Casa del Petrarca
Dove si trova: via Valleselle, 4 - Arquà Petrarca
Approfondimenti e informazioni: Casa del Petrarca
La casa del Petrarca è sempre stata meta di visite, come ci ricorda anche Foscolo nelle lettere di Jacopo Ortis, che diceva di recarsi ad Arquà "come se fosse andato a prostrarsi sulle sepolture de' suoi padri, e simile a que' sacerdoti che taciti e reverenti si aggirano pe' boschi abitati dagl'Iddii".
L'edificio, che fu acquistato direttamente dal Petrarca, fu lasciato in eredità al genero Francesco di Brossano, a cui il poeta era molto legato, insieme alle sue altre proprietà tra cui la biblioteca.
Fu venduto inizialmente alla famiglia Giustinian, quindi passò di mano molte volte fino alla donazione da parte del Cardinale Silvestri al Comune di Padova nel 1875, con l'obbligo di prendersene cura e di non permettere mai a nessuno di abitarvi pena il passaggio della proprietà all'Università con gli stessi obblighi.
Iniziò quindi un ciclo di restauri che si protrassero in varie fasi dal 1906 al 1985 e che eliminarono buona parte dei rimaneggiamenti avvenuti nei secoli.
Rimangono alcuni elementi cinquecenteschi realizzati da uno dei proprietari Paolo Valdezocco, che fece dipingere in diverse sale affreschi che celebrassero la vita e le opere del poeta e aggiunse una loggetta al primo piano.
La casa è il risultato dell'unione di due edifici duecenteschi e che il Petrarca fece ristrutturare adibendo la parte inferiore, il "dominicale" ad abitazione per sé e per la sua famiglia, mentre la parte superiore, il "rustico" ospitava la servitù. Molte fonti testimoniano che il poeta seguì i lavori in prima persona e decise personalmente come decorare gli ambienti e riorganizzare gli spazi.
Fece rialzare una parte del primo piano e modificare le ormai antiquate finestre romaniche secondo il più moderno gusto gotico dell'arco acuto. Il suo studiolo fu affrescato con motivi di stemmi e tende di cui rimangono ancora alcuni frammenti visibili.
Particolarmente interessanti per il poeta erano il giardino e il "brolo", l'orto, che si trovava sul retro della casa perché qui Petrarca trascorreva molto tempo, occupandosi in prima persona anche delle coltivazioni e delle piante.
Gli affreschi, voluti dal Valdezocco intorno alla metà del Cinquecento sono stati, molto probabilmente, realizzati per rendere la visita dell'abitazione, già all'epoca meta di intellettuali e amanti del poeta, più interessante.
A Padova infatti, in quell'epoca, ferveva il dibattito sull'opera di Petrarca, grazie anche alla costante presenza in città del Cardinale Pietro Bembo, che propose la lingua di Petrarca e Boccaccio quali paradigmi per l'italiano, e alle discussioni nate nel circolo culturale dei frequentatori della casa di Alvise Cornaro.
Il salone centrale è affrescato con scene che si ispirano a due composizioni del Canzoniere, l'opera composta in lingua volgare, che mettono in evidenza il tema della trasformazione, la canzone 23 "Nel dolce tempo de la prima etade" e la 323 "Standomi un giorno solo a la fenestra". Nella stessa stanza si può vedere anche uno dei ritratti del Petrarca.
Nella stanza detta "dell'Africa", invece, sono rappresentate Cleopatra, la poetessa Saffo e varie figure che rimandano alle imprese di Scipione l'Africano, ripresi dal poema epico in latino "L'Africa": l'opera, che segue la storia di Roma di Tito Livio, propone temi come il significato della fama e della precarietà delle cose terrene.
La stanza da letto è invece affrescata con immagini ispirate dalla mitologia classica ed è detta "di Venere" per una scena in cui è appunto rappresentata la dea con Vulcano che consegna le frecce che ha appena forgiato per Cupido. In un altro riquadro il Petrarca stesso di fronte ad una sorgente.
Nello studiolo si trovano la famosa sedia in stile moresco e la libreria del poeta.
Il nuovo allestimento propone un percorso iconografico nella vita e nelle opere del poeta.
Al primo piano trova collocazione una scelta di disegni, incisioni e oggetti legati alla casa e al suo mito nelle sezioni: La Casa di Francesco Petrarca, Iconografia del Petrarca e di Laura, Arquà e il territorio circostante, La tomba del Petrarca, Il mito della casa: i registri dei visitatori, Il mito della casa: le reliquie e le medaglie commemorative.
Al piano terra trova spazio una mostra fotografica che ricorda le tappe cruciali della vita di Francesco Petrarca e ripercorre gli itinerari e i soggiorni del Poeta nel Veneto corredate da testi relativi alla biografia del Petrarca, tra cui le immagini tratte dai cicli di affreschi padovani che riportano i ritratti del Petrarca.