Zara (Croazia)
Video città di Zara - realizzato da Igor Goić
Antica città gloriosa di storia, d’arte e di tradizioni romane e venete, Zara viene fondata nel IX secolo a.C. dalla tribù autoctona dei Liburni, diviene municipio e poi con l’avvento di Cesare colonia romana, assumendo l’assetto urbanistico delle città romane: strade perpendicolari, foro, terme con le acque del vicino lago di Aurana/Vrana. Dopo la caduta dell'Impero d'Occidente, agli inizi del VII sec. nell’Adriatico si affacciano i popoli slavi e Zara diventa la capitale della provincia bizantina della Dalmazia, contesa fino al X secolo da Goti e Franchi. Nel XII sec., con le lotte per le autonomie comunali, entra in conflitto con Venezia e nel 1202, durante la Quarta Crociata, ne subisce l’assedio e il saccheggio. Nel 1396, col nome di Universitas Iadertina, i Frati Domenicani vi fondano un seminario teologico di studi superiori letterari e scientifici. Nel 1409 Ladislao d’Angiò, re di Napoli e d’Ungheria e Croazia, cede definitivamente alla Serenissima i suoi diritti su Zara e la Dalmazia. Fedelissima a Venezia, nel 1571 partecipa alla Battaglia di Lepanto e alla sua storia fino alla caduta del 1797. Il Tommaseo, per gli antichi rapporti con l’Ateneo patavino, la ricorda come “L’Università dei Dalmati”. Nel XV e XVI sec. i veneziani costruiscono le sue possenti mura che, per il loro valore storico e artistico, nel 2017 l’Unesco dichiara Patrimonio dell’Umanità. Dopo la breve parentesi napoleonica, è la capitale del Regno di Dalmazia e, come il Lombardo Veneto, fa parte dell’Impero asburgico. Alla fine della prima guerra mondiale la città diviene un'enclave italiana nella Dalmazia jugoslava. Rinomata patria del liquore Maraschino, l’Italia nel 1921 la dichiara “porto franco” e tra le due guerre gode di un importante sviluppo economico, specie nel settore alimentare, della pesca e della manifattura dei tabacchi. Capoluogo della Provincia italiana, nel 1943 viene occupata dai tedeschi e l’85% del suo tessuto urbano viene distrutto da bombardamenti aerei anglo-americani, costringendo la popolazione italiana all’esodo che continuerà verso l’Italia anche durante la sovranità jugoslava. Ricostruita, nel 1991 Zara per mesi viene nuovamente bombardata ed assediata dalle truppe iugoslave. Dopo il crollo post bellico, la sua lenta ripresa economica si realizza nei primi anni Duemila.
Città di particolare importanza nella storia della Croazia, è il centro culturale, economico e amministrativo della Dalmazia settentrionale, polo di una regione in cui si incrociano le vie di comunicazione tra il nord e il sud della Croazia. Zara affascina il visitatore per le sue bellezze artistiche, per i suoi tramonti e la sua cortese ospitalità. Grazie al ricco patrimonio archeologico romano e artistico dell’epoca medievale e rinascimentale è paragonata a Venezia e Ragusa (Dubrovnik). Costruita attorno al Foro romano, cinta da mura rinascimentali ben conservate, racchiude antichi monumenti. Musei, biblioteche ed archivi custodiscono un inestimabile patrimonio artistico, letterario e musicale. Vi nascono il primo romanzo croato e la pubblicazione della prima rivista in lingua croata. Dal 1956 la città è sede di una Facoltà di Filosofia e dal 2003 l’Università di Zara comprende ben 21 dipartimenti. Molti pregevoli monumenti recano l'impronta veneziana e pisana, come la Cattedrale bizantina di Santa Anastasia ricostruita nel XIII sec. in stile romanico, la Chiesa di San Donato (IX sec.) e di Santa Maria (X sec.). La città di Zara ha una lunga tradizione turistica in cui cultura e natura offrono numerosi ed interessanti itinerari anche rivolti alla scoperta dell'entroterra e degli immediati dintorni.
[Testo aggiornato nel 2021 a cura della Società Dalmata di storia patria di Venezia]
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