzo degli Anziani, il nucleo piu antico degli edifici comunali, eretto nel 1285 e ampliato nel 1523, con il portico decorato dagli stemmi del podestà.
Il Palazzo è sovrastato dalla Torre, costruita nel 1296 e abbassata nel 1939. In epoca medievale e rinascimentale la città aveva moltissime torri, che un tempo la sovrastavano, come dimostra, ad esempio l'affresco nella Cappella Belludi della Basilica del Santo.
Arriviamo a Palazzo Moroni (mappa: 13) , sede del Comune.
Esattamente di fronte il Palazzo del Bo (mappa: 12), sede storica dell'Università.
Alla sinistra, invece, il famosissimo "caffè senza porte", il Pedrocchi (mappa: 14), teatro di tanta parte di vita padovana più recente e dove concedersi una gustosa pausa, circondati dalle bellezze di uno dei pochissimi caffè monumentali rimasti.
Sempre seguendo il Listón, alla nostra destra si apre piazza Cavour, con la Galleria Civica (mappa: 31; per informazioni sulle mostre ospitate chiamate la direzione dei Musei Civici, tel. 049 8204509 o consultate la sezione "eventi" di questo sito).
Di fronte alla piazza Cavour, sul lato sinistro del Listón, imbocchiamo via S. Andrea, che ci porta all'omonima Chiesa di S. Andrea davanti alla quale troviamo la "Colonna della Gatta", con una delle famose Gatte, sulle quali si raccontano molte storie: chi le ritiene una presa in giro della mania veneziana di disseminare leoni ovunque, chi trofei di guerra.
Sempre proseguendo per via S. Andrea, arriviamo alla Casa di Ezzelino, che fu residenza di Ezzelino III da Romano, vicario di Federico II, la cui dinastia dominò sanguinosamente il Veneto centrale nel XII secolo.
L'edificio è un esempio di quello che era il quartiere Santa Lucia, cresciuto nel Medioevo, prima del degrado e dell'abbattimento avvenuto in epoca fascista, per lasciare il posto alla costruzione di piazza Insurrezione, dei palazzi della Borsa, della Camera di Commercio e della zona circostante.
Passando sotto l'arco del Palazzo, entriamo in via S. Lucia, giriamo a sinistra e sulla destra incontriamo l'Oratorio di San Rocco e la chiesa da cui la via prende il nome (mappa: 30).
Proseguendo lungo la via, attraversiamo via Dante e imbocchiamo la stretta viuzza che ci porta alla Chiesa di S. Nicolò (mappa: 22), con la sua caratteristica piazzetta.
Dando le spalle alla chiesa possiamo già intravedere il Teatro Verdi (mappa: 21), opera dello Jappelli, nato alla fine del XVIII secolo, nel pieno della passione dell'Italia per il melodramma.
Giriamo quindi a destra in corso Milano e torniamo verso via Dante.
La imbocchiamo a sinistra, verso Porta Molino.
In epoca Carrarese qui si trovavano le scuderie della Reggia.
Fino ai primi del '900 era chiamata Strà Maggiore, per la bellezza dei palazzi e perché è sempre stata una delle vie cardini della città, quella che portava da nord a sud.
Lungo la via possiamo ancora vedere alcuni dei palazzi che le valsero la sua fama: una casa d'abitazione del 1383, sulla destra un palazzo del 1793 con la sua torre rimasta intatta dal Medioevo: la probabile datazione al 1100 la rande la più antica torre della città.
Sulla sinistra si incrocia la Chiesa di S. Agnese.
Sconsacrata alla fine degli anni '20, risale al XII secolo.
Il campanile rotondo che si erge sul fianco sinistro della chiesa è romanico e uno dei più antichi della città, il portale è del '500, mentre i fregi che lo ornano all'interno sono quattrocenteschi. Ora l'edificio è un'autorimessa.
La zona di via S. Agnese era nota per le case chiuse, da cui l'espressione "andare a S. Agnese".
Ancora sulla destra il casino Fasolo precede il quattro-cinquecentesco palazzo Cittadella-Vigodarzere, appartenuto ad una delle famiglie più potenti della città.
Si arriva alla Porta e al Ponte Molino (mappa: 23), superati i quali arriviamo a piazza Petrarca dove troneggia la Basilica della Madonna del Carmine (mappa: 24).
Da qui è facile raggiungere i parcheggi utilizzando il bus Diretto piazze dalle fermate in via Dante o ripercorrere la via fino al punto di partenza in piazza dei Signori (mappa: 18).