Il Giardino dei Giusti del Mondo
Dal 5 ottobre 2008, la città di Padova, attuando un progetto avviato nel novembre del 1999, ospita un giardino in cui si onorano i Giusti di tutti i genocidi a partire dal XX secolo. A differenza degli altri Giardini dove si commemorano i Giusti legati a uno specifico genocidio (Shoah a Gerusalemme, genocidio armeno a Erevan, bosniaco a Sarajevo), Padova ha voluto creare una Casa (Padua - Home of the Righteous) che ricordi le persone che, nelle varie parti del mondo, si sono opposte ai genocidi.
In questo senso il Consiglio comunale di Padova ha approvato all'unanimità il progetto Padova - Casa dei Giusti e il relativo Giardino dei Giusti del Mondo.
Il Giardino dei Giusti del Mondo celebra ciascun Giusto con una pianta, proprio perché l'idea di piantare un albero, e quindi il concetto di generare una vita, riprende quella di aver dato la possibilità a un uomo di salvarsi, di poter vivere, di poter testimoniare il bene ricevuto davanti alle successive generazioni.
Il progetto, che è sotto l'alto Patronato del Presidente della Repubblica e gode dei patrocini di Regione del Veneto, Provincia di Padova e Ufficio scolastico regionale del Veneto, prevede anche la realizzazione di un centro di documentazione che accoglierà la storia dei Giusti per tenere vivi i valori del loro operato e trasmetterne la memoria. Previsti anche idonei spazi per esposizioni e per la promozione di attività rivolte in particolare agli studenti.
La selezione dei Giusti è operata dal Comitato scientifico, insediatosi per la prima volta nel febbraio 2008. Lo presiede il Sindaco ed è attualmente composto da Giuliano Pisani (vicepresidente), Sara Ada Parenzo, Sandra Fabbro Canzian, Annalisa Oboe e Mariarosa Davi.
La scelta avviene dopo un'attenta istruttoria, in collegamento anche con istituzioni, comitati e organizzazioni operanti sugli stessi temi in qualunque parte del mondo.
Dallo Statuto del Giardino dei Giusti del Mondo di Padova
ART. 1
Con il nome di "Giusti" si intende: persone esemplari che, dovendo sottostare a condizioni di patente ed imperante ingiustizia ed operando in qualsiasi schieramento, si sono attivate, anche con rischio della vita, per contrastare un genocidio in atto o la cultura del genocidio, con l'intento di vanificarne, anche in parte, gli effetti. Il Giusto si è adoperato in modo concreto per la salvezza dei perseguitati o è intervenuto a favore della verità storica contro i tentativi di giustificare il genocidio o di occultare le tracce dei misfatti e le responsabilità dei carnefici.
Per "Genocidio" si intende: l'intenzionale e sistematica soppressione di un gruppo nazionale, etnico o religioso in quanto tale, senza alcun reale riferimento a ciò che i suoi membri fanno o pensano. Prova evidente di un piano genocidario è l'intenzionale e sistematica soppressione dei bambini, gli innocenti per antonomasia.
Il Giardino dei Giusti del mondo di Padova è adagiato su un prato verde ed è delimitato da un muro principale, più avanzato a destra, e da altre due pareti che racchiudono un'area nella quale è collocato il monumento dello scultore Elio Armano, una piccola foresta di menhir di cemento e acciaio, disposti non simmetricamente e con diversa inclinazione, innalzati alla memoria di un Novecento pieno di progresso e di tragedie, di ideali e di odio.
E' lo stesso Armano a battezzarli: "Sono il vento del Novecento; un secolo di cui è giusto ricordare le guerre, i genocidi, le atrocità, le dittature: un vento che muove questi simboli, li muove anche se pesano sette tonnellate l'uno. Ma non cadono, restano lì a ricordare, confitti nelle nostre coscienze".
Elio Armano
Elio Armano è nato a Padova nel 1945.
Dopo la scuola d'arte ha frequentato il corso di scultura all'Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida del maestro Alberto Viani, uno dei principali scultori italiani. Nel 1967 ha ottenuto il premio di scultura dell'Opera Bevilacqua La Masa.
