La gestione dei platani affetti dal cancro colorato
Il cancro colorato è una malattia molto virulenta specifica del platano, causata da un fungo Ceratocystis platani.
L’infezione si sviluppa a carico degli organi legnosi (tronco, rami, radici) nei quali il fungo entra tramite qualsiasi lesione della corteccia che lasci scoperto il legno, oppure attraverso le anastomosi radicali (contatti tra radici di platani vicini).
Non esiste alcun metodo di cura e le piante contagiate non hanno possibilità di sopravvivenza. L’unico metodo di lotta finora conosciuto è l’abbattimento dei platani colpiti, obbligatorio su tutto il territorio nazionale secondo quanto dettato dal Decreto ministeriale 29/02/2012, dal Decreto ministeriale 06/07/2015 e dal Decreto del Dirigente dell’Unità servizi fitosanitari n. 24 del 11/06/2012 sulla lotta obbligatoria al cancro colorato.
Per una corretta gestione degli esemplari malati e per evitare il diffondersi del contagio, periodicamente i tecnici del Settore Verde valutano, quindi, i platani presenti in città e, nel caso vi siano i sintomi della malattia, provvedono a comunicare la necessità di un loro abbattimento all’ufficio regionale preposto, detentore di un apposito registro.
Nei siti dove i platani malati vengono abbattuti non è possibile, per almeno 3 anni, piantare nuovi esemplari di questa specie, a causa della capacità di sopravvivenza delle spore fungine nel terreno che potrebbero attaccare i giovani alberi.
Nelle vie dove gli spazi lo consentono, e si ritiene opportuno mantenere la presenza storica del platano, si può eventualmente prevedere la messa a dimora di esemplari di Platanus platanor “Vallis Clausa”, un platano resistente al cancro colorato - brevettato in Francia in seguito agli studi di Inrae (Istituto nazionale di ricerca per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente), il cui utilizzo è ammesso dal Decreto ministeriale 06/07/2015.
Platani in area privata
Poiché la lotta al fungo del cancro colorato è obbligatoria, anche gli esemplari ammalati presenti nella aree verdi private devono essere abbattuti secondo quanto prescritto dalle norme vigenti (Decreto ministeriale 29/02/2012, Decreto ministeriale 06/07/2015 e Decreto del Dirigente dell’Unità servizi fitosanitari n. 24 dell'11/06/2012).
Analogamente, dato che il fungo è un patogeno da ferita e si può diffondere da un esemplare all’altro in caso di tagli o lesioni della corteccia, qualsiasi intervento di potatura o all’apparato radicale deve essere eseguito tenendo conto della citata normativa.
La mancata ottemperanza delle disposizioni di legge prevede l’applicazione delle sanzioni amministrative previste dall'art. 54 del Decreto legislativo n. 214/2005.
Riferimenti
Settore Verde, Parchi e Agricoltura Urbana - Comune di Padova