Progetto europeo Erasmus plus "Whistle"
Il Comune di Padova ha avviato un progetto, in partnership con Usma Caselle asd, società capofila di Whistle (Women’s healthy and active lifestyle is threatened by verbal sexual harassment: Let’s stop catcalling in sport!), che partecipa al bando “Collaborative partnership in the field of sport” del programma Erasmus plus - KA2.
Usma Caselle asd è una società polisportiva della cintura urbana, che da tempo ha una intensa collaborazione con il Comune di Padova, anche nella progettazione europea negli ambiti legati al mondo sportivo.
Il Progetto
Il progetto Whistle è legato al tema del "catcalling", la molestia verbale nei luoghi pubblici, e, in contesto sportivo, prevede una serie di partner sia italiani (come la cooperativa sociale “Si può fare”) che esteri (provenienti da Grecia, Spagna, Bulgaria, Turchia, Polonia); si tratta di associazioni, organizzazioni sportive e della Federvolley greca.
Il catcalling è una molestia verbale rivolta prevalentemente a donne per strada.
Il fenomeno viene spesso banalizzato e derubricato come semplici apprezzamenti senza alcun intento di molestia ed è in crescita anche nello sport e condiziona significativamente molte donne che non si sentono più libere di camminare o allenarsi nei luoghi pubblici ed arrivano ad abbondare lo sport.
Se un uomo fischia a una donna per strada o le fa una battuta fin troppo esplicita, non è un complimento e in moltissimi casi viene percepito come una vera e propria molestia, in cui viene messa in atto una violenza psicologica.
Tuttavia, parole e gesti, che nella maggior parte dei casi non sono richiesti, non piacciono ma tradiscono comportamenti fortemente sessisti.
Le molestie sessuali verbali in ambito sportivo femminile rappresentano un fenomeno reale ma ancora poco denunciato.
Le ragazze che denunciano di aver subito molestie sessuali in ambito sportivo sono pochissime, a causa della vergogna, o per paura, molto spesso per rassegnazione di fronte ad un atteggiamento del mondo maschile cui, fin da piccole, hanno dovuto convivere.
Alcune situazioni di violenza sessuale da parte dei coach sono denunciate e sono anche state punite con diversi provvedimenti, ma esiste un’altra forma di violenza verbale, quella che si nasconde dietro un “complimento”. E questo accade sia a chi pratica attività fisica nei parchi e lungo le strade delle città, ma anche alle giovani che si allenano, spesso a porte aperte, nelle palestre cittadine.
Gli abusi e le violenze sulle ragazze e le giovani donne nello sport, quando non sfociano in un reato, sono un’insostenibile mancanza di rispetto e un pericolosissimo fattore di rischio per l’abbandono dello sport di moltissime donne.
Per rendere le nostre strade e i nostri centri sportivi luoghi più sicuri e confortevoli, in cui tutti possano sentirsi liberi di fare esercizio e praticare sport, il progetto si propone di reagire e prevenire le molestie sessuali verbali nello sport femminile, con l’obiettivo anche di ridurre il rischio di “drop out” (abbandono dello sport).
Il Comune partecipa con l’intento di diffondere la cultura di rispetto della figura femminile in ambito sportivo, per assicurare il diritto a tutte le donne di sentirsi libere e sicure di poter praticare sport all’aria aperta e aumentare la partecipazione femminile negli sport.
Obiettivi
Il Comune di Padova, prevede come da indicazioni nel progetto:
- l’effettuazione di una raccolta di testimonianze e un sondaggio anonimo per aumentare il quadro conoscitivo allo scopo di valutare l’impatto della violenza verbale di genere e del catcalling sulle donne che praticano sport;
- l’attivazione di “Whistle advice point” nelle società sportive e di altri punti di interfaccia con le atlete, per educare la comunità sportiva in generale e per rafforzare le capacità delle ragazze di reagire e denunciare;
- l’incentivo alle realtà sportive per l’adozione di una “woman and child protection policy” e di un codice etico di condotta;
- l’organizzazione di una campagna di sensibilizzazione.
Riferimenti
Settore Servizi Sportivi - Comune di Padova