Si è occupato di scenografia, restauro, grafica, giornalismo e ambientalismo. Ha realizzato diversi bronzi e si è dedicato nel contempo all'incisione e alla litografia, stimolato dagli amici Tono Zancanaro e Augusto Murer.
Le sculture di Armano creano un luogo nel quale lo spettatore si trova, suo malgrado, inserito e dove diventa parte di esso con la consapevolezza di potersi muovere all'interno di uno spazio ideale e creativo allo stesso tempo, partecipando così ad una composizione complessa e mutevole.
Fonte: opuscolo "Il monumento del Giardino dei Giusti del Mondo", con testi di Elio Armano, Roberta Lamon e Giuliano Pisani.
Il Comitato scientifico, per il quinquennio 2020-2025, è composto da:
- Sindaco, presidente,
- Giuliano Pisani, vicepresidente,
- Sara Ada Parenzo,
- Sandra Fabbro Canzian,
- Annalisa Oboe,
- Mariarosa Davi.
Il luogo che ospita il Giardino dei Giusti del Mondo confina con un argine. Il Giardino continuerà lungo questo argine e, seguendo il corso del fiume Bacchiglione, punterà a raggiungere il Mare Adriatico dando così vita a un Cammino dei Giusti.
Il Cammino dei Giusti attualmente è formato dalla prima tappa inaugurata il 2 ottobre 2011 (parco dei Frassini - mappa, lungargine Terranegra), dalla seconda tappa (sull’argine sinistro del canale di San Gregorio) e dal Giardino dei Giusti di Noventa Padovana.
Gli alberi sono dedicati a Giusti di quattro diversi genocidi e precisamente:
- per il genocidio armeno: Mustafa Ağa Azizoğlu, Hasan Amca, Fethiye Çetin, Hrant Dink, Fayez-El-Ghossein, Anatole France, Giacomo Gorrini, Jakob ed Elisabeth Künzler, Henry Morgenthau, Armin Theophil Wegner, Ayse Nur Zarakolu, Ragip Zarakolu, Hammo Shero, Johannes Lepsius, Karen Jeppe; Beatrice Rohner;
- per la Shoah: Giacinto e Maria Alberoni, Carlo Angela, Gino Bartali, Elsa e Gino Bellio, Marguerite Bernes, Giovanni e Regina Bettin, Sofija Binkienė, Giovanni Borromeo, Mario Canessa, Tullo Centurioni, Aurelio e Ines Conci, Placido Cortese, Benedetto e Isabella De Beni, Antonio Dressino, Giuditta Drigo, Odoardo Focherini, Lida Basso Frisini, Varian Fry Mackey, Elio Gallina, Ferdinando Gardellin, Jan Karski, Maria Lazzari, Ida Lenti Brunello, Pietro e Giuliana Lestini, Gertrud Luckner, Silvio ed Elena Ester Macerani, Emilia Marinelli Valori, Giovanni Palatucci, Giorgio Perlasca, Dimităr Pesĕv, Ercole e Gina Piana, Angelo Roncalli (Giovanni XXIII), Irena Sendler, Oddo Stocco e le famiglie di San Zenone degli Ezzelini, Chiune e Yukiko Sugihara, Luigi e Antonietta Strazzabosco, Alberto Vasio, Raoul Wallenberg, Karel Weirich, Alberto Dalla Volta, Luigi Ortis e Giuseppe Sulis, Maria Pittarello Piras e Sara Letizia Piras, Vittorio e Palmira Roncoli, Alberica Cenci; Filiberto Ambrosini; Antonio Santin;
- per il genocidio ruandese: Eros Borile, Pierantonio Costa, Mbaye Diagne, Vito Giorgio, Zura Karuhimbi, Antonia Locatelli, Vito Misuraca, Jacqueline Mukansonera, Damas Gisimba, Carl Wilkens;
- per il genocidio bosniaco: Dragan Andrić, Ðuro Ivković, Sergio Lana, Gabriele Moreno Locatelli, Lazar Manojlović, Fabio Moreni, Guido Puletti, Ivanka Šućur.
via Egidio Forcellini, angolo viale dell’Internato Ignoto, 24 (zona Terranegra) - mappa
Person in charge
Ufficio Giardino dei Giusti del Mondo - Settore Gabinetto del Sindaco
L'ufficio riceve solo su appuntamento.